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Ecco il dubbio che mi assale… qualcuno è in grado di risolverlo?

Ma chi sanziona i trasgressori?

E’ possibile che potrebbe mancare anche poco (un anno? due anni?) all’entrata in vigore del TPNW. Si colma così lo strumento legislativo. Ma chi controlla poi, chi “punisce i trasgressori”?
16 novembre 2019

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E’ possibile che potrebbe mancare anche poco (un anno? due anni?) all’entrata in vigore del TPNW, il Trattato per la proibizione delle armi nucleari: a tutt’oggi sono 79 gli Stati firmatari e 33 le ratifiche. E se si conteggiano anche gli Stati il cui processo di ratifica è tuttora in corso, ecco che il traguardo per il raggiungimento delle 50 adesioni non è più un’utopia.

Il Trattato riempie un vuoto giuridico nella messa al bando delle armi di distruzione di massa: l’arma nucleare essendo l’unica a non essere soggetta a un divieto come già sancito per le armi chimiche e batteriologiche e nonostante le conseguenze catastrofiche, globali e permanenti che il suo uso provocherebbe.

Ecco, si colma così lo strumento legislativo. Ma chi controlla poi, chi “punisce i trasgressori”? Gli Osservatori dell’ONU? L’AIEA? Ché se già tantissime volte sono state e sono calpestate le norme del Diritto Internazionale, viene da chiedersi se e come il Nuclear Ban possa venire applicato nei confronti degli Stati detentori dell’arma atomica (e il cui uso viene più volte minacciato).

Ecco il dubbio che mi assale… qualcuno è in grado di risolverlo? Forse ci vorrebbe – al di sopra dei Trattati – anche un’esplosione (questa sì benefica) di buonsenso globale… e che il suo soffio possa trapelare anche attraverso le sale e i bunker dei Grandi e dei Generali di stolta illusione. Ma questa sì è forse un’utopia – o meglio, chissà… forse terreno della poesia…

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