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Il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari

ICAN Parliamentary Pledge

Sono quasi 600 le firme dei parlamentari finora arrivate a ICAN da tutto il mondo, a favore della dichiarazione di impegno. E in maggior numero provengono da Stati che furono assenti o contrari nei negoziati per il Nuclear Ban.
12 gennaio 2018

UN General Assembly approves historic nukes resolution

"Nel nostro ruolo di Parlamentari, ci impegniamo a promuovere la firma e la ratifica di questo Trattato di rilevanza storica da parte dei nostri rispettivi Paesi". Ecco l'appello ai membri dei Parlamenti in tutto il mondo che ICAN ha lanciato dopo la data del 7 luglio scorso. Il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, approvato a larga maggioranza alle Nazioni Unite, deve essere sottoscritto e ratificato dal maggior numero di Paesi e, come si è visto dal boicottaggio con cui gli Stati nucleari hanno cercato di impedire la successiva firma a partire dal 20 settembre scorso, è ancora importante il lavoro di convincimento verso i governi tuttora contrari al Nuclear Ban.

E' significativo osservare che il numero di adesioni sia arrivato soprattutto da parlamentari di Stati contrari all'appoggio al Trattato. Ma forse è anche un segno che proprio verso questi Paesi l'influenza esterna degli Stati nucleari è più attiva verso chi governa e vi ha legami politici, economici e militari - un ricatto invisibile per mantenere alleanze strategiche dando inoltre un convincimento che la deterrenza atomica sia sempre necessaria.

E questo forse genera un segno di distacco tra chi fa le leggi e chi attua decisioni e regge i contatti politici nazionali e internazionali. Il potere logora ... la lucidità necessaria a capire la realtà dei fatti e il proprio ruolo nella vera protezione e sicurezza del proprio popolo?

Intanto ad oggi è la stessa Italia - che ospita decine di atomiche americane fin dai tempi della Guerra Fredda - a vantare il maggior numero di consensi, seguita dai Parlamentari del Regno Unito, esso stesso creatore di un parco bombe considerevole. E con l'Australia al terzo posto, altro alleato fedele della potenza nucleare più aggressiva.

Nell'elenco molti Stati non sono presenti. Ma a mio avviso, importante non è solo il numero ma anche la capacità e la possibilità di agire concretamente tra i meandri della loro politica nazionale. Come dire, "Tra il dire e il fare c'è di mezzo... la potenza degli Stati nucleari...".

 

Qui la pagina di ICAN con il testo in varie lingue e i nomi dei firmatari:

http://www.icanw.org/projects/pledge/

 

Qui sotto il testo in italiano:

Il testo dell'impegno da sottoscrivere

"Noi, sottoscritti Parlamentari, abbiamo accolto con entusiasmo l’adozione da parte delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari. Lo consideriamo un passo significativo verso la realizzazione di un mondo libero da armi nucleari. 

Condividiamo le preoccupazioni espresse nel Preambolo del Trattato circa le catastrofiche conseguenze umanitarie che risulterebbero da un qualsiasi uso di armi nucleari; prendiamo atto, pertanto, della necessità impellente di eliminare totalmente queste armi disumane e ripugnanti. 

Nel nostro ruolo di Parlamentari, ci impegniamo a promuovere la firma e la ratifica di questo Trattato di rilevanza storica da parte dei nostri rispettivi Paesi, poiché consideriamo l’abolizione delle armi nucleari un obiettivo di primaria importanza per il bene dell’umanità e un passo essenziale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i popoli del mondo."



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