Nuovo strappo fra M5s e pacifisti
Come cambia la linea del M5s sul commercio delle armi verso l'Arabia Saudita, protagonista di sanguinosi bombardamenti in Yemen con armi italiane?
All'opposizione
Il 29 novembre 2015 Manlio Di Stefano (deputato M5S) dichiarava in aula: "Noi vendiamo armi a chi le usa per ammazzare i nostri concittadini". E chiedeva di "interrompere l’esportazione di armi verso l’Arabia Saudita e verso tutti i Paesi che violano i principi della legge n. 185 del 1990 sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento", si legge sul sito webtv.camera.it. Nel video si nota che accanto a Di Stefano c'è Alessandro Di Battista.
Al governo
Ieri lo stesso Manlio Di Stefano (oggi diventato sottosegretario del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) cambia linea e dichiara, lo riporta il Fatto Quotidiano, che l'export di armi italiane verso l'Arabia Saudita non si può interrompere. "Al di là delle ipocrisie – ha detto a Roma ieri nel convegno sul commercio delle armi – è sbagliato pensare che si possa risolvere il problema con l’interruzione dell’esportazione delle armi prodotte in Italia".
Il convegno sul commercio delle armi
L'occasione per verificare questo cambiamento di rotta del M5s è stato il convegno svoltosi ieri a Roma dal titolo "Produzioni e commercio di armamenti: le nostre responsabilità", organizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche e dalla Conferenza episcopale, assieme alla fondazione Finanza etica e associazioni come Rete italiana per il disarmo, oltre a Pax Christi e al Movimento dei Focolari.
Monsignor Giovanni Ricciuti, presidente di Pax Christi Italia, ha dichiarato: “Questo realismo della politica spegne le visioni e la speranza”.
Giorgio Beretta (membro della Rete italiana per il disarmo) ha ricordato che altre nazioni, come la Germania, hanno interrotto le forniture di armi all'Arabia Saudita, in grerra nello Yemen, e ha aggiunto: “Il M5s deve decidere cosa fare. Io guardo ai fatti, vogliamo delle risposte e dei passi verso quanto promesso. E non li stiamo vedendo. Se si adeguerà alla ‘ragion di Stato’ sul tema delle armi, delle bombe e degli F35, rischia di non rispondere più alla domanda di cambiamento”.
Bombe italiane uccidono civili yemeniti
“L’Italia fabbrica le bombe che servono ad ucciderci: ad uccidere i nostri sogni, la nostra dignità e la nostra umanità”. La denuncia è di Ashtar Al Razehi, una giovane donna yemenita rifugiata, attualmente ospite dello Sprar del Mugello, che ha lanciato un appello accorato a “porre fine alla guerra, a dire ‘no’ alle bombe che ci massacrano”. “Il mio Paese è diventato un grandissimo cimitero. Il cielo non è più azzurro, ma ha solo il colore della tristezza”, ha detto con la voce rotta dall’emozione in un video trasmesso al convegno.
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