PeaceLink: "Comando Nato a Taranto", Sesta flotta Usa smentisce
E' quanto ha detto a Reuters una portavoce della Sesta Flotta, interpellata dopo che un'associazione pacifista, PeaceLink, ha annunciato che da una ricerca su documenti non secretati Nato online, la base navale di Taranto risulterebbe già quartier generale della Forza (marittima) di Pronto Intervento Nato.
http://www.reuters.com/locales/newsArticle.jsp;:402cf551:55da6fc6ad88871?type=entertainmentNews&locale=it_IT&storyID=4355956 - 13 febbraio 2004
MILANO (Reuters) - Gli Usa stanno rivedendo la loro presenza militare in Europa ma al momento è prematuro parlare di decisioni prese, tanto meno su una possibile destinazione della Sesta flotta Usa, nè su un diverso ruolo nell'ambito Nato della base militare italiana di Taranto.
E' quanto ha detto a Reuters una portavoce della Sesta Flotta, interpellata dopo che un'associazione pacifista, PeaceLink, ha annunciato che da una ricerca su documenti non secretati Nato online, la base navale di Taranto risulterebbe già quartier generale della Forza (marittima) di Pronto Intervento Nato.
"In questo momento ogni speculazione sul riallineamento sarebbe inappropriata. E non risulta alcuna presenza della marina Usa a Taranto, che è una base della marina militare italiana e che pure ha ospitato nei giorni scorsi l'ammiraglia della Sesta Flotta", ha detto la portavoce, precisando che quello della Sesta Flotta è prevalentemente uno staff operativo , che conta circa 250 persone.
Nei giorni scorsi, l'associazione pacifista PeaceLink aveva diffuso sul proprio sito (italy.peacelink.org) una serie di documenti e link a siti della Difesa americana (www.defenselink.mil) non secretati, secondo i quali già dal 2002 la base della Marina Militare italiana di Taranto sarebbe l'unica indicata come sede di quartier generale della High Readiness Force (Maritime), cosa che secondo l'associazione la renderebbe probabile destinazione per il trasferimento delle forze navali Usa, che dal 2005 dovrebbero lasciare l'attuale sede di Gaeta. Rilevando che questo ruolo non è mai stato comunicato ufficialmente al Parlamento italiano.
Interpellate da Reuters, fonti del ministero della Difesa e della Commissione Difesa della Camera hanno affermato di non disporre di documenti o comunicazioni in grado di confermare o smentire tale affermazione.
Fonti della Nato da Napoli hanno precisato che le strutture militari di Taranto, realizzate anche con fondi comuni dell'alleanza atlantica, "devono rimanere a disposizione delle esigenze della Nato", pur se gestite dalla nazione.
IL COMANDO AEREO NATO IN TURCHIA
Ricordando che dei quattro comandi Nato attualmente a Napoli, quello aereo andrà in Turchia gli altri tre si trasferiranno nel vicino complesso di Lago Patria (Napoli): il comando resterà al comandante della Sesta Flotta Usa, la cui ammiraglia Uss LaSalle ha attualmente il punto d'appoggio permanente a Gaeta.
Fonti della Marina militare italiana infine hanno preferito non replicare, precisando che è improprio parlare di basi Nato e che quella di Taranto è una base della marina militare italiana che può ospitare navi della Nato come in altre basi, aperte all'attività internazionale dunque anche a Paesi che della nato non fanno parte.
CONFRONTO INCROCIATO
"Abbiamo scoperto il ruolo attribuito a Taranto con una ricerca online, incrociando dati diversi", spiega a Reuters Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink. Ricordando che Taranto è indicata come sede della Forza di Pronto Intervento nel documento dell'aprile 2003 (http://www.defenselink.mil/comptroller/fmr/11a/11a09.pdf), dopo esser stata inserita come aggiornamento in quello precedente ( http://www.defenselink.mil/comptroller/fmr/11a/11aarch/11A09_Annex1_arch102002.pdf ) dell'ottobre 2002.
"Solo un confronto incrociato tra quanto inserito nel documento ufficiale del Ministero della Difesa italiano del giugno 2003 (http://www.analisidifesa.it/articolo.shtm/id/3101/ver/IT) e quello della rivista Analisi Difesa (www.analisidifesa.it) sulle strutture di comando Nato, fa emergere quanto nei singoli testi non viene detto esplicitamente. E cioè che Taranto è già diventata base Nato, dal 4 settembre 2002. In città ufficiosamente è risaputo. Ma il Parlamento non ne è mai stato informato", dice ancora Marescotti. Ricordando che come sede della flotta ora a Gaeta si era fatto il nome di una base in Turchia, che però nei documenti del Pentagono con le relative indicazioni non compare.
Articoli correlati
- L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024 - Taranto approva una mozione contro gli euromissili
No agli euromissili, la Puglia segua l'esempio di Taranto
Taranto non può rimanere sola in questa iniziativa. La mozione approvata dal Consiglio comunale è un esempio che può e deve essere seguito da altre città della Puglia. È necessario che ogni comune della nostra regione prenda posizione.Alessandro Marescotti - Taranto città operatrice di Pace
Il consiglio comunale di Taranto aderisce all'appello contro gli euromissili
Secondo un'analisi dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo Taranto con le sue infrastrutture militari strategiche sarebbe tra i primi centri in Italia a rischio. Il numero delle vittime previste nella nostra città si attesterebbe intorno alle 7.500 unità con quasi 27.000 feriti.4 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Taranto città operatrice di pace
Incontro il 2 ottobre per la Giornata Internazionale della Nonviolenza
I firmatari dell'appello "Per Taranto città operatrice di pace" si incontrano per la presentazione di una mozione contro gli euromissili, che sarà sottoposta all'attenzione del Consiglio comunale di Taranto. A seguire sarà presentato un progetto per la promozione della cultura della pace.30 settembre 2024 - Comunicato stampa
Sociale.network