Niscemi - agosto No Mous. Campeggio al presidio e manifestazione
Per capire l'importanza di questa ed altre manifestazioni NoMuos, basta dare una occhiata all'informativa datata marzo 2015 presente nel sito dell'ambasciata USA. Il titolo "MUOS: che cosa è, che cosa non è" dimostra quanto la manipolazione dell'informazione sia una forma di gestione del potere non solo indispensabile, ma sistematica. Non è un caso che la presunta spiegazione di cosa sia il sistema di telecomunicazione satellitare avvenga dopo che il TAR, a febbraio, ha dichiarato il Muos pericoloso per la salute dei cittadini. http://www.ragusah24.it/2015/02/17/muos-perche-sentenza-tar-inappellabile/
Altro esempio della tempestività comunicativa è il secondo comunicato, sempre dell'ambascita USA, a proposito di alcuni articoli apparsi sulla stampa circa la possibilità di trasferire il sistema MUOS in altre località estere. http://www.gazzettadelsud.it/news//152616/-L-impianto-Muos--non.html
Intanto il quarto MUOS della US Navy è stato consegnato alla stazione di Cape Canaveral Air Force in attesa del lancio previsto in agosto. http://www.lockheedmartin.com/us/news/press-releases/2015/june/ssc_0629-MUOS-SV4-Ship.html
Niscemi - agosto No Mous. Campeggio al presidio e manifestazione
Il 6 e il 9 agosto di 70 anni fa, gli Usa lanciavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Il Movimento No Muos invita antimilitaristi, pacifisti, antimperialisti e tutte le individualità affini a commemorare il tragico evento nella sughereta di Niscemi dove in quei giorni si allestirà il terzo campeggio estivo No War e dove l’8 agosto ci sarà la manifestazione nazionale No Muos.
Dopo anni di lotte e pressioni popolari il Muos è sotto sequestro, ma il nostro obiettivo resta lo smantellamento, oltre che dello stesso Muos, anche dell’intera base americana e la completa smilitarizzazione della Sughereta. È là che, da più di vent’anni, sono installate le 46 antenne NRTF, le cui radiazioni costituiscono un permanente pericolo per la salute pubblica e danneggiano la fauna e la flora di una delle più belle riserve naturali di sugheri secolari d’Europa.
La salute e l’ambiente minacciato dalle nocività sicuramente ci preoccupano, ma ancor più ci inquieta la presenza di queste basi militari che con le loro funzioni di guerra continuano a seminare morte e distruzione e a perpetrare pericolose competizioni tra i vari blocchi di potere, invece di iniziare a percorrere le vie d’uscita da questo sistema che attenta quotidianamente alla vita delle popolazioni umane, animali e della Terra intera.
Stiamo vivendo un vero e proprio bilancio di guerra economico e umanitario: mentre in occidente paghiamo queste scellerate politiche guerrafondaie con i tagli allo stato sociale (sanità, scuola, edilizia popolare), nelle altre parti del mondo questo sistema minaccia direttamente le vite delle popolazioni che subiscono gli attacchi di quella o di quell’altra potenza, per beceri interessi di dominio e di controllo dei territori e delle loro risorse.
Bombardate e affamate, le popolazioni di questi paesi, strette fra dittatori e/o oligarchie e presunti salvatori umanitari dall’altra parte, non vedono altra possibilità che emigrare verso paesi in cui possono salvare la propria pelle, imbarcandosi in viaggi della morte, non potendo scegliere altri modi “legali”, dal momento che le politiche securitarie della Fortezza Europa non prevedono corridoi umanitari; se nel frattempo non affogano nel Mar Mediterraneo, i migranti e i profughi che sbarcano vivi sono immediatamente destinati a centri di “accoglienza”, CIE e Cara gestiti in maniera clientelare, come mostra l’inchiesta siciliana di Mafia Capitale.
È ora di dire a basta a tutto ciò, ai Muos, ai Cie, alle galere etniche, agli steccati eretti contro le persone migranti, ai continui tagli allo stato sociale, alle nocività, alle grandi opere, a tutto quel sistema che mentre si arricchisce decreta la miseria e la morte di miliardi di individui.
Chiediamo con forza l’uscita dalla NATO e lo smantellamento di tutte le basi militari, in primis di quelle americane la cui presenza è stata imposta senza mai essere stata discussa (e neanche approvata) in sede parlamentare ma tramite diretti trattati fra enti governativi e organismi militari.
Chiediamo libertà di movimento per tutti i popoli e, a tal fine, l’attivazione di corridoi umanitari che consentano l’arrivo in Europa ,in condizioni di sicurezza, dei profughi e dei migranti in generale.
Appoggiamo le lotte, i movimenti di ribellione che dal Kurdistan alla Palestina, dall’Ucraina all’America Latina, si sollevano contro lo sfruttamento e il dominio degli imperialismi, la nostra lotta è idealmente e praticamente legata alla loro Resistenza.
In tale scenario, risultano quanto mai arroganti le dichiarazioni della Console USA che, su una delle più diffuse testate siciliane, intimidisce la Magistratura italiana minacciando ridicole sanzioni. Al contempo, però, riconosce a un movimento di opposizione la concreta capacità di mettere sabbia nella sanguinaria macchina da guerra.
Il movimento No Muos anche quest’anno, per la terza volta, organizza il Campeggio Antimilitarista No Muos nel Presidio Permanente di lotta, in Contrada Ulmo, nei pressi della Base USA a Niscemi, dal 6 al 9 agosto.
Nel 2015 peraltro, ricorre il Centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. Anche allora si registrava un combattivo ed esteso fermento contro la guerra e oggi ne raccogliamo l’eredità ideale, morale, politica, culturale e antimilitarista.
Dal 6 al 9 agosto cade anche un altro tragico anniversario: il lancio delle bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki.
Ricorrenze significative che ora più che mai ci impongono di opporci a qualsiasi attività militare, in prima persona senza attendere la lenta e asservita politica istituzionale rinchiusa nei palazzi del potere.
In questo momento dal Medio Oriente fino all’Ucraina il clima di tensione è tale che è reale il rischio che scoppi brutalmente un nuovo conflitto mondiale nel quale la Sicilia sarebbe in prima linea insieme con il resto d’Italia.
A conferma di questi timori, infatti, nella base militare del 37^ stormo di Trapani Birgi verrà ospitata dal 28 ottobre al 6 novembre, la più grande esercitazione della Nato dalla caduta del muro di Berlino. Durante il campeggio si deciderà la data per un’altra manifestazione nazionale antimilitarista e No War a Trapani Birgi, volta a impedire l’esercitazione nella base trapanese, come già in Sardegna i movimenti antimilitaristi sono ben riusciti a fare.
L’8 agosto 2015 è in programma a Niscemi, Contrada Ulmo, una Manifestazione Nazionale contro le politiche militariste e per gridare un accorato no alle guerre imperialiste. Il campeggio è, inoltre, l’occasione per un dibattito e un confronto fra tutte le realtà No War, antimilitariste, antimperialiste e pacifiste che saranno presenti.
Invitiamo ogni realtà a portare un documento che parli della rispettiva storia o dell’attività antimilitarista del proprio territorio, per progettare assieme la pubblicazione di un libro che raccolga le testimonianze locali accanto ai contributi di artisti e intellettuali. L’obiettivo è quello di lanciare una campagna nazionale di presentazioni, conferenze, dibattiti e agitazioni per rendere di dominio pubblico l’urgenza di abbracciare l’istanza antimilitarista e il rifiuto della guerra a livello popolare, rompendo il muro dell’indifferenza. Una campagna che proponiamo si concluda la prossima estate a Niscemi con un Festival Internazionale contro la guerra, il militarismo e la militarizzazione.
Programma del Campeggio Estivo Antimilitarista, Antimperialista, No War presso il Presidio Permanente No MUOS in Contrada Ulmo a Niscemi
6 agosto 2015
Proiezione documentario sui bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki
Banchetti No Muos informativi nel paese.
7 agosto 2015
Dibattito fra antimilitaristi, antimperialisti, pacifisti, realtà NoWar e resistenze internazionali (presenti rappresentanti della lotta in Kurdistan, in Ucraina e Palestinese).
Celebrazione del “Disertore Ignoto”.
8 agosto 2015
Manifestazione Nazionale Antimilitarista No Muos presso Contrada Ulmo.
9 agosto 2015
Sit-in di protesta in commemorazione dei bombardamenti su Nagasaki.
Dibattito finale e saluti.
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