Iraq 2003 e Nagasaki 1945. Radioattività e morti conseguenti: un confronto.
Il messaggio che sta girando recentemente (aprile 2004) in rete sulla radioattivita' sparsa in Iraq nell'ultima guerra [1] è utilissimo, perche' per la prima volta c'è una buona stima della quantità di Uranio Depleto rilasciata nella guerra del 2003. Si parla di 1800 tonnellate di DU, cioe' circa 4 volte di più di quanto utilizzato nel 1991 (circa 500 ton). Fatto gravissimo.
Il tutto parte da un articolo presentato da un ex-ammiraglio indiano [2] ad una conferenza del tutto lodevole, dato che si teneva in India, dove purtroppo quasi tutti gli scienziati nucleari non sono della nostra stessa opinione:
INTERNATIONAL PHYSICIANS FOR THE PREVENTION OF NUCLEAR WAR (IPPNW) CONFERENCE: “DIALOGUES WITH DECISION MAKERS” NEW DELHI, INDIA, FEBRUARY 29, MARCH 1-2, 2004 CONFERENCE HOSTED BY THE INDIAN DOCTORS FOR PEACE AND DEVELOPMENT (IDPD)
Vi e' pero' nell'articolo, ampiamente ripresa ovunque, una affermazione del tutto errata: "...l'equivalente di 250.000 bombe nucleari è stato scaricato in Iraq nel 2003". Affermazione totalmente senza senso.
Infatti:
- Un grammo di DU ha una radioattività stimabile fra i 4,4 E4 e i 5,7 E4 Bq (Becquerel), a seconda che esso sia "pulito" o "sporco" [vedi il nostro articolo su "Giano" n.36, pp.33-44, 2000]. [E4 = 10000, E5= 100000 e così via].
- Con una moltiplicazione, inferiamo che 1,8 E6 g di DU (1800 ton) hanno una radioattività pari a 7,9 - 10,3 E13 Bq, cioe', in unita' più maneggevoli, 2100 - 2800 Curie.
- Hiroshima e Nagasaki hanno rilasciato circa un milione di Curie l'una, oltretutto di prodotti di fissione e transuranici con radiotossicità assai piu' grande dell'Uranio.
Quindi, anche solo in termini di radioattivita', tralasciando la radiotossicita', gli "alleati" hanno sparso in Iraq l'equivalente di un quattrocentesimo circa dell'atomica di Nagasaki. E' il peggior sbaglio mai visto nella pur lunga esperienza del sottoscritto di analfabetismo radiologico; soltanto 250.000 / (1/ 400) = cento milioni di volte in piu' = otto ordini di grandezza.
Piu' interessante e' stato capire come sia potuto avvenire questo "piccolo errore". Citando il testo: "L'ammiraglio ha calcolato il numero di atomi radioattivi nella bomba di Nagasaki e lo ha comparato con il numero di atomi presenti nei 1,8milioni di Kg di uranio lanciato sull'Iraq dalla guerra del 2003. Ora, credetemi, e' molto più complesso di come lo sto dicendo; ma, essenzialmente, e' cio' che gli esperti in India hanno fatto. Quante bombe nucleari tipo Nagasaki occorrono per raggiungere la radioattività dispersa nella Guerra irachena del 2003? Risposta: a circa 250.000 bombe nucleari."
I nostri "colleghi" non tennero conto che - avendo un tempo di dimezzamento molto lungo - l'Uranio ha bassa radioattività specifica, mentre i prodotti di fissione rilasciati da Nagasaki avevano vita mediamente corta, e quindi radioattivita' specifica elevata. E fare il conto sulle masse o sul mumero di atomi e' un basilare errore. I calcoli si fanno almeno sulla radioattivita', se non sulla radiotossicita'! Pensate quanti miliardi di atomi di ferro e alluminio sono cascati su New York l'undici settembre, ma - come sapete - neanche un morto per radioattività.
Comunque, ecco spiegato il busillis. Era praticamente un calcolo sulle masse. Tralasciando i numeri di Avogadro ed i grammoatomi, tanto Uranio e Plutonio pesano più o meno lo stesso (238 contro 239), e' anche un conto sugli atomi. Pare che la bomba di Nagasaki avesse sui 7-8 kili di plutonio. Contando che la massa critica nuda sferica del plutonio è circa 9 kili (la massa critica è un concetto fuorviante, dipende ovviamente dalla forma e da quel che c'è intorno), e' un dato plausibile.
Allora: Unmilioneottocentomila diviso sette e mezzo fa: 250000 circa. Di qui il numero fatidico.
Meglio avrebbero fatto i nostri colleghi e l'Ammiraglio a citare il numero di morti che i due eventi hanno creato (Nagasaki 1945) o creeranno (Iraq 2003).
A spanne, Nagasaki aveva 195000 abitanti prima dell'attacco. Di questi, si ebbero 39000 morti nel breve periodo (per il 95% causati da ustioni dovute all'onda di calore o agli incendi) e 25000 feriti (Quindi, 64000 casualties). Dei circa 76000 sopravvissuti ai due eventi (Hiroshima e Nagasaki) alto-irraggiati, si sono avute parecchie centinaia di tumori in eccesso, ma questo non sposta di molto la cifra intorno ad oltre 40000 morti causati da Nagasaki.
Sempre a spanne, se - non avendo di meglio - ricicliamo la vecchia stima fatta per l'Iraq 1991 (2,8 Svp di dose collettiva impegnata ogni kilo di uranio depleto sparso cola', Giano, art.cit.) arriviamo a stimare che nei prossimi 50 anni in Iraq avremo, oltre a tutto il resto, almeno 70-150 mila morti in più dovuti all'uranio impoverito sparso nel 2003. Bisogna probabilmente abbassare assai questa stima, perche' la densità di popolazione intorno ai punti di rilascio è notevolmente più bassa rispetto al passato. Bisogna rifare i conti, ma se diciamo molte decine di migliaia di morti, non sbagliamo senz'altro.
Quindi, per concludere, i due eventi (Nagasaki-1945 e Iraq-2003) sono confrontabili, almeno come ordine di grandezza, per il numero di morti di origine atomica. A livello di tumori causati, non c'è partita: vince l'Iraq-2003 di gran lunga.
Prof. Dr. Massimo Zucchetti
DENER - Politecnico di Torino
Corso Duca degli Abruzzi 24 - 10129 Torino (ITA)
Tel./Fax +39 - 011 - 564.4464 / 4499
email: zucchetti@polito.it
[2] http://traprockpeace.org/bhagwat_du_29feb04.pdf
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