Nuovo poligono militare in Sicilia
Non solo, dunque, un rifacimento del vecchio poligono così’ come, tra l’altro, hanno accertato anche i vigili urbani della procura di Siracusa che, a seguito di un esposto del 2017, effettuarono una perizia evidenziando differenze tra il vecchio ed esistente poligono e il nuovo progetto preliminare, redatto dal ministero della Difesa che, dopo il primo diniego di accesso agli atti, è stato comunque recuperato attraverso vie istituzionali dal “Coordinamento punta Izzo possibile” che l’ha presentato pubblicamente sabato sera a palazzo Biagio, durante una conferenza pubblica affollata.
A presiederla sono stati i componenti del coordinamento Gianmarco Catalano, Andrea Tringali e Fabio Morreale di Natura Sicula, che con l’aiuto di slide hanno mostrato a tutti le tavole progettuali ribadendo che il nuovo del poligono dovrebbe nascere in una porzione di scogliera, importante da un punto di vista naturalistico e archeologico e per questo protetta dal vincolo di inedificabilità assoluta di tutela 3, il massimo. Un’ area totalmente off limits per i “comuni mortali”, mentre nel 2013 la Sovrintendenza di Siracusa ha espresso parere positivo che già Natura Sicula ha impugnato davanti al Tar di Catania, così come ha impugnato, sempre davanti al tribunale amministrativo siciliano, anche la deroga al piano paesaggistico del 2017 concessa della Regione e che prevede che per le costruzioni di tipo militare non siano in vigore i vincoli paesaggistici.
“Questo non esiste, è inaccettabile – ha detto Catalano - la Marina aveva chiesto di abbassare il livello da 3 ad 1, ma la Regione è andata oltre sostenendo che per tutti gli interventi militari previsti non c’è alcuno vincolo di inedificabilità assoluto. Abbiamo presentato un ricorso al Tar chiedendo che venga cassata questa norma, che è anche incostituzionale perchè può essere modificata solo dallo Stato e non dalla Regione”.
Tringali ha ricordato che quello che verrebbe costruito è una “struttura di 660 metri quadrati, ovvero 2000 metri cubi di cemento armato a 6 metri dal mare, con 2000 metri di asfalto di parcheggio sugli scogli”, in un’area che non è dotata di rete fognante, idrica, elettrica. Realizzarla significherà “rimuovere terra e questo non si può fare in un’area soggetta a tutela 3” – ha aggiunto Fabio Morreale che, tra l’altro, si trova a poca distanza dai siti Sin e Zps delle ex saline Regina e nei confronti dell’avifauna con le esercitazioni cui sarebbe un forte impatto ambientale per l’avifauna. Ha ricordato, inoltre, il caso di Portopalo di Capo Passero dove il dirigente regionale dei Beni culturali ha annullato due pareri favorevoli della Sovrintendenza di Siracusa e del comune di Portopalo per la costrizione di un resort anche lì in un’area con vincolo 3 di tutela massima e lo stesso si potrà fare con Punta Izzo. Per questa battaglia partirà quanto prima una raccolta fondi ed è arrivato l’invito alla cittadinanza a collaborare.
L’incontro è servito anche per capire quali sono le intenzioni del nuovo Governo sul futuro dell’area militare, considerato che prima di diventare forza di Governo alcun deputati del Movimento 5 stelle tra cui l’attuale sottosegretario alla difesa e il presidente della commissione Difesa alla Camera avevano espresso il loro dissenso al progetto. A rispondere, al momento, sono stati il presidente del Consiglio comunale Sarah Marturana che ha riferito che il sindaco Cettina Di Pietro “ha interloquito con il ministro della Difesa Elisabetta Trenta attraverso il presidente della commissione Difesa alla Camera Gianluca Rizzo, che condivide la battaglia per la smilitarizzazione di Punta Izzo” e il senatore augustano del Movimento 5 Stelle, Pino Pisani. Quest’ultimo ha ribadito di essere contrario al progetto, che il tema è già stato affrontato con presidente del commissione Difesa alla Camera e che nelle prossime settimane sarà in Sicilia per una visita a Sigonella e Comiso del ministro della Difesa. “Speriamo possa passare per Augusta, ma anche se ciò non dovesse avvenire, già è stata informata della vicenda”.
All’incontro non ha preso parte nessun rappresentante del comando di Marisicilia, che pure era stato invitato.
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