Contro il nucleare, ricordando, e pedalando
Legate dal ricordo. Ma adesso anche da un'iniziativa che riunisce attivisti entusiasti e risoluti sulle "due ruote", arrivati a Nagasaki da 20 diverse Nazioni. Sì, ancora esse, Nagasaki e Hiroshima. Due città risorte dalle macerie della "Bomba" ma che mantengono sempre l'emblema della memoria.
Un tour ciclistico che vuole lanciare un monito all'umanità. Partono oggi da Nagasaki in un percorso che per 500 chilometri attraverserà in varie tappe la parte meridionale del Giappone. Meta finale Hiroshima. Un'iniziativa di numerosi studenti e medici appartenenti a IPPNW, l'Organizzazione internazionale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare.
Nel blog dedicato all'iniziativa, credo che saranno tanti i post a seguire lungo il percorso. Già da ora s'avverte l'entusiasmo giovanile che sta legando i partecipanti, l'emozione del trovarsi insieme a condividere l'imminente fatica corroborata però dall'importanza dell'evento, oltre che dalla bellezza del paesaggio e dalla curiosità innescata nell'attraversare un luogo dalla cultura diversa e millenaria.
Una bella notizia di cronaca, finalmente, arrivata con un tweet e rimbalzata nell'impulso di divulgarne la voce. E che fa il paio con quanto qualche giorno fa è apparso, sempre come cronaca online assai poco mostrata dai media. Anch'esso un tour su due ruote, anch'esso con l'ideale di raccontare e far riflettere opinione pubblica e istituzioni sull'idiozia mondiale del tenere ancora in piedi il diabolico meccanismo di morte cui le prime Bombe hanno dato l'avvio.
Ah! Potessero seguire questi tour anche i "Grandi" del mondo! Potessero entrare, essi, potenti ma spesso fuori dalla realtà, nello spirito del voler cambiare, del voler vivere e prevenire la morte del pianeta, del voler giocare una volta per tutte la carta del disarmo nucleare, totale e irreversibile! Se la deterrenza è legge dettata dalla paura, perché allora non spingere all'incontro per alimentare la fiducia? La posta in gioco è assai grande e mette sullo stesso piano di morte sia noi che loro, sia chi subirebbe il primo colpo sia chi avesse premuto il bottone dell'Apocalisse.
Non vale la pena cambiare le regole?
"Pace in bici 2012: per un mondo libero da armi nucleari": http://www.disarmo.org/ican/a/36731.html
Articoli correlati
- Lituania e Stati Uniti (1921-2021)
Bernard Lown
È stato co-fondatore dell'International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW), che ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1985. Ha sostenuto che la medicina non potesse limitarsi a curare le malattie individuali senza occuparsi delle minacce globali, come la guerra nuclearAlessandro Marescotti - La drammatica testimonianza di un giovane medico dell'IPPNW Students Movement
"The Devastating Impact of Climate Change". Le inondazioni nel nord-est della Nigeria
"Mentre ci prepariamo per la COP29 di Baku, la necessità di affrontare urgentemente il cambiamento climatico non è mai stata così evidente. Parlo oggi non solo come sostenitore dl clima, ma anche come vittima diretta di queste recenti inondazioni."18 settembre 2024 - Roberto Del Bianco Effects of Nuclear War on Health and Health Services
Questo report è adesso disponibile. Fu redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1983 dopo studi scientifici sugli effetti catastrofici di un conflitto nucleare.13 giugno 2024 - Roberto Del BiancoDisarmo per la giustizia climatica e la salute
Per la prima volta, l’IPPNW ha inviato una delegazione internazionale ufficiale alla COP28: per garantire che la salute umana e ambientale sia al centro del processo decisionale.4 dicembre 2023 - IPPNW
Sociale.network