Il budget della difesa USA: 613,9 miliardi di dollari o 994.3?
“The Shadow World: Inside the Global Arms Trade” è un libro di Andrew Feinstein che approfondisce il ruolo delle grandi corporation della difesa nella corruzione e nel mercato illecito delle armi.
Andrew Feinstein, quando nel 1999 era ancora membro della commissione parlamentare sui conti pubblici del African National Congress, ha assistito in prima persona alla conclusione di un affare del consorzio Saab-BAE System per l’acquisto di 28 caccia Gripen al South African Army. Dopo aver denunciato pagamenti diretti a consulenti del governo sudafricano per contribuire a finalizzare la vendita dei caccia Gripen, per via del rifiuto dell'ANC di avviare un'indagine sulla questione, Feinstein si è dimesso e ha cominciato a scrivere.
Paul Rogers, professore di studi sulla pace presso la Bradford University, nella sua recensione al libro scrive che Feinstein non presta solo particolare attenzione alla dimensione africana, ma estende la sua analisi a tutto l'intero campo della vendita di armi. Il commercio delle armi viene collocato nel contesto più ampio dello sviluppo di grandi imprese, che, estendendo i propri tentacoli ovunque, intrappolano i politici in una rete di malcostume che raramente viene alla luce. La Libia è un esempio classico: Gheddafi è stato riempito di armi da diverse società europee, le stesse armi sono state distrutte durante gli attacchi della NATO per essere poi ricomprate dal nuovo governo libico. Uno dei racconti rivelatori di questo libro è lo straordinario aumento delle spese militari causate dalla guerra al terrore: questa guerra è stata davvero eccezionale per gli affari.
http://us.macmillan.com/theshadowworld/AndrewFeinstein
Winslow Wheeler, direttore dello Straus Military Reform Project e autore di “The Pentagon Labyrinth” http://www.cdi.org/pdfs/TPL_Essay8_2.9.11.pdf , ha analizzato il budget della difesa 2013 presentato dal Pentagono in cui sarebbero previsti 525,4 miliardi dollari. A questi 524,4 miliardi bisogna sommare 88,5 miliardi dollari per la guerra in Afghanistan e altrove. Rispetto al budget 2012 (645.7 miliardi) vi sarebbe un taglio di 32 miliardi per un totale di 613,9 miliardi
Tutta la stampa nazionale e internazionale infatti riporta passivamente la cifra dettata dal DoD “President calls for cuts to defense spending in budget request for 2013” http://thehill.com/blogs/defcon-hill/budget-approriations/210289-pentagon-proposes-smaller-budget-in-2013&usg=ALkJrhgUUh0HtAjJaPfDiawEMeUKiyeCTw
Effettivamente stando al documento FY2013 Defense Budget pubblicato http://comptroller.defense.gov/budget.html pare che la cifra sia davvero questa, tuttavia se si sommano tutte le spese collegate alla difesa si arriva ad un totale di 994.300 miliardi di dollari.
Ma se andiamo su http://www.whitehouse.gov/omb/budget/Overview troveremo che vi sono spese che l'Ufficio di Gestione e Bilancio ( OMB) chiama "attività connesse con la difesa" e quelle del Dipartimento dell'Energia per le armi nucleari, che non sono comprese nel bilancio della Difesa http://www.counterpunch.org/2012/02/10/decoding-the-pentagons-budget-numbers/
In particolare la richiesta per il 2013 per le spese su sistemi d’arma ammonta a 178.8 miliardi di dollari, di cui 109.1 miliardi sono per l’acquisizione, e 69.7 miliardi per la ricerca, lo sviluppo, la prova e la valutazione (RDT& E) dei programmi.
Il preventivo prevede 29 l’F-35 per una spesa di 9,171.2 miliardi.
http://comptroller.defense.gov/defbudget/fy2013/FY2013_Weapons.pdf
Nuova tabella che confronta gli anni 2012-’13 di Winslow Wheeler
http://taylormarsh.com/blog/2012/02/pentagon-budget-2013-broken-down-by-winslow-wheeler/
Secondo lo studio “The United States De fense Breakdown Economic Impact Reports” http://forthecommondefense.org/reports/contractorlocation/defensebreakdownsummaryreports.pdf , nel 2012 il presidente Obama limita la capacità militare degli Stati Uniti nella lotta contro un "conflitto regionale", e nel budget della Difesa per il 2013-2021 taglierà 487 miliardi dollari. Un taglio del 9% che implicherebbe il licenziamento di dipendenti e il rischio di chiusura per alcune aziende. Le spese per la difesa supporterebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro di alta qualità, sarebbero uno stimolo importante per l'economia, creerebbero opportunità di esportazione e sosterrebbero decine di migliaia di imprenditori.
Sì ma qual è il ritorno effettivo rispetto alle cifre stanziate? Quale la finalità di una produzione a senso unico se non la guerra?
Per i falchi repubblicani, che omettono di dire che con Bush junior (2001-2009) si è cominciato ad avere un forte incremento del debito federale dal 56% a 82% del Pil (bassi tassi di interesse e aumento spese militari), Obama sbaglia ad affermare che l’indennità di disoccupazione possa stimolare l’economia. Si taglierebbe dunque la difesa per spendere miliardi per sussidi di disoccupazione.
Ecco il riscontro: lunedì 13 febbraio Obama ha chiesto al congresso un budget da 3800 miliardi per l’anno fiscale 2013. 350 miliardi servirebbero per benefit assicurativi per i disoccupati, per sostenere la produzione nazionale, attirare lavoro estero, assunzione nuovi insegnanti, riqualificazione dei lavoratori e per le infrastrutture fatiscenti. Ci sarebbe l’eliminazione degli sgravi fiscali voluti da George W. Bush sugli investimenti finanziari per risparmiare 250.000 dollari all'anno, non modifica la Social Security, il programma di assistenza sanitaria, e prevede un deficit al di sopra dei 1.000 miliardi per il quarto anno consecutivo.
Ha motivo di piangere la spesa militare?
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