Se il nucleare diventa un bluff
E allora a che serve il deterrente, seppure per ipotizzabile difesa a mò di feroce cane da guardia? A che serve il Noi abbiamo la Bomba, e risponderemo a qualsiasi attacco? A che serve tenere in serbo migliaia di ordigni, quando le conseguenze di un conflitto diventano globali? Per mostrare i denti a chi mostra i denti a sua volta, come i bambini quando arrivano a litigare - e magari farsi male...?
E allora, permettetemi di sognare. Se alla Conferenza di Oslo proprio le Nazioni più potenti han voluto disertare come a turarsi le orecchie di fronte alla verità, mentre altri 140 Stati hanno ascoltato e riflettuto su tutto questo; quando è reale anche la consapevolezza di stare sopra una polveriera che potrebbe scoppiare pure per errore; quando viene rotto un tabù da parte di chi segretamente detiene (ma mai ne ha parlato) ordigni propri con cui si sarebbe potuta iniziare tempo fa una guerra contro vicini di casa ritenuti pericolosi; bé sarà mica che un equilibrio più che decennale stia cominciando a indebolirsi, e interrogativi minacciosi - non di supremazia bellica ma di suicidio collettivo - vadano sempre più a scalfire poteri che sembravano consolidati?
E allora: caro Obama, caro Putin, caro Cameron; cari Netanyahu, Hollande e Xi Jinping; cari governanti di India, Pakistan e Nord Corea; ormai tutti sappiamo.
I bambini poi fan subito la pace. Potrà convenire a voi di pensare invece e subito a una pace preventiva?
Ormai non è un mistero. E tante Nazioni ormai ne sono avvisate. Il deterrente atomico non vale più.
Quasi un evento storico, l'incontro del 18 giugno scorso a Gerusalemme tra membri del Parlamento israeliano e delle organizzazioni IPPNW e ICAN. Argomento del giorno, la presentazione degli effetti devastanti, sia umanitari che climatici globali, di un conflitto atomico anche limitato.
E' seguita una discussione sulla presenza del nucleare in Israele con i parlamentari intervenuti.
Una rottura col passato, dopo che per 50 anni l'attività nucleare israeliana e la detenzione di propri ordigni è stata tenuta assolutamente nascosta. E' quindi la prima volta che l'argomento esce dall'ombra e presentato apertamente al Parlamento. Tutto questo apre uno spiraglio su possibili futuri incontri che potrebbero rendere meno critica la questione del nucleare mediorientale.
(Image: IPPNW co-president Ira Helfand described the humanitarian consequences of nuclear weapons to members of the Israeli parliament in Jerusalem. (L-R: MP Tamar Zandberg, Dr. Helfand, MP Dov Hanin, Ra’anan Friedmann of IPPNW-Israel)
Rassegna stampa:
Da news.walla.co.il (in ebraico ma facilmente traducibile attraverso Google Translator)
Da Jerusalem Post (in inglese)
History made in the Knesset (dal sito di IPPNW)
Discussione tra Ira Helfand (IPPNW) e Moshe Feiglin (membro dell'estrema destra della Knesset) (Video da Youtube. I primi 30 secondi sono in ebraico, poi principalmente in inglese)
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E' un'attivista svedese per il disarmo nucleare. È stata direttrice esecutiva della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), organizzazione che ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2017 per il suo impegno nel promuovere un trattato internazionale che proibisca le armi nucleari.9 novembre 2024 - Alessandro Marescotti - Ernesto Galli della Loggia sul "Corriere della Sera"
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