Augusta: negato l’accesso ai dati sul monitoraggio della radioattività ambientale
La conoscenza pubblica dei dati sul monitoraggio ambientale nel porto di Augusta, prescritto dalla legge in occasione della sosta di navi militari nucleari, “potrebbe recare pregiudizio agli interessi relativi alla difesa, alle questioni militari, nonché alle relazioni internazionali”. Con questa motivazione, il Comando Marittimo Sicilia di Augusta ha respinto l’istanza avanzata dalle associazioni ambientaliste, che chiedevano accesso ai risultati delle misurazioni di radioattività in aria, nonché dei prelievi di acqua, fanghi e fauna marina, che andavano effettuati in occasione della sosta dell’unità militare “non convenzionale” nel porto di Augusta dal 6 maggio al 10 maggio 2019.
Si tratta di complessi controlli radiometrici che, in base alle previsioni del Piano di Emergenza Esterna di recente pubblicazione, sono di competenza della Marina militare e del Corpo dei Vigili del fuoco e vanno obbligatoriamente eseguiti, a tutela del personale militare, portuale e delle popolazioni civili, ogniqualvolta un’unità navale a propulsione atomica faccia sosta all’interno della rada megarese o presso il pontile Nato di Priolo.
Tali dati, in virtù della loro importanza ai fini della conoscenza dello stato di salute dell’ambiente e dei potenziali pericoli per la vita umana, sono da considerarsi a tutti gli effetti “informazioni ambientali”, pertanto le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di garantirne il libero accesso in quanto diritto spettante a ogni cittadino.
Per tale ragione, il diniego opposto dalla Marina militare ci appare illegittimo, oltre che ingiusto, se confrontato con l’ampia trasparenza offerta dalle autorità marittime di altri porti europei (come in Francia o Inghilterra) interessati dalla presenza di naviglio atomico, oppure con l’esperienza di porti italiani come Trieste, in cui da anni gli scienziati dell’Arpa, in collaborazione con i Vigili del fuoco, effettuano le misurazioni radiometriche e pubblicano periodicamente relazioni sullo stato ambientale dell’area portuale.
La navigazione a propulsione nucleare, quando avviene in prossimità di porti e aree densamente abitate, rappresenta un rischio che richiede la concreta attuazione di misure di radioprotezione preventive, tra le quali vanno annoverati l’accesso all’informazione e l’attività di sensibilizzazione in materia ambientale: presupposti imprescindibili di qualunque politica di sicurezza indirizzata alla difesa dell’ambiente e della vita umana quali elementi inscindibili e interconnessi.
Ancora una volta facciamo appello al Prefetto di Siracusa e Sindaci del comprensorio siracusano, a far propria quest’istanza civica di trasparenza e giustizia ambientale, verificando direttamente il regolare svolgimento dei controlli radiometrici, garantendone la corretta diffusione al pubblico, avviando altresì le campagne informative previste dal Piano di Emergenza e finora rimaste lettera morta.
PeaceLink
Legambiente Augusta
Comitato No Muos – No Sigonella
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