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Oggi le bombe a grappolo vengono chiamate “intelligenti” quando sono dotate di kit di orientamento (WCMD).

Dalle cluster bombs alle small diameter bombs sino alle B-61 nuclear bombs.

“Con la possibilità di cancellare un campo di battaglia, veicoli militari, bunker e soldati, la CBU-97 (Sensor Fuzed Weapon, SFW) è una delle armi più potenti delle forze armate statunitensi”.
24 maggio 2011

CBU-97 - CBU 105

Il 20 aprile 2011 l'Alto Commissario Onu per i diritti dell'uomo Navi Pillay,aveva condannato  l'utilizzo delle bombe a frammentazione da parte del regime libico parlando di crimini internazionali.  Nel febbraio alcune rivelazioni di WikiLeaks avevano diffuso la notizia che a Camp Darby, la base militare USA nelle vicinanze di Pisa che ospita un grande deposito di munizioni, sarebbero custodite anche delle cluster bombs, provocando una interrogazione scritta alla Camera in cui si chiedeva al Ministero della Difesa “quali informazioni disponga in merito alla presenza di cluster bomb nella base di Camp Darby di Pisa e se non ritenga indispensabile prevedere una richiesta formale di chiarimento al comando statunitense della base”.

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=36663&stile=6&highLight=1

 Dopo circa tre anni, il 20 maggio di quest’anno, il Parlamento italiano ha ratificato la convenzione di Oslo del 2008,  ma rimane non disciplinato il finanziamento a produttori stranieri.

La definizione di cluster bomb o bombe a grappolo è “ordigno esplosivo che sparge altri ordigni più piccoli (bomblet) progettati per colpire persone o veicoli nemici. Durante l’attacco queste armi producono effetti indiscriminati se usate in aree popolate mentre quelle inesplose, al pari delle mine anti-persona, continuano poi a uccidere e mutilare civili per lungo tempo dopo che il conflitto è terminato”.

 http://www.stopclustermunitions.org/

La Convenzione sulle munizioni a grappolo (Cluster Munitions Convention o CCM) bandisce non solo l’uso, ma anche la produzione e la detenzione di tutte le mine anti-persona. Usa, Russia e Cina (oltre India, Pakistan, Israele, Brasile, Iran, Libia, Arabia Saudita ed altre nazioni di minori dimensioni) non hanno aderito neanche alla precedente Convenzione di Oslo del 1997.

http://www.clusterconvention.org/files/2011/01/Convention-ENG1.pdf

 Oggi le bombe a grappolo vengono chiamate “intelligenti” quando sono dotate di kit di orientamento (WCMD).

“Con la possibilità di cancellare un campo di battaglia, veicoli militari, bunker e soldati, la CBU-97 (Sensor Fuzed Weapon, SFW) è una delle armi più potenti delle forze armate statunitensi”.

(definizione US Military)

 Le submunizioni all'interno possono variare per numero e tipo, antiuomo, antipista, anticarro, mine, gas letale, ognuna delle quali ha un sensore a infrarossi e una potente carica cava.

Ogni carica cava ha un sensore a infrarossi, quando cade sente il calore del motore di un camion o di un carro armato esplode con un getto di metallo fuso a 11.000 Km/h. Se le testate perforanti non trovano niente sono comunque programmate per esplodere appena sfiorate da qualcosa o qualcuno. Se la CBU-97 è utilizzata in combinazione con il Wind Munitions Dispenser, kit di orientamento, è designata come CBU-105.

http://www.fas.org/man/dod-101/sys/dumb/cbu-97.htm

 Durante la guerra “Tempesta del deserto”, che ha provocato la morte di circa trecentomila persone fra civili e militari, sono stati usati sia i proiettili all'uranio impoverito, sia le bombe a grappolo sia le fuel-air explosives. E’ rimasta tristemente famosa la strage di migliaia di persone in fuga con mezzi di fortuna sull'autostrada che collega la capitale del Kuwait a Bassora, ribattezzata l' “autostrada della morte”.

guerra nel Golfo

 (In questo articolo si sta scrivendo di bombe cioè ordigni esplodenti da caduta e non di missili che sono oggetti dotati di propulsione, entrambi possono essere guidati).

Guerra in Afghanistan : “Quando un F-15E Strike Eagle passa veloce, la terra trema”. Durante questa guerra gli F-15 hanno lanciato bombe termobariche BLU-118B e le GBU-39 Small Diameter Bomb.

gbu GBU-39/B

 http://www.globalsecurity.org/org/news/2002/020826-thermobaric.htm

http://www.af.mil/news/story.asp?storyID=123028471

 Gli ordigni termobarici sono ottimizzati per produrre effetti termici e di pressione usati per penetrare nei bunker, edifici e gallerie. L’energia si libera sotto forma di una sfera di fuoco e di un’onda di pressione che si sposta ad una velocità superiore a quella del suono e, a differenza delle bombe a denotazione/frammentazione, procede dietro gli angoli e penetra in aree dove i frammenti non possono arrivare. Sul corpo umano l’onda di pressione interagisce con molti tipi di tessuti (pelle, muscoli, ossa) subendo una compressione, una rottura o una disintegrazione. L’intero corpo viene spazzato via dallo spostamento d’aria generato dall’esplosione. Le bombe FAE (Fuel Air Esplosives) hanno un principio analogo e vengono considerate equivalenti ad ordigni nucleari tattici. Una bomba FAE di dimensioni molto grandi è la MOAB da 9.500 kg.

 La Small Diameter Bomb è un’arma di piccole dimensioni che usa un sistema di guida che permette ad un aereo di attaccare molteplici bersagli nel corso di un unico passaggio.

La GBU-39/B con guida GPS è prodotta dalla Boeing a dal 2010 co-prodotta anche dall’italiana  OTO Melara  http://boeing.mediaroom.com/index.php?s=43&item=1036  e viene usata per penetrare obiettivi fissi, mentre le GBU-53/B (Raytheon)  sono state ottimizzate per attacchi contro bersagli in movimento in ambienti urbani e in condizioni di scarsa visibilità. L’uso di immagini termiche risulta particolarmente adatto per alcuni tipi di bersaglio come veicoli in movimento o esseri umani in quanto emettono calore.


Oltre alla Oto Melara, in Italia le maggiori aziende che producono bombe sono la S.E.I. Società  Esplosivi Industriali S.p.A. che fa parte del Gruppo francese E.P.C. (Explosifs and Produit Chimiques) e la Simmel Difesa che ha messo in prima pagina del suo sito la dicitura “pur avendo la capacità di produrre le cluster bombs non ha mai prodotto né esportato suddette tipologie di munizionamento”.

Cluster bombs e fosforo bianco. Gli affari sospetti della Simmel

http://www.peacelink.it/disarmo/a/23666.html

 Una integrazione alle Small Diameter Bomb (SDB) Focused Lethality Munition (FLM) sono le Dense Inert Metal Explosive (DIME) che proiettano schegge e polveri di tungsteno ad elevato potere incendiario che provocano ustioni e sono in grado di frantumare le ossa.

Le bombe guidate via laser o le JDAM (Joint Direct Attack Munitions sono dei kit a basso costo per convertire bombe a caduta libera senza guida in armi guidate di precisione. Sono comprensivi di piani di comando legati sulla struttura esterna dell'arma e la sezione di coda alloggia il kit di guida, l'elettronica e le alette mobili della coda, per garantire la manovrabilità) vengono usate dai velivoli senza equipaggio definiti unmanned air vehicle (UAV), in missioni di combattimento (UCAV).

 Il 19 maggio il Washington Post riportava la notizia di un nuovo piano strategico decennale sull’arsenale nucleare Usa che dimostrava che mentre il numero delle armi atomiche diminuisce – per via del trattato per il disarmo siglato con la Russia – la “vita” e l’efficacia degli ordigni statunitensi erano destinate ad aumentare. L’Agenzia Usa per la sicurezza sul nucleare (Nnsa) in un documento pubblicato il giorno precedente, rappresentava una revisione del piano strategico del 2004. Tra le iniziative previste nel nuovo testo vi è l’avvio di programmi per il “prolungamento” della vita di due tipologie di missili nucleari e di una bomba, ovvero i W-76 (le testata più numerose nell’arsenale statunitense) e la B-61. Il documento non rivela i costi di questi progetti ma secondo la Federazione degli Scienziati Statunitensi , il solo intervento sulle bombe B-61 comporterebbe una spesa di circa 4 miliardi di dollari fino al 2022, data della fine del programma.

http://nnsa.energy.gov/sites/default/files/nnsa/inlinefiles/2011_NNSA_Strat_Plan.pdf

 Alla vigilia della riunione al vertice di Lisbona della NATO il 19-20 novembre 2010, dove è stato adottato il nuovo concetto strategico dell'alleanza, si è discusso della condizione delle armi nucleari tattiche degli Stati Uniti schierate in cinque paesi europei, vale a dire il Belgio, la Germania, l'Italia, i Paesi Bassi e Turchia. Alcuni hanno suggerito il ritiro veloce di queste armi mentre altri hanno firmato per il loro soggiorno sul continente  finché ci saranno minacce nucleari contro gli alleati.

 Il 3 marzo 2011 in una interrogazione parlamentare si legge che “in occasione della riunione dei Ministri degli esteri della Nato dell’aprile 2010, sempre secondo il rapporto, mentre Germania, Belgio e Olanda avrebbero sollevato la questione delle armi nucleari Usa in Europa, Italia e Turchia sarebbero rimaste in silenzio”.

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/526228.pdf

 Ancora non si è avuta risposta.

 An Arms Control Association and British. American Security Information Council Report
Reducing the Role of Tactical Nuclear Weapons in Europe: Perspectives and Proposals on the NATO Policy Debate
http://www.armscontrol.org/system/files/Tactical_Nuclear_Report_May_11.pdf

Contemporaneamente le agenzie russe hanno riferito che da parte russa si è riaperto l'argomento del pericolo costituito dalla creazione, da parte di Usa e Nato, di uno scudo missilistico europeo lungo i confini con la Russia, formalmente contro Iran e Corea del Nord. Sarebbe in gioco la realizzazione degli stadi terzo e quarto della difesa missilistica con quattrocento missili intercettori su 40 navi da guerra e un sito missilistico in Polonia.

 La corsa agli armamenti continua.

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