Il governo gialloverde denunciato per traffico illecito di armi verso l'Arabia Saudita
Anche la Camera dei Rappresentati statunitense ha votato lo scorso 13 febbraio per il ritiro del sostegno delle forze armate USA alla Coalizione saudita che, da 4 anni, bombarda a tappetto lo Yemen, provocando “la peggiore crisi umanitaria del pianeta” secondo il responsabile delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie, Mark Lowcock. Inoltre, sulla scia della risoluzione del Parlamento Europeo dello scorso 25 ottobre chiedendo un embargo totale, anche diversi paesi europee, con la Germania in testa, hanno bloccato la loro fornitura di armi al regno saudita.
E l'Italia?
Nonostante i proclami del Ministro Di Maio e l'interessamento della Ministra alla Difesa, Trenta, il governo italiano tace, continuando a permettere la vendita e l'esportazione ai sauditi delle bombe fabbricate dalla multinazionale RWM in Sardegna.
Per sollecitare un dibattito parlamentare sulla questione, il deputato LeU Stefano Fassina sta preparando una mozione per la Camera dei Deputati, simile a quello che egli ha già fatto adottare – all'unanimità – dal Consiglio comunale di Roma Capitale. La mozione impegnerà il governo, tra le altre cose, a “bloccare le esportazioni di armi e articoli correlati, prodotti in Italia e destinati all'Arabia Saudita e a tutti i Paesi coinvolti nel conflitto armato nello Yemen”.
Una delegazione di pacifisti della Sardegna verrà nella Capitale mercoledì prossimo, 27 febbraio, per tenere in piazza San Silvestro alle ore 11, insieme al gruppo pacifista NoWar-Roma e a esponenti dei sindacati di base COBAS e USB, una Conferenza Stampa Denuncia nei confronti dei vari Ministri del governo italiano che fanno parte del Comitato Consultivo previsto dalla Legge 185/90, art.7, il quale continua ad autorizzare l'esportazione di armamenti verso i paesi in guerra.
L'on. Fassina illustrerà ai manifestanti la mozione che intende presentare alla Camera.
La cittadinanza è invitata a partecipare. Per ragguagli si può telefonare al 347-9369527 oppure scrivere a nowar@gmx.com.
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