Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

Un libro: Se dici guerra…Basi militari, tecnologie e profitti

Dopo l’89 l’Italia è diventata un paese belligerante senza se e senza ma
2 maggio 2014

Copertina

Abbiamo cercato, in questo lavoro collettivo, di definire la parola guerra per restituirle tutti i suoi significati materiali. La guerra non è solamente quella guerreggiata, quella che annichilisce le vite di una umanità già sofferente per lo sfruttamento (sempre più senza limiti) di lavoro, risorse e ambiente. La guerra è, prima e dopo, il periodo di “pace” in cui viene scientificamente preparata, apparecchiata, organizzata ed infine inoculata e scatenata. In questo senso la guerra è davvero permanente e strutturale: la guerra e la pace coincidono.

Di fronte a questa tremenda evidenza, l’approccio etico è sostanzialmente inutile perché la guerra è da molto tempo soltanto il risvolto più brutale di un modo di produrre e consumare che si regge su un’unica legge fondamentale: massimizzazione e militarizzazione del profitto. Dopo l’89 l’Italia è diventata un paese belligerante senza se e senza ma. Il persistente cieco atlantismo, la cessione di sovranità a favore delle esigenze militari e strategiche statunitensi, la creazione di un esercito professionale da offrire come corpo di spedizione per le peggiori avventure, la volontà di convertire Finmeccanica alla sola produzione militare, le porte scorrevoli attraverso le quali sempre più alti ufficiali passano dai comandi ai consigli di amministrazione, sono i cinque punti di forza su cui questa pericolosa e criminale belligeranza si fonda.

Il “che fare” di un pacifismo conseguente ed incisivo non può prescindere da una lettura chiara ed organica di questi aspetti né esimersi dall’individuare i punti deboli di questa catena per tentare di farli saltare. Il tema della riduzione delle spese militari, se si risolve in se stesso, può persino trasformarsi in uno strumento utile a rendere più sostenibile la guerra stessa nel quadro di un grande corpo di spedizione europeo al servizio degli interessi statunitensi e del big business neocoloniale.

Con questo libro vogliamo offrire al lettore la possibilità di confrontarsi con la complessità delle questioni che ci portano ad essere legati mani e piedi alle dinamiche della guerra permanente globale ben sapendo che questa situazione ci trasforma tutti, in quanto cittadini di un paese belligerante e “di parte”, in obiettivi strategici nostro malgrado.

Indice.
Tommaso Di Francesco
Introduzione.
Gregorio Piccin
Dal globale, al nazionale, al locale... e ritorno.
Giuseppe Casarrubea
La Nato e gli eserciti Stay-behind in Italia .
Manlio Dinucci
Il riorientamento strategico della Nato dopo la guerra fredda .
Antonio Mazzeo
Da nord a sud: le vecchie/nuove frontiere mili tari statunitensi in Italia .
Gregorio Piccin
A proposito di sovranità nazional e...
Intervista a Carlos Vallejo Lopez, ex-ambasciatore dell’Ecuador in Italia.
Alessandro Pascolini
Le armi nucleari nel contesto strategico attuale.
Rossana De Simone
Genesi del complesso militare industriale italiano e nuovo contesto europeo.
Gianni Alioti
Un punto di vista sindacale sulla produzione militare.
BIOGRAFIE.

Kappa Vu Edizioni

Articoli correlati

  • Gli aggiornamenti delle dottrine nucleari di Russia e Stati Uniti
    Disarmo
    Un saggio di Alessandro Pascolini

    Gli aggiornamenti delle dottrine nucleari di Russia e Stati Uniti

    Entrambe le potenze stanno potenziando i propri arsenali, aumentando la centralità delle armi nucleari nelle rispettive politiche di sicurezza, in un contesto internazionale che sembra proiettato verso una nuova corsa agli armamenti.
    21 novembre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Ecuador: tornano le basi militari
    Latina
    Il paese latinoamericano rischia di trasformarsi in una colonia Usa

    Ecuador: tornano le basi militari

    Il Proyecto de Reforma Parcial a la Constitución voluto dal presidente Daniel Noboa intende togliere il divieto sancito dall’articolo 5 della Carta costituzionale in merito alla presenza di basi militari straniere in territorio ecuadoriano.
    15 ottobre 2024 - David Lifodi
  • Allarme escalation nucleare: fermiamo la corsa verso il baratro
    Disarmo
    Occorre una mobilitazione globale per fermare l'escalation

    Allarme escalation nucleare: fermiamo la corsa verso il baratro

    Putin ha dichiarato che la Russia "prenderà in considerazione" l'uso di armi nucleari in risposta a un attacco aereo massiccio. E' un preoccupante passo verso una nuova fase di escalation. La minaccia nucleare non è più un'ombra remota, ma un pericolo sempre più concreto.
    25 settembre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Lo scontro in Ucraina potrebbe degenerare in una guerra nucleare
    Editoriale
    Lo scrive Phillips P. O'Brien, autorevole docente di studi strategici all'Università di St Andrews

    Lo scontro in Ucraina potrebbe degenerare in una guerra nucleare

    "Ormai avrebbe dovuto esserci una guerra nucleare, almeno secondo i modelli accademici del comportamento statale". L'Ucraina ha compiuto azioni che avrebbero potuto innescare l'uso di armi nucleari da parte della Russia. Ma manca la consapevolezza nell'opinione pubblica e nella politica
    21 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)