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Mozione su disarmo e non proliferazione nucleare in vista del vertice NATO di Chicago

E' stata approvata all'unanimità, oggi alla Camera, una mozione parlamentare sui temi del disarmo e della non proliferazione nucleare, in vista del prossimo vertice NATO di Chicago.

Riportiamo qui il comunicato stampa a cura dell'on. Mogherini, nonché il testo della mozione.
15 maggio 2012

COMUNICATO STAMPA

 

Federica Mogherini (PD):

“Disarmo nucleare: bene voto unanime su mozione, ora Italia più forte in vista vertice NATO Chicago”

 

“Il voto con cui oggi il Parlamento ha approvato, all’unanimità, la mozione a mia prima firma sui temi del disarmo e della non proliferazione nucleare rappresenta un passaggio molto importante in vista del prossimo vertice NATO di Chicago, perché impegna con forza il Governo su posizioni molto concrete, precise e avanzate in materia.

Nonostante appaia oggi evidente che il summit dell’Alleanza Atlantica si concentrerà in particolare sui temi della transizione in Afghanistan e dell'avvio dello scudo missilistico, la questione delle armi nucleari e del loro ruolo strategico sarà comunque affrontata con l'adozione della Defense and Deterrence Posture Review, ed è importante che l’Italia possa concorrere a questo confronto con una posizione chiara e univoca a sostegno di passi concreti nella direzione del disarmo e della non proliferazione nella prospettiva di un mondo libero da armi nucleari.

In particolare, la mozione approvata oggi impegna il Governo a sostenere l'assunzione di una «declaratory policy» della NATO, in linea con quelle di USA e Gran Bretagna, che indichi come scopo fondamentale delle sue armi nucleari la deterrenza dell'uso di armi nucleari da parte di altri e che incoraggi contestualmente la riduzione del ruolo degli arsenali tattici per la deterrenza nucleare.

La mozione impegna inoltre l’Italia a sostenere l’adozione di misure di trasparenza da parte dell’Alleanza Atlantica in materia di arsenali nucleari e l'ulteriore riduzione del numero di armi nucleari tattiche presenti sul territorio europeo, anche sostenendo piani dettagliati e concreti che prevedano il loro rientro in territorio statunitense, fino ad arrivare in tempi certi alla loro totale eliminazione. E' ormai infatti del tutto evidente che le  armi nucleari tattiche presenti in Europa non sono più necessarie a garantire la sicurezza del continente, ma anzi possono rappresentare un rischio rispetto alle condizioni di sicurezza da garantire nei siti in cui sono conservate, e comportano un costo significativo e non più utile, tanto più in tempi di austerità e di tagli di bilancio al comparto difesa.

Palazzo Montecitorio, sede del Parlamento italiano

La mozione sollecita infine il Governo a rilanciare il dialogo tra la NATO e la Federazione Russa in materia di sicurezza Euro-Atlantica per consolidare la fiducia reciproca e favorire l'adozione di misure di riduzione ulteriore dello stato di operatività dei sistemi di arma nucleare; a contribuire alla piena realizzazione degli impegni assunti a conclusione della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione del maggio 2010, in particolare rispetto alla formazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente; a promuovere la formazione professionale dei funzionari diplomatici e degli ufficiali delle Forze Armate sulle materia del disarmo, della non proliferazione e del controllo degli armamenti.

Si tratta di orientamenti fondamentali per definire il profilo con cui il nostro paese contribuirà alle decisioni che verranno prese al vertice di Chicago, ed il fatto che l'aula della Camera le abbia approvate all'unanimità può dare all'azione del governo, in quella sede, una forza ancora maggiore per raggiungere l'obiettivo, condiviso, di lavorare concretamente per liberare il mondo dalla minaccia nucleare”.

E’ quanto dichiara Federica Mogherini, deputata PD e responsabile PD globalizzazione.

MOZIONE PARLAMENTARE

(approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati nella seduta di martedì 15 maggio 2012)


La Camera,

premesso che:

il rischio della proliferazione nucleare e di un uso di armi nucleari, anche su scala regionale, rappresenta a tutt'oggi una minaccia ancora presente nel contesto internazionale, non solo in considerazione della condotta di alcuni Stati che minacciano di mettere a repentaglio il regime di progressivo disarmo, non proliferazione ed uso pacifico del nucleare codificato dal trattato di non proliferazione nucleare, ma anche alla luce di nuove minacce di natura asimmetrica come quella rappresentata dal terrorismo internazionale;

nel corso degli ultimi anni, proprio la consapevolezza di tale scenario ha prodotto numerose iniziative assunte per incoraggiare la comunità internazionale a procedere concretamente verso l'obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, superando progressivamente la logica della deterrenza, attraverso trattati internazionali per la riduzione degli armamenti, dichiarazioni di principio, revisioni delle concezioni strategiche e delle dottrine nucleari di singoli paesi e di alleanze militari internazionali;

in questo ambito, di grande rilievo ed impulso per l'intera comunità internazionale è stata la nuova politica adottata dall'Amministrazione USA, inaugurata col discorso pronunciato dal Presidente Obama il 5 aprile 2009 a Praga, nel quale è stato indicato alla comunità internazionale l'obiettivo di «un mondo senza armi nucleari», da conseguire attraverso la riduzione degli arsenali nucleari, la messa al bando globale dei test nucleari - anche attraverso una ratifica del CTBT da parte statunitense, la moratoria della produzione dei materiali fissili utilizzati per la costruzione di armi nucleari, il rafforzamento dell'autorità preposta alle ispezioni internazionali, il ripensamento della cooperazione nucleare a scopi civili;

il 23 giugno 2009 la Camera dei deputati e il 17 dicembre 2009 il Senato della Repubblica hanno approvato mozioni parlamentari sostenute da larghissimo consenso, che incoraggiano il Governo italiano a lavorare, in ogni sede internazionale multilaterale, per raggiungere l'obiettivo di un mondo libero da armi nucleari;

il 26 febbraio 2010 i Ministri degli affari esteri di Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Norvegia hanno inviato una lettera al Segretario generale della NATO per richiedere l'apertura di un ampio dibattito in seno all'Alleanza Atlantica, con particolare riferimento alla prospettiva di una riduzione e di un ritiro delle armi nucleari tattiche statunitensi presenti sul territorio europeo;

il Parlamento europeo ha approvato con voto bipartisan il 10 marzo 2010 una risoluzione che «richiama l'attenzione sull'anacronismo strategico delle armi tattiche nucleari e sulla necessità che l'Europa contribuisca alla loro riduzione ed eliminazione dal proprio territorio nel contesto di un dialogo di più ampio respiro con la Russia; prende atto in tale contesto della decisione adottata il 24 ottobre 2009 dal Governo di coalizione tedesco di adoperarsi per il ritiro delle armi nucleari dalla Germania nell'ambito del processo globale di conseguimento di un mondo denuclearizzato; si compiace della lettera inviata il 26 febbraio 2010 dai Ministri degli affari esteri di Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Norvegia al Segretario generale della Nato, in cui si chiede l'avvio di un ampio dibattito in seno all'Alleanza sulle modalità di conseguimento dell'obiettivo politico generale di un mondo senza armi nucleari». Nella stessa risoluzione si ribadisce come «nell'ambito degli accordi di condivisione nucleare o degli accordi bilaterali in ambito Nato sono a tutt'oggi schierate in cinque Paesi membri non nucleari dell'Alleanza 150-200 armi tattiche nucleari (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia)»;

il Consiglio dell'Unione europea nella decisione 2010/212/CFSP del 29 marzo 2010 relativa alla posizione dell'Unione europea nella Conferenza di revisione del TNP del 2010, con esplicito riferimento alle armi nucleari non-strategiche ha esortato «tutti gli Stati che posseggono tali armi ad includerle nei rispettivi processi generali di controllo degli armamenti e di disarmo, in vista della loro riduzione ed eliminazione secondo modalità verificabili e irreversibili»;

nella Nuclear Posture Review pubblicata dal Dipartimento della Difesa USA il 6 aprile 2010, l'Amministrazione statunitense ridefinisce la sua dottrina strategica, a partire da una riduzione del ruolo e del numero delle armi nucleari nella politica di sicurezza nazionale e afferma che: «sebbene le armi nucleari abbiano dimostrato di essere una componente chiave delle assicurazioni americane agli alleati e partner, gli Stati Uniti hanno fatto sempre più affidamento su elementi non-nucleari per rafforzare le architetture di sicurezza regionali, tra cui una presenza avanzata di forze convenzionali americane ed efficaci difese di teatro contro i missili balistici. Con la progressiva riduzione del ruolo delle armi nucleari nella strategia di sicurezza nazionale statunitense, questi elementi non nucleari assumeranno una quota maggiore degli oneri di deterrenza. Inoltre, un elemento indispensabile di un'efficace deterrenza regionale è non solo di tipo non-nucleare, ma anche non militare - i solidi legami politici di fiducia tra gli Stati Uniti e i loro alleati e partner»;

l'8 aprile 2010 a Praga è stato sottoscritto dal Presidente americano Obama e da quello russo Medvedev il nuovo Trattato sulla riduzione degli arsenali nucleari (New Strategic Arms Reductm-Treaty - New START), ratificato il 22 dicembre 2010 dal Senato USA e il 25 e 26 gennaio 2011 dalla Duma e dal Consiglio federale della Federazione Russa;

il 28 maggio 2010 si è conclusa a New York la Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione (TNP) con l'approvazione di un documento finale consensuale che contiene un piano d'azione in 64 punti. Dopo il fallimento della Conferenza di riesame del 2005, si è così raggiunto un accordo unanime su misure concrete: rilancio delle «garanzie negative di sicurezza»; invito a ratificare il Trattato per il bando totale delle esplosioni nucleari (Comprehensive Test Ban Treaty - CTBT); sollecitazione a concludere un trattato per il bando della produzione di materiali fissili e la riduzione di quelli esistenti (Fissile Majerial Cutoff Treaty - FMCT) sotto il controllo dell'Agenzia atomica internazionale di Vienna (IAEA); convocazione di una conferenza internazionale nel 2012 per realizzare una zona priva di armi di distruzione di massa e dei rispettivi vettori in Medio Oriente;

il 3 giugno 2010 la Camera dei deputati ha approvato una nuova mozione parlamentare, con consenso unanime, che impegna, tra le altre cose, il Governo italiano «ad approfondire con gli alleati, nel quadro del nuovo concetto strategico della Nato di prossima approvazione, il ruolo delle armi nucleari sub-strategiche, e a sostenere l'opportunità di addivenire - tramite passi misurati, concreti e comunque concertati tra gli alleati - ad una loro progressiva ulteriore riduzione, nella prospettiva della loro eliminazione»;

il 19 novembre 2010 è stato adottato a Lisbona il nuovo «Concetto Strategico per la Difesa e Sicurezza dei Membri della NATO» dal titolo «Active Engagement, Modem Defence», che - pur ribadendo che “finché esisteranno armi nucelari, la NATO resterà un’alleanza nucleare” - assume l'impegno «a realizzare un mondo più sicuro per tutti e a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari, conformemente agli obiettivi del Trattato di non proliferazione nucleare, in modo da promuovere la stabilità internazionale sulla base del principio di una sicurezza immutata per tutti»;

nel nuovo Concetto Strategico della NATO i Paesi Alleati affermano inoltre che «con i cambiamenti nel contesto della sicurezza dopo la fine della Guerra fredda, abbiamo ridotto drasticamente il numero di armi nucleari presenti in Europa e la nostra dipendenza dalle armi nucleari nell'ambito della strategia della NATO. Ci adopereremo per creare le condizioni per ulteriori riduzioni in futuro», sulla base del principio che «il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione contribuiscono alla pace, alla sicurezza e alla stabilità internazionale, garantendo una sicurezza immutata per tutti i membri dell'Alleanza»;

nell'ambito della stessa revisione strategica che si è compiuta in sede NATO si è riconosciuto che l’Alleanza ha drasticamente ridotto il numero di armi nucleari di stanza in Europa, oltre che l’affidamento sulle armi nucleari nella strategia NATO. L’Alleanza ha ribadito, del resto, che «la garanzia suprema della sicurezza degli Alleati è assicurata dalle forze nucleari strategiche, in particolare quelle degli USA; le forze nucleari strategiche indipendenti di Gran Bretagna e Francia, che hanno un loro proprio ruolo deterrente, contribuiscono alla complessiva deterrenza e sicurezza degli Alleati»;

così come stabilito dalla Dichiarazione del summit di Lisbona del 20 novembre 2010, l'adozione del nuovo Concetto Strategico della NATO ha dato avvio alla «Nato's Defence & Deterrence Posture Review», un processo di revisione dell'intera posizione dell'Alleanza in materia nucleare, convenzionale e missilistica, che si concluderà nel vertice previsto nel maggio 2012 negli USA a Chicago;

il 14 aprile 2011 è stato sottoscritto al vertice dei ministri degli esteri NATO a Berlino da parte di Polonia, Norvegia, Germania e Paesi Bassi un «non-paper sul rafforzamento della trasparenza e della fiducia in relazione alle armi nucleari tattiche in Europa» indirizzato al Segretario Generale della NATO. Il documento ha ricevuto il sostegno di Belgio, Repubblica Ceca, Ungheria, Islanda, Lussemburgo e Slovenia. Tale iniziativa ha inteso sollecitare un più sistematico dialogo tra NATO e Federazione Russa, con l'adozione di una serie di misure di trasparenza reciproca tra USA e Russia che possano favorire una progressiva riduzione e una successiva definitiva eliminazione delle armi nucleari tattiche dal territorio europeo;

il 27 maggio 2011 è stata approvata la «Dichiarazione sulla non proliferazione e sul disarmo» al vertice G8 di Deauville, in Francia. In essa, è stato riaffermato il sostegno incondizionato al trattato di non proliferazione (TNP) come pietra angolare del regime internazionale di non proliferazione; è stato rivolto un appello «a tutti gli Stati non ancora parti del trattato di non proliferazione (TNP), della Convenzione sulle armi chimiche (CWC) e della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche (BTWC), ad aderire senza indugio»; è stato riaffermato l'impegno a dare attuazione alle decisioni della Conferenza di revisione del TNP del 2010 per quanto riguarda la «costituzione in Medio Oriente di una zona libera dalle armi nucleari e dalle altre armi di distruzione di massa», facendo tutti gli sforzi necessari alla preparazione della Conferenza che si terrà nel 2012; è stato confermato l'impegno per la «cessazione definitiva di tutti i test sulle armi nucleari, attraverso una rapida entrata in vigore del «Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty» (CTBT) e una sua universalizzazione» e ribadito il «sostegno per il lavoro svolto dal "Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization" (CTBTO), nella costruzione di tutti gli elementi del regime di verifica, in particolare il Sistema di monitoraggio internazionale (IMS) e le ispezioni in loco»; è stato rivolto un invito a tutti gli Stati partecipanti alla Conferenza sul disarmo affinché avviino immediatamente negoziati internazionali per giungere alla conclusione di un trattato sulla messa al bando della produzione di materiale fissile;

nel dicembre 2011, la «Nuclear Threat initiative» ha pubblicato il rapporto «Reducing Nuclear Risks in Europe: A Framework for Action», accompagnato da 10 obiettivi concreti (10 per il 2012») indicati dall'ex senatore americano Sam Nunn in vista del vertice NATO di maggio 2012 a Chicago, che mirano a sottolineare tra l'altro la necessità di cambiare lo status delle armi nucleari tattiche in Europa, assumendo l'obiettivo di completarne il rientro in territorio statunitense nell'arco dei prossimi cinque anni, definendo i passaggi intermedi e la tempistica definitiva dell'implementazione di questo obiettivo in base agli sviluppi del più ampio contesto politico e di sicurezza nelle relazioni tra NATO e Federazione Russa,

impegna il Governo:


a svolgere un ruolo attivo a sostegno delle misure di disarmo e di non proliferazione nucleare in tutte le sedi internazionali proprie, e in particolare, in vista del prossimo vertice NATO di maggio 2012 a Chicago, a sostenere nell'ambito della «Defence & Deterrence Posture Review» l'assunzione di una «declaratory policy» della NATO che indichi come scopo fondamentale delle sue armi nucleari la deterrenza dell'uso di armi nucleari da parte di altri, in linea con le «declaratory policies» di USA e Gran Bretagna in materia di impiego dell’arma nucleare e di garanzie negative di sicurezza, e che incoraggi contestualmente la riduzione del ruolo degli arsenali tattici per la deterrenza nucleare;

a sostenere, nell'ambito della «Defence & Deterrence Posture Review» e in vista del prossimo vertice NATO di maggio 2012 a Chicago, l'opportunità di rafforzare le  misure di trasparenza da parte dell’Alleanza Atlantica , in coerenza con la politica in materia di arsenali nucleari adottata con la recente «Nuclear Posture Review» degli USA e coerente con il nuovo Concetto Strategico della NATO;

a sostenere, nell'ambito della «Defence & Deterrence Posture Review» e in vista del prossimo vertice NATO di maggio 2012 a Chicago, l'opportunità di ridurre ulteriormente il numero di armi nucleari tattiche in Europa, nella prospettiva della loro eliminazione, anche tramite il sostegno a proposte concrete  che consentano di definire, in via consensuale nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, passaggi intermedi ed una tempistica definitiva per l’implementazione di questo obiettivo, anche in base agli sviluppi del più ampio contesto politico e di sicurezza nelle relazioni tra NATO e Federazione Russa e in un quadro di reciprocità;

a sostenere in occasione del vertice NATO del maggio 2012, l'obiettivo di approfondire le consultazioni e di rafforzare il dialogo tra la NATO e la Federazione Russa, a partire dal rilancio delle attività del Consiglio NATO-Russia (NRC), sull'insieme delle questioni relative alla sicurezza Euro-Atlantica - dalla difesa missilistica alle armi convenzionali e nucleari - per consolidare la fiducia reciproca e per favorire l'adozione, su base volontaria, di misure di trasparenza, di sicurezza, di monitoraggio, di riduzione ulteriore dello stato di operatività dei sistemi di arma nucleare in modo da promuovere la stabilità e la sicurezza internazionale (Conclusioni Conferenza riesame TNP 2010 azione 5e) e di progressiva riduzione delle armi nucleari tattiche in Europa, nella prospettiva della loro eliminazione;

a contribuire nelle sedi internazionali proprie, in coerenza con gli obiettivi già indicati dal vertice G8 dell'Aquila, alla piena realizzazione degli impegni assunti a conclusione della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione del maggio 2010, operando per il rafforzamento del regime internazionale di non proliferazione, per l'attuazione del sistema delle «garanzie negative di sicurezza», per l'entrata in vigore del Trattato per la messa al bando delle sperimentazioni, per l'avvio di negoziati per la messa al bando della produzione di materiale fissile (FMCT), per la realizzazione di una Zona priva di armi di distruzione di massa e dei rispettivi vettori in Medio Oriente e per l'adozione universale del protocollo aggiuntivo dell'AIEA, con l'obiettivo di consolidare le capacità ispettive dell'agenzia;

a promuovere la formazione relativa alle materia del disarmo, della non proliferazione e del controllo degli armamenti, nel quadro delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e sul piano nazionale con particolare riferimento, in quest'ultimo caso, alla formazione professionale dei funzionari diplomatici e degli ufficiali delle Forze Armate.

(1-00971)
«Mogherini Rebesani, La Malfa, Boniver, Pezzotta, Mosella, Commercio, Baccini, Boccuzzi, Bossa, Brandolini, Marco Carra, Coscia, De Biasi, D'Incecco, Farinone, Grassi, Marchi, Mattesini, Melandri, Moles, Motta, Nicco, Peluffo, Pistelli, Porta, Rosato, Rubinato, Rugghia, Sbrollini, Servodio, Siragusa».

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