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Fuoco a bordo del sottomarino nucleare segreto russo "Losharik"

L’incidente si è verificato nel mare di Barents, in acque territoriali russe. Morti 14 membri dell’equipaggio

L'unica immagine disponibile del sottomarino nucleare Losharik, pubblicata per errore su una rivista di automobili russa

Il 1º Luglio 2019 si è sviluppato un incendio nel reparto batterie del sottomarino nucleare russo AS-31, mentre operava ad alta profondità nel mare di Barents. Un incendio è un evento catastrofico per qualsiasi sottomarino in immersione, tanto più se a propulsione nucleare, e allo stato attuale si sa ben poco rispetto alle cause e alla dinamica dell’incidente. Si tratta infatti non solo di un sottomarino nucleare militare, tradizionalmente avvolto da una sfera di segretezza su qualsiasi aspetto della sua attività - purtroppo anche della sua pericolosità per l’ambiente - ma di un sottomarino più unico che raro, tra i progetti più tecnologicamente avanzati e segreti del mondo della marina militare.

Un sottomarino molto particolare

Tecnicamente il vascello coinvolto in questo incidente non è un sottomarino d’attacco, in quanto non trasporta armi, siluri o missili. Si tratta invece di una "stazione atomica di alta profondità", progettata per svolgere operazioni militari segrete a profondità marine assai elevate. "Atomica" perché a propulsione nucleare, in modo da garantirgli una lunga autonomia operativa. Si tratta di un progetto della marina militare russa degli anni '80, la cui costruzione cominciò nel 1988 e, dopo una pausa per mancanza fondi, riprese fino alla sua inaugurazione (segreta) del 2003. Quasi nulla si sapeva di questo sottomarino fino al 2012, quando la Russia presentò alle Nazioni Unite una proposta per espandere la propria zona di controllo nell’Artico, accompagnata da analisi dei fondali marini effettuate a 2500 - 3000 metri di profondità proprio dall’AS-31. Per via dell’immensa pressione, si tratta di profondità accessibili solo a sottomarini di ricerca costruiti appositamente.

Il personaggio dei cartoni animati russi Losharik

Il sottomarino AS-31 (in russo AC-31, a volte erroneamente indicato come AC-12), è proprio uno di questi sottomarini, ma unico nel suo genere, in quanto progettato per scopi militari in un'era in cui il controllo dei fondali marini ha assunto nuovi e importanti significati. Secondo alcune fonti, può immergersi fino a 6000 metri di profondità. Il suo soprannome, "Losharik", deriva dalla somiglianza della sua struttura, composta da 6 compartimenti sferici in titanio, con il personaggio russo di cartoni animati Losharik, un cavallo il cui corpo è composto da piccole sfere (come visibile nella foto qui a fianco).

Elenchiamo alcune delle operazioni che "Losharik" può compiere:

  • sabotaggio di cavi di comunicazione sottomarini

  • installazione di apparecchiature in grado di intercettare le comunicazioni stesse

  • recupero di materiali sul fondale marino, come relitti di particolare interesse militare

  • deposito di mine di profondità

  • controspionaggio rispetto a attività simili condotte da sottomarini di altri paesi

  • mappatura dei fondali marini, che sono in costante trasformazione e la cui conoscenza è indispensabile per le operazioni militari

L’AS-31 è relativamente piccolo (intorno ai 70 metri di lunghezza) e viene trasportato da un altro sottomarino, adibito allo scopo, da cui poi si distacca per svolgere la propria missione. Ha mesi di autonomia e ospita fino a 25 persone. L’equipaggio, vista la natura delle operazioni svolte, è altamente qualificato.

L’incidente del 1º Luglio

L’incendio, sviluppatosi secondo alcune fonti nel reparto delle batterie, è stato domato con un alto costo di vite umane: 14 membri dell’equipaggio sono morti per le inalazioni di fumo. Tra di loro, alcuni ufficiali di altissimo rango della marina militare russa, la cui presenza a bordo era chiaramente indicativa dell’importanza e della segretezza delle operazioni svolte dallo "Losharik".

Il sottomarino ha effettuato una veloce risalita in superficie, per poi essere traghettato nel vicino porto militare di Severomorsk, dove altri 5 marinai sono stati ricoverati.

Al momento dell’incidente si trovava in acque territoriali russe, e non è ovviamente possibile sapere quale fosse la sua missione.

La struttura a 6 scompartimenti sferici del sottomarino nucleare russo AS-31

Tra le ipotesi sulla dinamica dell’incidente, considerata la particolare struttura a scompartimenti sferici dell’AS-31, c’è da ritenere plausibile il fatto che parte dell’equipaggio abbia scelto di isolarsi, e sacrificarsi, negli scompartimenti investiti dall’incendio per proteggere il resto del vascello, in particolare lo scompartimento del reattore nucleare (il secondo da sinistra, come visibile nel diagramma qui a fianco).

Impatto ambientale

Come documentato per decenni da parte delle associazioni ambientaliste norvegesi (ad esempio Bellona), particolarmente interessate per prossimità geografica all’impatto ambientale delle operazioni dei sottomarini nucleari russi, non è il caso di stare tranquilli, in quanto non è possibile fidarsi in alcun modo delle comunicazioni ufficiali, anzi c'è da dare per scontato che il comando militare russo consideri il salvataggio del vascello e delle sue apparecchiature ben più importante rispetto a qualsiasi impatto ambientale.

Al momento, non è stato riscontrato dalle autorità norvegesi un aumento negli indicatori di radioattività nella zona. Purtroppo sappiamo che tradizionalmente la verità rispetto ad incidenti riguardanti sottomarini nucleari "viene a galla" solo dopo molto tempo, e in maniera sempre parziale. In questo caso, vista la natura del sottomarino coinvolto, sarà ancora più difficile saperne qualcosa a riguardo.

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