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Sono 1200 i lavoratori dichiarati eccedenti da accompagnare alla pensione fino al 2016, 500 le persone da terziarizzare e 1000 quelle da mettere in cigs.

Finmeccanica: dalle escort agli esuberi

La drammatica crisi economica che stiamo attraversando mostra l’enorme sperequazione fra spesa pubblica e spesa militare e la relazione parassitaria che l’economia militare ha nei confronti di quella civile.
21 settembre 2011

Finmeccanica: dalle escort al taglio di 1200 lavoratori.

Non sono giorni tranquilli per il gruppo Finmeccanica se si pensa che il suo presidente Pierfrancesco Guarguaglini è indagato per frode fiscale e false fatturazioni, per aver creato o comunque autorizzato fondi extracontabili attraverso almeno una delle società controllate dal Gruppo, se si pensa che Marina Grossi, moglie di Pierfrancesco Guarguaglini e amministratore delegato di Selex, società perquisita nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su presunte irregolarità legate ad appalti dell’Enav, è indagata per corruzione e violazione delle norme tributarie, che Paolo Pozzessere, direttore commerciale di Finmeccanica, è sospettato di corruzione internazionale mentre Salvatore Metrangolo, procuratore generale della SelexService e della Seicos, gode della compagnia di tre ragazze offerte da Gianpaolo Tarantini (il principale indagato per associazione a delinquere per turbativa d'asta) in cambio di informazioni insieme a Lorenzo Borgogni, il capo delle relazioni esterne della holding che Guarguaglini volle con sé come “uomo dei contatti più riservati a tutto campo”.

L’immagine internazionale di Finmeccanica è compromessa e non bastano le dimissioni di Pozzessere e Metrangolo per farla uscire dai guai, la società aerospaziale è nei guai anche perché i conti vanno male e l’indebitamento cresce. Per rimetterla in sesto l’amministratore delegato Giuseppe Orsi vorrebbe cedere il 40% di Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, e attuare un taglio di 1200 dipendenti.

Dalle escort agli esuberi

Sono 1200 i lavoratori dichiarati eccedenti da accompagnare alla pensione fino al 2016, 500 le persone da terziarizzare e 1000 quelle da mettere in cigs.

Il piano industriale per il periodo 2012-2016 presentato ai sindacati confederali prevede la fusione per incorporazione di Aermacchi e di Alenia Sia in Alenia Aeronautica (che cambierà nome in Alenia Aermacchi), la chiusura dei siti di Casoria, Venezia e Roma e l’avvio di ammortizzatori sociali per la gestione dei trasferimenti da questi siti (verso Nola e Pomigliano da Casoria, e verso AgustaWestland e Superjet da Venezia e verso Torino e Napoli da Roma) e l’esternalizzazione di attività che riguarderà logistica e magazzini, servizi di guardia e servizi amministrativi
Il piano prevede anche investimenti per tre miliardi (uno nel civile e due nel militare), dal 2012 al 2020. Sono previste 500 assunzioni in un ottica di cambio mix ma solo al termine del piano.
Rispetto ai tagli di investimenti alla difesa per 1.200 mln (-30%) nel 2012 e 500 (-12%) nel 2013 e 2014 i dirigenti di Finmeccanica affermano che "è' chiaro che, se confermati, i tagli e i mancati rifinanziamenti avranno un impatto negativo sia in termini di occupazione che di localizzazione produttiva".

I sindacati hanno emesso un comunicato in cui manifestano la loro contrarietà perché non vi sarebbe un rilancio industriale ma solo tagli, e annunciano 4 ore di sciopero. Drastica la Fiom, secondo cui il piano così com'è è «insostenibile e va modificato». La Uilm teme per i riflessi negativi e le conseguenze pesanti sulla Campania.
La risposta dei sindacati è doppiamente incredibile. La drammatica crisi economica che stiamo attraversando mostra l’enorme sperequazione fra spesa pubblica e spesa militare e la relazione parassitaria che l’economia militare ha nei confronti di quella civile.

Da troppo tempo assistiamo alle attività di lobbying del management dell'industria militare ogni volta che c'è una crisi, da troppo tempo assistiamo al taglio del personale per salvare l'industria bellica, è passato troppo tempo e ancora non si è capito che l'economia militare produce solo costi pesantissimi per la società.

Di seguito l’audizione dell’Ing. Orsi davanti la commissione Lavoro del Senato e il comunicato sindacale FIM-FIOM e UILM.

Legislatura 16º - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 248 del 20/09/2011

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle conseguenze occupazionali derivanti dagli effetti della crisi economico-finanziaria: audizione di rappresentanti di FINMECCANICA.

L'ingegner ORSI illustra preliminarmente i settori di interesse del Gruppo, con specifico riferimento al core business aziendale, soffermandosi sui ricavi per il 2010, la dinamica degli organici e la distribuzione geografica dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2011. Passa quindi alla distribuzione del personale italiano, precisando che i dipendenti sono concentrati in sette regioni. Dal 2002 a giugno 2011 il Gruppo ha assunto in Italia oltre 19.000 persone; il 30 per cento dei dipendenti ha meno di 35 ani di età.

Dall'inizio della crisi, nel 2009, Finmeccanica ha continuato ad assumere in Italia, inserendo oltre 3.000 dipendenti, con un trend assai positivo rispetto al settore di riferimento. Peraltro, Finmeccanica opera in un comparto ad elevato contenuto tecnologico, attraverso processi produttivi a carattere fortemente manifatturiero; circa 6.000 giovani operai sono stati assunti in Italia negli ultimi dieci anni, principalmente attraverso lo strumento dell'apprendistato professionalizzante.

Evidenzia quindi la distribuzione categoriale degli operai del Gruppo ed aggiunge che a fine 2010 i dipendenti dotati di laurea in ingegneria erano circa il 21 per cento del totale e che l'anzianità aziendale media è di circa 16 anni.

La ripresa economica iniziata nel 2009 è stata a due velocità: i Paesi emergenti hanno avuto una crescita sia nella domanda interna che negli scambi commerciali, in quelli industrializzati, a fronte di una crescente domanda esterna, la domanda interna è rimasta estremamente debole. Nel 2010 la crescita nell'Unione europea è stata rallentata dalla crisi di fiducia sui debiti sovrani; tutto ciò, insieme agli effetti delle rivolte in Nordafrica e in Medio Oriente e del terremoto in Giappone, ha indotto nel 2011 un nuovo rischio di recessione globale.

La recessione ha causato una riduzione dei costi di lavoro in tutta l'Unione europea ed un aumento medio del tasso di disoccupazione dei Paesi OCSE di circa tre punti. Nel 2010 la tendenza negativa ha iniziato ad attenuarsi. In Italia la situazione è nella media europea: in confronto alla caduta del reddito, l'impatto sul mercato del lavoro è stato relativamente modesto ed è avvenuto con un certo ritardo. Le perdite dei posti di lavoro si sono concentrate su categorie specifiche di lavoratori (giovani, precari e poco qualificati) e in determinati settori (industria ed edilizia). L'impatto è stato accentuato dal maggior utilizzo della Cassa integrazione, che però si sta stabilizzando.

Si sofferma quindi particolarmente sulla situazione degli addetti all'industria aerospaziale ed illustra l'andamento della spesa nel mercato della difesa.

Rileva infine che gli organici del Gruppo Finmeccanica hanno cominciato a decrescere a partire dall'inizio del 2010, sottolineando che l'azienda sta gestendo l'impatto della crisi nei modi appropriati ai diversi settori di business attraverso la definizione e l'attuazione di piani di ristrutturazione, riorganizzazione e rilancio e di programmi per l'aumento dell'efficienza che passano attraverso accordi sindacali con tutte le sigle rappresentative dei lavoratori. In questo scenario, al fine di tutelare sia la competitività dell'industria nazionale che i livelli occupazionali, ritiene necessario che vengano confermate le previsioni di spesa triennali 2012-2014 per il budget nazionale della difesa ed i finanziamenti del Ministero dello sviluppo economico ai programmi per la difesa e la sicurezza nazionale già avviati e contrattualizzati, i cui stanziamenti sono esauriti nel 2011. Dei fattori produttivi su cui è in gioco il vantaggio competitivo - capitale, lavoro e tecnologia - solo per quest'ultima l'Italia ha ancora un certo vantaggio sulle economie emergenti. Occorre dunque investire adeguatamente per spostare sempre più in avanti la frontiera tecnologica italiana, onde non perdere tale ultimo vantaggio. Da ciò la necessità di dare continuità agli investimenti nel settore, atteso che un arresto può portare alla rinuncia del completamento dei programmi avviati e di quelli in via di definizione, con impatti fortemente negativi in termini occupazionali.

Il presidente GIULIANO ringrazia l'ingegner Orsi per l'ampia esposizione, che offre una serie di preziosi spunti di approfondimento. In considerazione dell'andamento dei lavori dell'Assemblea, propone pertanto di rinviare il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La Commissione conviene.
Il seguito dell'audizione è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,40.

 

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. +39 06 852621
COMUNICATO SINDACALE
ALENIA AERONAUTICA
Il 16 settembre, a Roma, si è svolto l’incontro tra il Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm ed il
vertice aziendale di Alenia Aeronautica durante il quale l’A.D. ha illustrato il nuovo piano di rilancio,
riorganizzazione e ristrutturazione.
Rilancio – l’azienda ha delineato le linee strategiche 2012-2020:
• investimento previsto 3 MLD di € di cui 2 MLD sul civile ed 1 MLD sul militare, più 168
milioni di € per riorganizzazione dei siti;
• focalizzazione, specializzazione e sviluppo di 2 grandi aree:
• militari al nord (Torino Cameri e Venegono);
• sviluppo del civile al sud: Pomigliano, Nola, Capodichino, Foggia e Grottaglie.
• Prodotto : l’Azienda intende valorizzare il prodotto di proprietà e rafforzare le competenze di
produttore e integratore del prodotto finito.
• Militare: è previsto lo sviluppo della nuova versione del M346 ovvero il LCA,
ammodernamento del 311, sviluppo dei simulatori e addestramento;
• utilizzazione delle competenze dell’ EFA, aggiornare la sensoristica e i sistemi di
armamento, rafforzare le competenze necessarie, gli investimenti e gli accordi in
partnership per costruire il Heavy Male – Ucav con un partner;
• potenziamento logistica supporto post vendita a partire dai prodotti di proprietà;
• C27J – aggiornamento prodotto apparato avionico, potenziamento propulsione e nuovi
sistemi per integrare le missioni e gli interventi ingegneristici per una produzione
modulare.
• Civile : l’Azienda ha capito che non c’è futuro se non si sviluppano prodotti sui quali bisogna
mantenere le competenze, sulle strutture di fusoliere degli aerei;
• in questa ottica la stessa ha annunciato che sta esaminando con i russi la possibilità di
produrre un nuovo aereo da 130 posti da posizionare nella fascia superiore del SuperJet
insieme alla capogruppo Sukhoi, che attualmente produce il 95/100 posti ma su un
alleanza societaria nuova e paritaria;
• turboProp.: con la crescita dell’ ATR sul mercato con l’ammodernameno dell’avionica ATR
600, non sono previsti interventi per realizzare un nuovo prodotto fino al 2020;
• aerostrutture: obiettivo è di rafforzare e crescere sui programmi Boeing a partire dal 787, e
i prodotti Airbus, Bombardier, ecc.
Riorganizzazione:
1. Torino, la sede operativa militare - Caselle e Cameri per l’assemblaggio finale, le prove a
terra e in volo dei Velivoli Difesa;
2. Venegono , sede legale di Alenia Aeronautica. A produzione dei velivoli completi per
l’addestramento basico, intermedio, avanzato da completare con capacità di
addestramento in aula e su simulatore presso le basi;
3. Capodichino , aerei da trasporto militare e dirivati e la linea di volo del nuovo aereo civile
regionale dal 130 posti;
4. Pomigliano , sede operativa del civile per progettazione, sviluppo, prototipo e assemblaggio
degli aerei civili e dei sottoassiemi dei veicoli commerciali civili (denominato ATR Home);
5. Nola , sede per la produzione lamiere e meccanica;
6. Grottaglie-Foggia-Pomigliano , (parte compositi) per la produzione di parti strutture aperte e
strutture chiuse (segmenti di fusoliera) in composito;
7. Venezia , sede di produzione interiors SuperJet100, ala rotante AgustaW.
Ristrutturazione - l’A.D. ha illustrato la necessità inderogabile di ristrutturare l’Azienda, le cui
criticità sono:
1. la redditività attuale dell’Azienda è vicina allo zero, l’obiettivo è di raggiungere il 9% nel
2014;
2. i costi fissi sono troppo alti;
3. l’ingegneria non ha un assetto ottimale;
4. i costi di produzione sono più alti del preventivo commessa;
5. riorganizzazione delle forniture e degli acquisti;
6. dispersione organizzativa;
7. terzializzazione della logistica/sorveglianza/fatturazione ed altre attività a basso valore
aggiunto.
PER QUESTE RAGIONI: l’Azienda dichiara eccedenze per 1200 lavoratori per i quali è da
utilizzare la mobilità finalizzata alla pensione fino al 2016;
• terziarizzazione per 500 persone (magazzini e logistica, alcuni servizi amministrativi,
guardiania);
• ricorso alla CIGS per un massio di 1.000 persone per la ristrutturazione;
• assunzione per 500 lavoratori nell’arco del piano;
• riduzione del 15% del numero dei dirigenti.
Chiusure:
• stabilimento di Casoria con trasferimento del 50% delle attività a Nola e ricollocazione dei
lavoratori nell’area campana;
• sede di Roma con trasferimento di attività e laovratori nella sede operativva di Torino e
Pomigliano;
• Venezia, chiusura attività di revisione e trasformazione di Alenia Aeronautica e
trasferimento in AgustaWestland e Superjet100.
FIM, FIOM e UILM nazionali riconoscono la maggiore profondità del lavoro svolto
nell’approntamento del piano e sull’individuazione del fabbisogno di investimenti e sviluppo del
prodotto di Alenia Aeronautica, compresa la focalizzazione industriale dei due centri operativi del
militare a Torino e del civile a Pomigliano.
FIM, FIOM e UILM nazionali danno un giudizio molto critico:
• sulla chiusura di Casoria;
• sulla chiusura delle attività di Venezia in questo caso senza neanche concretamente
indicare le attività industriali sostitutive;
• sulla chiusura della sede di Roma e relative problematiche dei lavoratori che si devono
trasferire in altre regioni;
• la quantità e la qualità della terzializzazione indicata dall’Azienda;
• la quantità delle eccedenze annunciate che si sommano agli 850 lavoratori che sono già
usciti in mobilità con l’accordo del 2010.
• Tutto il piano di investimenti si sostiene in larga parte sull’intervento del Governo che con
l’ultima finanziaria ha tagliato i finanziamenti al settore aeronautico e difesa. I possibili
investimenti sui nuovi programmi /prodotti non partiranno comunque prima del 2012.
PER QUESTE RAGIONI, FIM, FIOM E UILM INDICONO 4 ORE DI SCIOPERO IN TUTTO IL
GRUPPO CON MODALITA’ DI GESTIONE TERRITORIALI.
Fim-Fiom-Uilm Nazionali
Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm
Roma, 19 settembre 2011

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