Perché la base militare di Comiso diventa civile?
“Oggi – sottolinea Stefania Campo, consigliere regionale del M5s – la Ministra della Difesa ha sottolineando tra l’altro che la Difesa serve ai cittadini, al popolo. In sostanza, oggi l’Aeronautica Italiana ha rinunciato ad un suo bene in favore della comunità e per la realizzazione di nuovi e fruttuosi obiettivi civili. Ci sono già tantissimi investitori che hanno mostrato interesse per l’attivazione di un hub, si potrebbe attivare una scuola di alta formazione aeronautica, si potrebbero creare delle aree di manutenzione dei velivoli, insomma tutte ipotesi assolutamente percorribili, ciascuna delle quali avrà un ritorno economico e occupazionale per il territorio davvero importante. Sono molto soddisfatta” – conclude Campo.
"Comiso, nei primi anni ottanta, era il simbolo della contrapposizione nucleare tra Nato e patto di Varsavia. Da oggi, invece, diventa il simbolo del rilancio dell’economia aeroportuale della Sicilia. Un cambiamento radicale e una straordinaria occasione di sviluppo", ha detto il presidente della commissione Difesa, Gianluca Rizzo, pentastellato.
"Come Difesa - ha dichiarato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta - siamo particolarmente orgogliosi di aver portato a compimento questo progetto, grazie anche a tutte le altre istituzioni, che hanno fortemente voluto che quest’area fosse messa a disposizione dei cittadini".
Un'operazione dunque a favore dei cittadini nella base di Comiso, simbolo della guerra fredda. Dai missili nucleari alla riconversione civile.
Fin qui la propaganda politica. Ma, se vogliamo andare oltre la propaganda e guardare la realtà, bisogna essere informati su come stanno effettivamente le cose e sul perché Comiso, da base per gli euromissili degli anni Ottanta, ora diventa un'area civile.
In realtà l’Aeronautica Italiana non ha rinunciato ad un suo bene per amore della comunità. La stessa ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, ha ammesso che quelle di Comiso erano "aree pubbliche non più utili ai fini operativi" e quindi non più utili al Ministero della Difesa.
Inoltre è bene sapere tre cose:
1) triste dirlo, ma le dismissioni militari servono a finanziare la Difesa e le spese per armamenti.
2) ancora più triste dirlo, il fatto che la base di Comiso diventi area civile non ferma assolutamente il progetto di ammodernamento delle bombe atomiche a cui il governo Conte ha dato il suo consenso senza battere ciglio; tende anzi a nasconderlo distogliendo l'attezione dai bunker atomici italiani che stanno per essere ammodernati, e tende a nascondere il fatto che il M5s non sta facendo più alcuna efficace opposizione alla base satellitare americana MUOS a Niscemi, in Sicilia;
3) tristissimo dirlo, il M5s non sta portando avanti l'adesione dell'Italia al trattato di messa al bando delle armi atomiche (richiesto dalla campagna ICAN, premio Nobel per la Pace 2017), nonostante la maggioranza dell'opinione pubblica sia favorevole al disarmo nucleare.
Questa è purtroppo la realtà oltre la cortina fumogena della propaganda politica. Comiso non ferma il riarmo nucleare, lo nasconde. E questa cerimonia dà solo una pennella pacifista a un governo fedele a Trump e alle sue mire militari. Questo esecutivo non pone alcun ostacolo al preoccupante riarmo atomico in atto e non ha nella sua agenda la messa al bando delle armi nucleari. Anzi: ammoderna i bunker atomici in Italia.
Il fatto che Comiso - dal 1991 non attiva - venga smilitarizzata, depista l'attenzione sul vero problema: Trump mette in discussione il trattato INF che servì a smantellare i missili di Comiso. E il governo italiano (fedele alleato di Trump) non balbetta neppure una frase.
Cosa è il trattato INF?
Il Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF) sulle armi nucleari a raggio intermedio fu sottoscritto nel 1987 dagli Stati Uniti e dall'Unione sovietica i cui presidenti all'epoca erano Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov. L'accordo sino ad oggi è stato una delle pietre miliari del disgelo che portò alla fine della guerra fredda. Grazie all'accordo furono distrutti 2.692 missili, 846 americani e 1.846 russi. L'Inf, frutto di uno storico vertice a Reykjavik tra Regan e Gorbaciov l'anno prima della firma, servì a limitare il numero dei missili dispiegati in Europa.
Il governo, smilitarizzando una base che non serviva più a nulla in quanto inattiva e inutile, dà una pennellata di pseudopacifismo alla propria immagine per nascondere la sua posizione passiva di fronte alla scelta militare di Trump di riattivare la pericolosa politica di annullamento di trattati che hanno consentito di cancellare tanti missili e rendere superflue varie basi nucleari, fra cui Comiso.
La base di Comiso con i 112 missili da crociera, operativi a partire dal 30 giugno 1983, fu una delle principali installazioni della NATO nel sud Europa durante la guerra fredda. La base fu molto criticata e fu oggetto di diverse manifestazioni di organizzazioni pacifiste. Successivamente, e con il venir meno delle esigenze di difesa dopo il crollo del blocco sovietico, la base militare perse d'importanza e venne progressivamente ridimensionata (il 26 marzo del 1991 viene rimossa l'ultima batteria di missili da crociera). Nel 1999, quella che ormai era la ex-base NATO, durante la missione Arcobaleno fu riutilizzata per accogliere ed alloggiare circa cinquemila cossovari nel corso della guerra della ex-Iugoslavia, in quelli che erano stati gli alloggi dei soldati americani.
Fonte: Wikipedia
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