A 75 anni dalla tragedia di Hiroshima e Nagasaki
Anche in Italia, nelle basi Nato di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia), ci sono 70 testate atomiche americane e si prepara la loro sostituzione con i nuovi – e più micidiali – ordigni nucleari B61-12, che saranno lanciati dai cacciabombardieri F35.
La commemorazione di Hiroshima e Nagasaki deve convincere a prendere finalmente decisioni di disarmo, almeno di disarmo atomico, troppo a lungo rimandate. È inaccettabile che il nostro paese, che ripudia la guerra e ha fatto la scelta antinucleare, ospiti armi nucleari. Anziché essere una nazione esemplare sulla via alla pace e al disarmo, è uno stato che continua nella logica militarista della violenza e del terrore.
Il M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione) rinnova l’appello al Governo italiano di aderire al Trattato di messa al bando delle armi atomiche, approvato dall’ONU tre anni fa, con il voto favorevole di 122 nazioni. Da recenti sondaggi emerge che circa otto italiani su dieci sono per l’eliminazione delle bombe atomiche. I governanti ascoltino il bisogno di pace e di vera sicurezza dei popoli, invertendo l’attuale tendenza al riarmo nucleare che sta diffondendosi come una pandemia; si metta fine alla follia delle armi nucleari, che è già immorale per il solo possesso di minacciose armi atomiche: come ha detto Papa Francesco, nel discorso pronunciato l’anno scorso a Hiroshima, sul luogo dove “di tanti uomini e donne, dei loro sogni e speranze, in mezzo a un bagliore di folgore e fuoco, non è rimasto altro che ombra e silenzio”. Come ha detto il Papa: “Che questo abisso di dolore richiami i limiti che non si dovrebbero mai oltrepassare”. “Apriamoci alla speranza, diventando strumenti di riconciliazione e di pace”.
6 agosto 2020
Movimento Internazionale della Riconciliazione
branca italiana dell'IFOR (International Fellowship of Reconciliation)
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