Armi a Israele, distruzione e morte a Gaza: lo spaventoso cinismo del governo e dei sindacati italiani
Dormendo a Gaza
Fado, io dormirò come fanno le persone
quando le bombe cadono
e il cielo è lacerato come carne viva
Io sognerò, allora, come fanno le persone
quando le bombe cadono:
io sognerò di tradimenti
Mi sveglierò a mezzogiorno e chiederò alla radio
le domande che le persone chiedono:
È finito il bombardamento?
Quanti sono stati uccisi?
(Najwan Darwish, uno dei maggiori poeti in lingua araba della sua generazione, è nato a Gerusalemme nel 1978)
Gaza 12 luglio 2014: Israele si accinge ad ordinare stanotte alla popolazione di diversi rioni di Gaza di abbandonare le loro case perché quelle aree si trasformeranno in zona di combattimento. Lo ha anticipato la emittente Canale 10. Nella notte annuncerà l'offensiva via terra. Questa è la terza guerra in cinque anni. E’ iniziata con il ritrovamento dei corpi di tre studenti israeliani, ma nessuno dal lato palestinese ne ha rivendicato la responsabilità. Non sappiamo nemmeno cosa sia realmente accaduto. Dal momento in cui è stato segnalato il loro rapimento, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’apparato militare e di intelligence del paese, hanno soppresso il flusso di informazioni al pubblico infiammando una situazione già precaria. Nel 2002 il generale Moshe Ayalon, allora capo di stato maggiore, affermava: “Si deve far capire ai palestinesi, nel più profondo della loro coscienza, che sono un popolo vinto”. Al quinto giorno dell'operazione Protective Edge oltre 130 palestinesi sono morti e 900 feriti., Medici Senza Frontiere parla di dieci bombardamenti all'ora, mentre i razzi di Hamas puntano agli obiettivi simbolo di Israele. La sproporzione nella forza militare è immane. Dai racconti degli abitanti di Gaza arrivano queste parole: Ora so perché Israele sta violando le leggi internazionali sui diritti umani, perché nessuno al mondo osa lanciare un veto sulle sue azioni.
Quando il presidente Obama pronunciò le parole “Nessun Paese accetterebbe che i suoi cittadini si vedano piovere addosso missili lanciati da un territorio fuori dai suoi confini” non pensava a Gaza, visto che gli aerei che la bombardavano erano, e sono, i caccia F-16 o elicotteri Apache di fabbricazione americana. Anche l’Italia fa la sua parte, e non serve raccontare che i suoi velivoli venduti a Israele servono solo ad addestrare i piloti israeliani per i nuovi caccia di quinta generazione. I sindacati confederali lo sanno, i lavoratori lo sanno che gli M-346 possono essere armati. Nell’accordo sottoscritto con Finmeccanica nel 2011 si legge: Programma M-36. I velivoli realizzati a Venegono saranno allestiti ed integrati con il sistema d’arma a Caselle dove effettueranno le attività di testing e le prove di volo. http://www.uilm.it/upload/contenuti/3383/Ipotesi%20di%20verbale%20di%20Accordo%208.11.11%20FIM%20FIOM%20UILM.pdf
Venegono Superiore 20 marzo 2014. Nella fotografia si vedono i lavoratori di AleniaAermacchi attorno al velivolo M-346 con la stella di David sulla fusoliera, prodotto per la Forza Aerea israeliana che sarà consegnato al ministero della Difesa di Israele. L’inno di Israele e d’Italia fanno eco ai discorsi degli ufficiali del ministero della Difesa e della Forza Aerea israeliani, dei rappresentanti delle istituzioni italiane e dei partner industriali. Chi vorrà si porterà a casa una foto ricordo con il nuovo addestratore, ma ci sarà sempre chi crederà che altre potrebbero essere le finalità del proprio lavoro.
A giugno AleniaAermacchi ha mostrato il bilancio positivo con +15 % di ricavi raggiungendo tre miliardi e 300 milioni di euro. A luglio sono cominciate le consegne.
FIM-FIOM e UILM avevano chiesto ad Alenia Aermacchi e Finmeccanica di impiegare ogni massimo sforzo affinché le trattative per l’M346 avviate con i Paesi come la Polonia, Israele, ecc, si concretizzassero in nuovi contratti http://www.uilmvarese.it/Comunicato_incontro1662011.pdf
Una volta ottenuti i contratti i sindacati possono accordarsi con l’azienda affinché i lavoratori possano avere il loro premio di risultato, e impegnarsi a migliorare l’organizzazione aziendale e rendere più incisivi i tempi di consegna http://www.fim.cisl.it/public/files/140609%20Alenia%20Aermacchi%20bilancio%202013%20in%20crescita.pdf
La fotografia scattata nasconde l’orrore delle guerre, ma il cinismo degli attori che hanno offerto la loro immagine affiora oggi di fronte ai massacri:
“La Fiom, condivide il comunicato della Rete Italiana Disarmo nel chiedere al Governo italiano il blocco delle forniture militari ad Israele, la Fiom si attiverà direttamente nei confronti delle associazioni industriali nazionali e territoriali per sollecitare le imprese metalmeccaniche a non investire nè intrattenere relazioni commerciali con i territori occupati e le colonie israeliane”. http://www.fiom-cgil.it/web/comunicazione/stampa-e-relazioni-esterne/748-palestina-israele-maruca-fiom-cessate-il-fuoco-a-gaza-il-governo-interrompa-la-fornitura-di-armi-a-israele
Quando si vogliono mantenere in vita le relazioni con il potere la sorte di uomini, donne e bambini viene affidata ad “entità superiori” e ci si appella alla legge 185/90, al governo, all’Europa e all’ONU.
“E’ il governo che deve sospendere l’invio dei sistemi militari a Israele”. Ma quale governo, quello di Berlusconi che a Gerusalemme aveva affermato “quando sento dire che sono stati lanciati razzi contro Israele, lo avverto come un pericolo per l'Italia, e per l'insieme dell'Occidente”, o quello di Renzi con le parole dei suoi ministri "fermare l'escalation in Medio Oriente e ottenere il cessate il fuoco è la priorità del governo italiano”, che poi sono le stesse dell’ONU che si preoccupa della protezione dei civili per entrambe le parti (finora non si contano morti fra i civili israeliani) “i membri del Consiglio di Sicurezza chiedono la de-escalation della situazione, il ritorno alla calma, ed il ritorno al cessate il fuoco raggiunto a novembre del 2012, quando si chiuse l'ultimo conflitto tra Hamas e Israele”.Ritornare alla tregua sulla base dell'accordo del 2012 è l’obiettivo del Quartetto che comprende Usa, Russia, Ue e Onu, ovvero il raggruppamento di nazioni e organismi internazionali (e sovranazionali) coinvolti nella mediazione del processo di pace nel conflitto.
Dunque a cosa si appellano alcuni pacifisti? Alla legge 185/90 di cui è rimasto solo il simulacro?
Alla legge 185/90 si richiama anche l’Unicredit, la banca che ha finanziato l’operazione fra Italia e Israele per la vendita degli M-346 “La Legge 185/90 regolamenta in Italia le attività di import, export e transito del settore delle armi e l’operatività del settore bancario in questo ambito. La legge prevede che ogni anno venga pubblicata una “Relazione al Parlamento” contenente i dati relativi alle autorizzazioni rilasciate agli Istituti di Credito per le esportazioni
Secondo i dati delle autorizzazioni per le esportazioni definitive autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in base alla Legge 185/90, UniCredit riporta nel 2012 un aumento delle autorizzazioni imputabile per € 469,2 milioni (87%) ad un'unica operazione per la fornitura di 30 velivoli da addestramento M346 e relativi sistemi, servizi e supporto tecnico da parte di Alenia Aermacchi (società di Finmeccanica) al Ministero della Difesa di Israele.
https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup/documents/it/sustainability/our-vision-of-a-sustainable-bank/policies-and-guidelines/Riepilogo_dati_autorizzazioni_esportazioni_definitive_come_da_Legge_185_90_Italia.pdf
E’prassi firmare accordi bilaterali di collaborazione nel campo degli equipaggiamenti militari con diversi paesi, inserendovi le clausole che potenzialmente li qualificano come “apposite intese intergovernative” ai sensi dell’art. 9 comma 4 della legge 185/90 (che di fatto svuota il senso della 185/90), ed è noto che la stessa legge a proposito dell'esportazione ed il transito di materiali di armamento li vieta “Verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa” http://www.governo.it/Presidenza/UCPMA/doc/legge185_90.pdf
Israele è stata mai condannata da questi organi internazionali per violazione dei diritti umani?
L’Italia si è prodigata per favorire i rapporti fra NATO ed Israele. “L’Italia resta profondamente convinta che Israele ha tutte le funzionalità per essere una favorita nella cooperazione pratica e nel dialogo politico con l'Alleanza atlantica”. In Israele riconosciamo una democrazia matura basata sul rispetto delle minoranze ….
http://www.comitatoatlantico.it/en/documenti/the-role-of-italy-in-nato-israel-relations/
Nel 2005 il Parlamento Italiano con i voti dell’opposizione di centro-sinistra, ha ratificato l’esecuzione del Memorandum d’intesa tra il Governo dello Stato della Repubblica Italiana e il Governo dello Stato di Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa, firmato a Parigi. http://legxiv.camera.it/parlam_/leggi/05094l.htm
Il Memorandum of Understanding del 2003 fra il Governo della repubblica italiana e il Governo dello Stato d Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa ha valore di cinque anni e sarà prorogato automaticamente per un periodo aggiuntivo di altri cinque anni. Nelle disposizioni di sicurezza si legge che “le attività da svolgere ai sensi del presente MoU, saranno soggette all’Accordo di Sicurezza firmato dalle competenti Autorità di Sicurezza delle due parti, il 5 ottobre 1987” (qui in inglese e italiano dopo l’illustrazione del disegno di legge)
http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0068480.pdf
La legge del 1987 ha come oggetto “Ratifica ed esecuzione dello scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato d'Israele sulla legislazione di sicurezza sociale applicabile ai lavoratori temporaneamente distaccati da un'impresa avente sede in uno Stato nel territorio dell'altro Stato, effettuato a Gerusalemme il 7 gennaio 1987”
“Eccellenza, ho l'onore di far riferimento alle conversazioni in materia di sicurezza sociale tenutasi dall'8 al 10 gennaio 1986 fra i rappresentanti dei due Governi e di proporre che tra la Repubblica Italiana e lo Stato d'Israele sia raggiunto un accordo del seguente tenore concernente la legislazione previdenziale applicabile ai lavoratori temporaneamente distaccati da un'impresa avente sede in uno Stato nel territorio dell'altro Stato”. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:Legge:1989-08-28;309
“Conoscere questo accordo, informarsi e informare deve servire a impedire che dietro la “normalità” degli accordi militari e della politica industriale della difesa si portino avanti politiche di guerra e di sostegno alla violazione dei diritti umani”. Cosa è cambiato da quando Action for pace e Manlio Dinucci denunciavano il Memorandum per la guerra?
http://www.juragentium.org/topics/palestin/it/ItIsr.pdf
Nello schema Scambi Commerciali (ISRAELE) alla voce “altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)” si possono conteggiare i valori dell’export e dell’import dal 2011-2013. Nella nota si evidenzia che “Nella classifica locale dei maggiori fornitori di Israele, l’Italia si posiziona come terzo partner a livello UE, mentre a livello globale si colloca nella sesta posizione, a pochissima distanza da Svizzera e Paesi Bassi”.
http://www.infomercatiesteri.it/scambi_commerciali.php?id_paesi=106
Come possiamo sapere dal 2011 ogni anno si sono sottoscritti accordi bilaterali con Israele
per “la realizzazione degli obiettivi di cooperazione scientifica bilaterale, il nostro ordinamento prevede l'adozione dell'accordo governativo”. Si tratta, in buona sostanza, di programmi di cooperazione bilaterale, in cui intervengono nella qualità di principali attori le università, gli enti di ricerca, i settori imprenditoriali, nell'intento di migliorare reciprocamente il proprio livello scientifico, tecnologico e socio-economico.
http://www.ricercainternazionale.miur.it/accordi/accordi-bilaterali.aspx
In particolare nel 2012 si sono sottoscritti accordi per la fornitura ad Israele di velivoli M346 per l’addestramento al volo e dei relativi sistemi operativi di controllo del volo, ed all’Italia di un sistema satellitare ottico ad alta risoluzione per l’osservazione della Terra (OPTSAT -3000) e di sottosistemi di comunicazione con standard NATO per alcuni velivoli dell’AMI.
http://www.difesa.it/SGD-DNA/Segretario/Eventi/Pagine/ItaliaedIsralefirmanol%27accordo%20%20%20%20%20.aspx
E ancora, ci si può appellare all’Europa senza proporre iniziative in grado di incidere sugli interessi politici-industriali e finanziari presenti sul nostro territorio? La guerra è business, è il suo volto più inquietante e totalitario si mostra nella perdita di presa delle opposizioni della politica: interno/esterno, militare/civile, pace/guerra.
L’Europa, pur mirando alla nascita di due Stati, ha rafforzato i rapporti bilaterali con Israele. “Ricordando la posizione dell'UE espressa nel Consiglio di associazione nel mese di giugno 2009, il Consiglio ribadisce la sua disponibilità a sviluppare ulteriormente le relazioni bilaterali con Israele nel quadro della PEV. L'UE riafferma il suo impegno per la sicurezza di Israele e per la sua piena integrazione nella regione, che è garantita nel modo migliore dalla pace tra Israele e i suoi vicini”. www.consilium.europa.eu/uedocs/NewsWord/IT/foraff/112739.doc
Questa Europa non risponde neanche alle interrogazioni parlamentari che hanno come oggetto la complicità delle aziende negli insediamenti illegali israeliani
“Alcune aziende private europee contribuiscono alle violazioni dei diritti umani connesse agli insediamenti illegali israeliani, per esempio fornendo attrezzature impiegate per la demolizione delle abitazioni e partecipando alla costruzione e alla gestione delle infrastrutture per tali insediamenti”.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+OQ+O-2014-000033+0+DOC+XML+V0//IT
Dal Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite 23rd sessione. Dialogo interattivo con il relatore speciale sui Territori palestinesi occupati dal 1967. 11 Giugno 2013:
“Signor Presidente, il rapporto presentato oggi non menziona la pubblicazione del secondo semestre della relazione della Commissione Turkel pubblicato il 6 febbraio 2013. L'UE incoraggia il governo di Israele utilizzare pienamente le raccomandazioni contenute nella presente relazione a garantire che tutte le indagini siano conformi, nel diritto e nella pratica, con il diritto internazionale. Potrebbe condividere il Relatore Speciale con noi le ragioni di questa omissione?”
http://eeas.europa.eu/delegations/un_geneva/documents/eu_statments/human_right/20130611_id_sr_opt.pdf
Contro la vendita degli M-346 a Israele si è mosso il movimento NO-F35 del novarese e Comitato NO-M346 del varesotto oltre poche altre iniziative a sostegno del popolo palestinese. Con due manifestazioni presso la fabbrica AleniaAermacchi di Venegono perché “La guerra è prodotta in casa nostra. La possibilità di fermarla anche” ha accolto la campagna del BDS Italia, movimento che ha aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 promuovendo iniziative a livello nazionale e locale. Il movimento NO-F-35_NO-346 a Israele promuove più in generale la riconversione e la smilitarizzazione dei vari territori del paese per rilanciare il movimento pacifista ed antimilitarista che non sia solo protagonista di momenti di pura testimonianza o peggio ancora, protagonista di atti che risolvono l’analisi sulle guerre a misure che si impon¬gono come necessità mantenendo in piedi lo stato di guerra permanente. http://forumnoguerra.blogspot.it/
Sleeping in Gaza
Fado, I’ll sleep like people do
when shells are falling
and the sky is torn like living flesh
I’ll dream, then, like people do
when shells are falling:
I’ll dream of betrayals
I’ll wake at noon and ask the radio
the questions people ask of it:
Is the shelling over?
How many were killed?
But my tragedy, Fado,
is that there are two types of people:
those who cast their suffering and sins
into the streets so they can sleep
and those who collect the people’s suffering and sins
mold them into crosses, and parade them
through the streets of Babylon and Gaza and Beirut
all the while crying
Are there any more to come?
Are there any more to come?
Two years ago I walked through the streets
of Dahieh, in southern Beirut
and dragged a cross
as large as the wrecked buildings
But who today will lift a cross
from the back of a weary man in Jerusalem?
The earth is three nails
and mercy a hammer:
Strike, Lord
Strike with the planes
Are there any more to come?
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