A rischio il trattato New START, l'unico che limita le armi nucleari di Russia e Stati Uniti
Il trattato New START che limita le forze nucleari strategiche di Russia e Stati Uniti si avvia verso la sua conclusione, prevista il 5 febbraio 2021, se non verrà esteso per un periodo fino a cinque anni dal mutuo consenso delle parti. Il New START è l'unico accordo legalmente vincolante le armi nucleari delle due potenze sopravvissuto alla nomoclastia dell'amministrazione Trump e la sua cessazione in assenza di un nuovo accordo segnerebbe la fine della cinquantennale politica del controllo degli armamenti per garantire, almeno, la sicurezza e la stabilità strategica degli armamenti nucleari.
Proprio per tale motivo gli alleati degli USA e la stessa NATO, con la grande maggioranza degli analisti mondiali, concordano sulla necessità dell'estensione del trattato per altri cinque anni, mentre Trump e i suoi collaboratori hanno sempre considerato il New START un pessimo accordo, "un affare profondamente viziato negoziato sotto l'amministrazione Obama-Biden", nelle parole dell'attuale negoziatore americano con la Russia.
Mentre da parte russa si insiste da tempo per negoziati sull'estensione, il governo americano è rimasto incerto sulla questione, che ha deciso di affrontare concretamente solo dallo scorso giugno con i colloqui sulla sicurezza strategica a Vienna, continuati durante i mesi di luglio (27-30) e agosto (17-18). Le delegazioni erano composte da esperti e responsabili ad altissimo livello, guidate, rispettivamente, dal viceministro degli esteri Sergei Ryabkov e dallo Special Presidential Envoy for Arms Control Marshall Billingslea.
Inizialmente gli USA volevano la partecipazione ai colloqui anche della Cina, con l'obiettivo di estendere il trattato a comprendere anche le sue forze nucleari; la Cina ha ribadito di non essere disponibile a negoziati trilaterali, finché gli arsenali russo e americano non vengano ridotti alle dimensioni dei propri armamenti.
Gli incontri di luglio e agosto non hanno portato a posizioni condivise e agli inizi di settembre gli USA hanno presentato alla Russia le proprie condizioni per l'estensione del New START, condizioni considerate un ultimatum sostanzialmente non accettabile da parte russa.
Il trattato decennale New START è stato firmato nell'aprile 2010 dai presidenti Barack Obama e Dmitri Medvedev, a sostituzione dello START I del 1991, che era scaduto nel dicembre 2009, e del Trattato di Mosca del 2002. Secondo i termini del trattato, gli USA e la Russia devono limitare le proprie forze nucleari strategiche a un totale aggregato di
• 700 missili fra missili balistici intercontinentali con base a terra (ICBM) o installati su sommergibili (SLBM) e bombardieri pesanti per armamenti nucleari
• 1.550 testate nucleari su ICBM, SLBM, e bombardieri pesanti (ogni bombardiere viene considerato come avente una testata indipendentemente da quante ne può trasportare)
• 800 vettori fra ICBM, SLBM e bombardieri pesanti equipaggiati, di cui 700 operativi.
IL SAGGIO
In allegato il testo completo del saggio sulle prospettive del Trattato.
Allegati
Il crepuscolo dello START
Alessandro Pascolini87 Kb - Formato pdf
Articoli correlati
- Occorre una mobilitazione globale per fermare l'escalation
Allarme escalation nucleare: fermiamo la corsa verso il baratro
Putin ha dichiarato che la Russia "prenderà in considerazione" l'uso di armi nucleari in risposta a un attacco aereo massiccio. E' un preoccupante passo verso una nuova fase di escalation. La minaccia nucleare non è più un'ombra remota, ma un pericolo sempre più concreto.25 settembre 2024 - Redazione PeaceLink - Lo scrive Phillips P. O'Brien, autorevole docente di studi strategici all'Università di St Andrews
Lo scontro in Ucraina potrebbe degenerare in una guerra nucleare
"Ormai avrebbe dovuto esserci una guerra nucleare, almeno secondo i modelli accademici del comportamento statale". L'Ucraina ha compiuto azioni che avrebbero potuto innescare l'uso di armi nucleari da parte della Russia. Ma manca la consapevolezza nell'opinione pubblica e nella politica21 settembre 2024 - Alessandro Marescotti - La scelta di ritornare a schierare euromissili da tempo banditi è di una gravità assoluta
Appello ai pacifisti per una mobilitazione contro i nuovi euromissili
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli - La svolta strategica della NATO
I pacifisti e i missili a lunga gittata
La NATO ha compiuto una virata significativa con l'annuncio dell'installazione di nuovi missili a lunga gittata in Germania a partire dal 2026. Occorre una mobilitazione popolare e prima di tutto una comprensione della svolta che stiamo intraprendendo con queste scelte militari.14 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network