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Noi, sottoscritti cittadini del Vermont, ci opponiamo alla installazione dell’ F-35 Strike Fighter al Burlington International Airport.

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Le lobby di aziende di forniture militari svolgono da sempre un ruolo fondamentale nella politica di difesa e di selezione degli apparati. D’altra parte tutta la politica della sicurezza porta con sé il concetto di salvaguardia degli interessi organizzati.
16 giugno 2011

poster contro caccia F-35

Dagli Stati Uniti al Canada, dall’Olanda all’Italia sino all’Inghilterra una miriade di uomini e donne dicono NO al cacciabombardiere F-35 realizzato da Lockheed Martin. Eppure questo programma, costato al contribuente americano 56 miliardi dollari per produrre e consegnare solo 9 velivoli destinati ai test, e dei 113 già finanziati costruiti solo 11 in dieci anni, non si riesce a bloccare.
Premessa
L’Amministratore di AlixPartners insieme al co-leader della ditta Global Aerospaziale e Difesa Practice David Fitzpatrick ha detto che “l'industria aerospaziale e della difesa emerge dalla crisi economica in forma migliore rispetto alla maggior parte delle industrie grazie soprattutto all'aumento della domanda nel settore della difesa”. Tuttavia l'industria deve ora affrontare una grande stretta dovuta alla crisi economica mondiale e alla scelta dei governi di ridurre le spese militari.
http://www.alixpartners.com/en/MediaCenter/PressReleases/tabid/58/language/en-US/ItemID/98/Default.aspx
Non è inconsueto che degli analisti avvertano (è il loro mestiere) il mondo dell’aerospazio e della difesa che negli anni a venire si troveranno ad affrontare pressioni senza precedenti.
L'intera attività del commercio delle armi non è più uno scoop. Nomi come Lockheed Martin, BAE Systems, General Dynamics, Dassault Aviation, Finmeccanica, Boeing, Northrop Grumman e Rosoboronexport, hanno un posto importante nella lista dei commercianti di armi.
E’ però interessante il modo in cui queste aziende utilizzano i loro profitti. La Fondazione Sunlight ha messo in rete il costo delle attività di lobbying dei principali appaltatori del DoD fra il 2009 e il 2010.
http://sunlightfoundation.com/blog/2011/06/06/the-pentagons-big-contractors-lobby-big-and-get-in-big-trouble/
Collettivamente hanno speso in lobbying 177.156.664 milioni di dollari. Un'altra grande fonte per i dati che studiano l'influenza della industria della difesa, è il Center for Responsive Politics.
Secondo le sue informazioni il settore ha già speso più di 34 milioni dollari in lobbying quest'anno.
Totale per la Difesa: 34.208,265 mila dollari
Numero totale di clienti di riferimento: 246
Numero totale di lobbisti segnalati: 755
Numero totale di revolver (le industrie il più delle volte usano gruppi di pressione che hanno attraversato la porta della politica e del governo federale): 498 (66.0%)
Ma come si calcola il valore totale del programma F-35 fra i pagamenti ricevuti dalla Lockheed e le spese in lobbying per questo aereo? United Technologies Corp. (di cui Pratt & Whitney) ha speso 22,6 milioni dollari in lobbying fra il 2009 e il 2010 per il motore scelto per l’F-35.
General Electric, produttore del motore alternativo ha speso 39,3 milioni dollari in lobbying nel 2010, più di qualsiasi altra azienda. E’ facile capire perché la guerra sul motore JSF è continuata così a lungo.
http://www.moneynews.com/Economy/GE-SeekingNewEngineandNBCMerger-WasTopLobbySpender/2011/01/21/id/383559
Tema
Noi, sottoscritti cittadini del Vermont, ci opponiamo alla installazione dell’ F-35 Strike Fighter al Burlington International Airport.
Il Vermont è un piccolo Stato ai confini con il Canada il cui aeroporto ha avuto la sfortuna di essere scelto insieme all' Hill Air Force Base in Utah come sede per le operazioni dell'F-35 mentre Luke Air Force Base in Arizona è stata scelta per le missioni di formazione (sono dieci i siti prescelti).
La decisione è stata presentata a tutti i cittadini, ma alla domanda se per caso questi dovessero decidere il contrario, il coordinatore dello studio Impatto Ambientale Sheryl Parker ha risposto che non sarebbe stato possibile tornare indietro.
Il tenente Governatore Phil Scott aveva dichiarato che senza gli F-35, l'Air National Guard Base potrebbe essere ridotta di dimensioni o chiusa del tutto con conseguenze negative sulla città, la regione e lo Stato.
Tuttavia gli abitanti hanno continuato la loro protesta e si sono chiesti: come possiamo spostare i nostri soldi dal Pentagono alle nostre comunità, finanziare i posti di lavoro e i servizi di cui abbiamo bisogno?
La sicurezza, la salute, l’economia e la qualità della vita per tutti i cittadini del Vermont saranno danneggiati dal rumore, dalle emissioni inquinanti, dalle spese, dai costi economici aggiuntivi e dagli aggravi morali dovuti a questi aerei da combattimento. E' partita subito una petizione.
http://www.stopthef35.com/
Circa 4362 chilometri più a sud-ovest in Arizona c'è Tucson, sede della base dell'Air National Guard 162a Fighter Wing situata presso l'aeroporto internazionale.
Inizialmente sembrava fosse in competizione con la base Luke Air Force (siamo sempre in Arizona) ma le differenze, entrambe sono unità di addestramento ma l'una per piloti da combattimento l'altra per missioni di protezione nazionale e addestramento internazionale, hanno fatto sì che entrambe fossero scelte.
Anche i cittadini di Tucson chiedono alla propria comunità di registrarsi per sostenere la propria battaglia contro l’F-35 perchè nonostante abbiano chiesto di valutare prima di ogni decisione l'impatto ambientale ed economico sul territorio, non sono stati ascoltati.

poster contro l'F-35

“Registra la tua opposizione all’F-35. Molti ufficiali sia in carica sia in pensione dell’Air Force della zona di Tucson hanno riconosciuto pubblicamente che l’F-35 non è compatibile con la nostra comunità urbana densamente popolata”.
http://tucsonforward.com/
Sia gli abitanti di Burlington sia quelli di Tucosn si sono subito attivati per verificare i danni causati dall’impatto ambientale del jet in oggetto. Finora non hanno avuto risposte dai loro rappresentanti politici e hanno definito ridicole quelle dell’Air Force riguardanti le prove rumore effettuate sul velivolo.
Tecnicamente il motore dell'F135 turbofan della Pratt & Whitney ha una spinta pari a 40.000 pound e viene presentato come il più potente mai installato su un caccia.
Già nel 2007 era stata presentata una class-action contro il rumore provocato dall'F-18 Hornet.
http://hamptonroads.com/node/322901
The admission by the Air Force that the plane is "somewhat louder" is ridiculous. The tests being used by the US Air Force to produce the EIS are totally flawed, as we all saw when Lt. Col. Caputo presented the USAF/ Lockheed Martin 2009 Edwards test data powerpoint to the citizens of So. Burlington this past spring (see F-35 Acoustics based on Edwards Air Force Base Acoustics Test)
Per di più la presenza di un cacciabombardiere non porta solo conseguenze dovute all'inquinamento acustico, ma anche per quello atmosferico e idrico a causa delle emissioni di benzene.
Il benzene può provocare il cancro. Il Dipartimento della Salute ha stabilito che il benzene è cancerogeno per l'uomo e l'esposizione a lungo termine a livelli relativamente alti di benzene nell'aria può causare la leucemia.
Everything you never wanted to know about Benzene fuel
http://f35insouthburlington.blogspot.com/2010/09/everything-you-never-wanted-to-know.html
Nella stragrande maggioranza dei casi, praticamente sempre, i militari vogliono mantenere segreto quello che accade in una base anche quando le operazioni ivi effettuate coinvolgono territori abitati.
E' quanto accaduto a Camp Lejeune sede del Marine Corps nel North Carolina dove la contaminazione da PCE (percloroetilene) e TCE (tricloroetilene), entrambi prodotti chimici che causano il cancro, deriva dallo scarico nel terreno di sostanze adoperate per pulire armi e aeromobili.
Le preoccupazioni degli americani che vivono vicino alle basi sono le stesse di chi in Italia, a Decimomannu per quanto riguarda gli idrocarburi, e l'uranio impoverito nel poligono di Salto di Quirra, ha dovuto lottare per anni per farsi ascoltare e finalmente prendere in considerazione.
Sono solo due esempi di ostinazione tesi ad ottenere un accurato controllo dell'inquinamento delle acque, terra e sotto terra e l'eventuale la bonifica ambientale.
Decimomannu, inquinato da idrocarburi il sottosuolo della base aerea
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=158838&v=2&c=1489&t=1
Uranio impoverito: sequestrato l’intero Poligono di terra di Quirra
Il Gip del Tribunale di Lanusei, Paola Murru, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero Poligono di terra di Quirra e di Capo San Lorenzo. Il reato sarebbe quello di disastro ambientale.
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=%2010299
Sarebbe limitativo soffermarsi al solo impatto ambientale come causa delle ribellioni contro l'F-35. E' il significato stesso dell'idea di Difesa e delle spese che comporta ad essere messo sotto accusa. La natura, i meccanismi della guerra e le logiche della sua strategia hanno subito negli anni trasformazioni per cui si è passati dalla “difesa preventiva”, dove l'uso della forza non è affatto subordinato al verificarsi di un attacco e neppure alla chiara e sicura previsione di un tale attacco, alla “responsabilità di proteggere” come nel caso della Libia.
La Difesa diventa un diritto: Una curiosa caratteristica degli sforzi dei militari per difendere alti livelli di spesa è che questi non si basano su razionali casi di nemici reali o immaginari da combattere, ma piuttosto sul diritto. Altra caratteristica è quella sostenuta da Robert Kagan per cui le spese per la difesa devono essere mantenute per convincere gli alleati che l'America non è in declino.
Relazione del GAO (United States Government Accountability Office) maggio 2011
DOD continua a ristrutturare il programma JSF con conseguenze maggiori sui costi di sviluppo iniziali e ritardi continui del programma. Lo sviluppo totale del finanziamento è ora stimato in 56,4 miliardi dollari, un aumento dei costo del 26 per cento.
http://www.gao.gov/new.items/d11677t.pdf
In Canada si è aperta una accesa discussione in Parlamento a proposito dell'acquisto del caccia.
Il governo federale del primo ministro Stephen Harper è stato sfiduciato a marzo con una mozione approvata dalla commissione parlamentare nella quale si condannava il governo per avere tenuto un comportamento scorretto e non parlamentare nei confronti della Camera. In particolare si accusava il governo di non avere rilasciato informazioni sufficienti sul finanziamento di alcuni disegni di legge come quelli per la costruzione di alcune carceri, i dettagli dell’acquisto di 65 arei caccia F-35 e di atteggiamenti “irrispettosi” verso le istituzioni federali. È la prima volta nella storia parlamentare canadese che un governo viene sconfitto con quella motivazione.
Lockheed Martin ha quindi iniziato una pressante campagna per fugare i timori di un programma fuori controllo invitando organi di informazione internazionali in visita presso gli impianti di produzione della società a Fort Worth in Texas dove l’ F-35 jet è realizzato.
http://www.theglobeandmail.com/news/politics/fighter-jet-price-tag-will-approach-30-billion-budget-watchdog-warns/article1936449/
Ma è proprio un analista americano, Winslow Wheeler del Centre for Defence Information di Washington, a dichiarare che “Come americano, questo programma dovrebbe essere interrotto immediatamente. E 'insostenibile e la prestazione è già inaccettabile”.
http://ca.news.yahoo.com/ottawas-f-35-jet-cost-figures-way-off-20110405-103516-773.html
Cosa se ne fa l’Olanda di questi? Noi diciamo NO a questo giocattolo supersonico dello Stato.
Dall'America all'Olanda, in Europa. Uomini e donne protestano contro la produzione dell'F-35.
Di più: il costo del caccia è divenuto insopportabile per tutti. A dirlo è il ministro della Difesa olandese Hans Hillen, che ha espresso il suo sgomento per l’aumento del prezzo per l'acquisto degli F-35 Joint Strike Fighter nel dicembre 2010 davanti all’ambasciatore degli Stati Uniti.
Crisi? La campagna contro l’F-35 da parte dei sostenitori del NO all’acquisto del jet da combattimento è ferma e decisa.
http://www.vkblog.nl/bericht/376517/JSF._Wat_moet_Nederland_met_82_-_65_van_die_dingen%3F
Il governo sta progettando di acquistare nuove armi per il JSF. Ma verso chi dovrebbe usarle? Sulla missione nucleare del JSF nessuno dice qualcosa. Dovremmo invece smantellare le bombe nucleari presenti sul territorio. Tutte le ragioni per non comprare l'F-35.
http://www.jsf-nee.nl/pages/home.html
Il governo olandese, indeciso se sostituire la flotta di vecchi aerei da combattimento F16, dovrebbe preoccuparsi dell'inquinamento acustico.
Gli abitanti del villaggio vicino all'aeroporto militare di Leeuwarden hanno dovuto iniziare uno studio sul rumore di questi caccia. Hanno scoperto che avrebbero dovuto sopportare un incremento di 20,6 decibel dovuto al Joint Strike Fighter e a questo punto le autorità dovranno ascoltarli.
La pressione costante di gruppi di azione è l'unico modo per costringere le autorità a prendere in considerazione i livelli di rumore del nuovo caccia.
http://www.digitaljournal.com/article/267835
In Inghilterra la lotta messa in atto è davvero particolare. La gente viene invitata a boicottare il censimento perché il produttore di armi statunitense Lockheed Martin è coinvolto nella raccolta delle informazioni.
Si è creata cioè una resistenza al censimento organizzata da gruppi contro la guerra, pacifisti, organizzazioni religiose e mediattivisti digitali con il fine di sensibilizzare l'opinione pubblica circa il ruolo di Lockheed Martin. Lockheed Martin è la società che produce testate nucleari Trident, bombe a grappolo, F-16 e F-35, e ha vinto l'appalto di 150m per eseguire il censimento per conto del dell'Office for National Statistics (ONS). L'80% del suo lavoro è per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, assiste oltre due dozzine di agenzie governative americane e si occupa di sorveglianza e di elaborazione dati per conto della CIA e dell'FBI. Ha partecipato agli interrogatori nelle prigioni di Abu Ghraib in Iraq e Guantanamo Bay a Cuba. E’ soggetta al Patriot Act che permette al governo americano di avere accesso a tutti i dati in possesso dell'azienda. Gli attivisti hanno avvertito che potrebbe dare l'accesso al governo degli Stati Uniti dei dati sulla popolazione del Regno Unito.
http://www.guardian.co.uk/uk/2011/feb/19/census-boycott-lockheed-martin
Allora perchè è così difficile farsi ascoltare dai governi anche quando la protesta diventa incessante?
Un motivo l'abbiamo ampiamente già visto, è aumentata la distanza fra rappresentati e rappresentanti. Il comando delle scelte politiche ed economiche è in mano a lobby più o meno potenti. In particolare “Le lobby di aziende di forniture militari svolgono da sempre un ruolo fondamentale nella politica di difesa e di selezione degli apparati. Soprattutto sul mercato globale delle forniture aeronautiche e degli armamenti, la concorrenza delle aziende costruttrici ha generato da sempre un forte impegno di costruzione del consenso. D’altra parte, tutta la politica della sicurezza porta con sé il concetto di salvaguardia degli interessi organizzati. Per chiarire meglio questo punto, occorre fare riferimento, al dibattito sulla sicurezza in corso nell’Unione Europea”
http://www.sisde.it/gnosis/Rivista3.nsf/ServNavig/5
L’attività di lobbying provoca non solo l’inquinamento del processo decisionale politico, la creazione di un’area grigia fra lecito ed illecito per favorire interessi particolari di aziende, gruppi finanziari o banche, ma determina scelte di politica industriale.
Ogni volta che un governo decide di tagliare una commessa militare l’azienda interessata ricatta il governo in nome della perdita di lavoro e della disoccupazione locale. Diversi studi mostrano che aumentare la spesa militare non ha un effetto positivo sull'economia e sull'occupazione.
Un esempio è dato dell'enorme spesa militare che sottrae risorse agli investimenti pubblici per mitigazione e adattamento climatico. L’analisi fa parte dell'interessante studio dell'Institute for Policy Studies in cui vengono messe a confronto le spese militari e quelle per mitigare il global warming e limitarne i danni.
http://www.peacelink.it/disarmo/a/33160.html
I ricercatori della University of Massachusetts Amherst affermano che 1 miliardo di dollari spesi per la difesa occupano meno posti di lavoro che nel campo della sanità, energia pulita e istruzione.
http://www.peri.umass.edu/fileadmin/pdf/published_study/spending_priorities_PERI.pdf
Diversamente da quanto affermato da Francesco Guarguaglini di Finmeccanica, l’holding italiana fa parte delle aziende che svolgono alacremente attività di lobbying insieme a BAE Systems, Elbit Systems, European Aeronautic Defence and Space Company, General Dynamics, Lockheed Martin, MBDA, e Thales Group http://whoslobbying.com/uk/arms_manufacturers
e le sue azioni non sempre sono state trasparenti http://www.ilsole24ore.biz/art/notizie/2011-04-14/affari-americani-finmeccanica-064444.shtml?uuid=AaRNanOD
La rivista diritto.it ha definito “lobbying” lo strumento di rappresentanza politica con il quale gruppi, organizzazioni ed individui, legati tra loro da interessi comuni, incidono, legittimamente, sulle istituzioni al fine di influenzarne le decisioni a proprio vantaggio. I «gruppi di pressione», così come viene definito il fenomeno in Italia, rappresentano oggi una parte fondamentale della dialettica politica: il lobbismo è infatti considerato come un aspetto indispensabile del procedimento parlamentare. Ma, malgrado ciò, il nostro ordinamento giuridico non prevede una normativa che regolamenti la rappresentanza di interessi particolari in Parlamento.
Un caso di pressione è quella esercitata dai sindacati sui governi quando si trovano a dover difendere posti di lavoro in pericolo. L’abbiamo vista poco tempo fa a proposito del piano industriale di Fincantieri. Un piano tutto centrato a fare business che fa pagare ai lavoratori l'incapacità manageriale di ammodernare e diversificare una produzione dal mercato saturo.
Il problema nasce quando si chiede che le già poche risorse pubbliche devono venire ostinatamente usate per la produzione di inutili fregate.

Porto

I sindacalisti di Fincantieri hanno chiesto al Presidente della Repubblica Napolitano di sbloccare i fondi per le quattro fregate FREMM già stanziati e poi congelati, un programma che darebbe "respiro" al cantiere di Riva Trigoso.
La Russa a Farnborough nel luglio 2010 aveva, forse ingenuamente, dichiarato di aver rinviato la decisione per le altre quattro navi del programma originale (sei sono sicure), aggiungendo che "magari non sono indispensabili" per la Difesa ma "può essere indispensabile costruirle per garantire l'occupazione nei cantieri navali italiani per poi venderle ad altri Paesi".
Stop Fincantieri al piano esuberi
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-06-04/stop-fincantieri-piano-esuberi-081537.shtml?uuid=AazE75cD
Fincantieri: sindacati, bene ritiro del piano ma guardia resta alta
http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-941699/fincantieri-sindacati-bene-ritiro/
La stessa cosa era successa nel 2005. DIFESA: Fim-Fiom e Uilm chiedono un incontro al Governo sul programma Fremm. http://www.fiom.cgil.it/stampa/2005/c_071005.htm
GUARGUAGLINI: Chiuso il contratto per le Fremm. http://www.primocanale.it/news.php?id=6888
Anche il settore aerospazio ha cominciato ad entrare in fermento per via del ritardo del programma F-35 e la cancellazione dell’ultima tranche dell’EFA:
COMUNICATO COORDINAMENTO FIOM. GRUPPO ALENIA AERONAUTICA
http://www.fiom.cgil.it/finmeccanica/alenia_a/c_11_05_16-Alenia_Aeronautica.pdf
SETTORE AERONAUTICO FINMECCANICA: Basta annunci e rinvii: rilanciare il Gruppo,
costruire oggi le prospettive del Settore!
http://www.fim.cisl.it/public/110511%20Settore%20aeronautico.pdf
Nel Parlamento italiano sono state presentate più interrogazioni e mozioni aventi come oggetto il programma F-35. Si possono dividere in almeno due tipologie:
quelle che riprendono un conflitto nato fra stabilimenti e distretti aerospaziali diversi:
“è ora sopravvenuta la decisione di produrre a Cameri anche l'ala: ciò, dal punto di vista industriale, se da una parte determina un risparmio sul trasporto speciale tra i due siti, per contro richiede di creare dal nulla a Cameri impianti produttivi e competenze professionali che a Caselle già esistono;
il cambio di rotta compiuto, in questo senso, da Alenia aeronautica e dal Governo sembra funzionale allo spostamento dell'industria aereonautica militare verso la Lombardia, al fine di creare un polo sull'asse Novara-Varese
http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/62160
e quelle che invitano, così come accade in altri paesi, l’abbandono del programma per almeno due motivi:
poiché non ci sono motivi per temere un'aggressione da parte di Paesi europei o di altri continenti risulta evidente che l'Esercito nazionale abbia una funzione solo di peace-keeping e sia destinato a missioni di salvaguardia dei diritti umani. Di conseguenza la dotazione di strumenti di attacco come i cacciabombardieri Jsf-F-35 è priva di motivazione.
Il costo complessivo di tale progetto è stimato in 250 miliardi di dollari, ma non è in alcun modo
possibile fare stime sui costi finali reali, tanto che per un singolo aereo le recenti stime statunitensi (marzo 2010) parlano di un costo finale di acquisto di circa 110 milioni di dollari;
http://www.technapoli.it/wps/wcm/connect/5ed77f80472a1d21a687a6389dbf2cd1/Interrogazione.pdf?MOD=AJPERES
Ma chi promuove dibattiti, manifestazioni e iniziative diverse per mantenere alta l’attenzione sui pericoli e sprechi della produzione bellica foriera di guerre, sono i partecipanti dell’assemblea permanente NO-F35.
http://www.nof35.org/
Conclusione
Insieme all’assemblea permanente NO-F35 e a tutti i cittadini del mondo siamo noi a dover affermare che è ora di dire basta.

 

 

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