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Presidente Obama, non ci vada a mani vuote!

Nell'imminenza della visita di Obama nella città di Hiroshima, un appello a tutti gli operatori di pace: un invito a spedire un messaggio alla Casa Bianca perché il suo viaggio non porti solo parole.
Presidente Obama, non vada a Hiroshima a mani vuote!
11 maggio 2016

Al Peace Memorial di Hiroshima

Una forte contraddizione tra l'incoraggiante viaggio in Giappone che il Presidente degli Stati Uniti sta per intraprendere alla fine del mese, e il continuo ammodenamento degli ordigni nucleari statunitensi (con previsione di spesa attorno a mille miliardi di dollari nei prossimi 30 anni). Con che spirito entrerà allora nella città simbolo dell'orrore atomico?

L'appello arriva da Rick Wayman della Nuclear Age Peace Foundation"E' un segnale incoraggiante che il Presidente Obama sarà il primo Presidente degli Stati Uniti in carica a visitare Hiroshima. Ma le azioni parlano più forte delle parole. Ecco perché stiamo incoraggiando il presidente Obama a non venire a Hiroshima a mani vuote". Ed ecco allora richiedere a tutti noi, in lotta per la messa al bando delle armi nucleari, la sottoscrizione di un messaggio da spedire al Presidente.

 

Quali le richieste?

  • La rimozione dello status di allerta immediata del proprio arsenale nucleare, incoraggiando poi gli altri Stati nucleari a fare altrettanto;
  • L'inizio di negoziati per un disarmo nucleare globale come richiesto dall'Articolo VI del Trattato di non proliferazione nucleare;
  • L'annuncio di ulteriori riduzioni dell'arsenale nucleare assieme alla Russia, dal momento che l'uso di una minima parte dei propri ordigni causerebbe un inverno nucleare con la conseguenza di gravi cambiamenti climatici cui succederebbero globali carestie;
  • La cancellazione dell'impegno di spesa di mille miliardi di dollari per l'ammodernamento del proprio sistema nucleare.

 

Qui sotto trovate l'indirizzo della pagina che contiene il form precompilato. L'invio attiva in contemporanea l'iscrizione alla Fondazione promotrice dell'appello (la disiscrizione è possibile attraverso un link presente nelle successive newsletter).

Anche da IALANA, l'Organizzazione internazionale dei giuristi per l'abolizione delle armi nucleari, un messaggio per il Presidente Obama. Con l'invito al rispetto dell'articolo VI del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, come pure al rispetto delle proprie affermazioni durante il suo discorso a Praga dell'aprile 2009 "after more than five decades of talks, it is time for the testing of nuclear weapons to finally be banned".

Joachim Lau, membro del board di IALANA, ricorda la stesura della Nuclear Weapons Model Convention da parte della propria Organizzazione assieme ai governi di Costa Rica e Malaysia (vedi ad esempio qua: http://lcnp.org/mnwc/CostaRica.pdf) oltre che ad altre organizazioni della Società civile. Un documento che, in analogia con la Convenzione per le armi chimiche, ha formulato delle norme giuridiche che soddisfino l'esigenza di una procedura per un disarmo reciproco completo e assieme ai requisiti di sicurezza globale.

Questo progetto di Convenzione può essere implementato a condizione che almeno 65 Stati depositino gli strumenti di ratifica. Ma come mai, nonostante l'urgenza di ottenere tale strumento giuridico per il disarmo nucleare, nessuno Stato l'abbia ancora ratificato?

La risposta sembra ovvia: quel che serve è un primo passo, una dimostrazione "in good faith" per il rispetto del Diritto Internazionale, insomma una dichiarazione che ogni Stato si impegna a non usare in nessuna circostanza le proprie armi nucleari o a minacciarne il loro uso.

Anche qui un appello finale al Presidente, nell'imminenza del suo viaggio a Hiroshima: questa può essere l'opportunità di dichiarare gli Stati Uniti come i primi a sottoscrivere questa Convenzione e condurre l'umanità verso una nuova era libera dalle armi nucleari.


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