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Trump e i suoi collaboratori lo hanno sempre considerato un pessimo accordo per gli USA

A rischio il trattato New START, l'unico che limita le armi nucleari di Russia e Stati Uniti

Stiamo giungendo alla stretta finale sul futuro del New START e con esso di tutta la politica di controllo degli armamenti. Le prospettive non appaiono rosee. In assenza di un nuovo accordo segnerebbela fine della cinquantennale politica del controllo degli armamenti
29 settembre 2020
Alessandro Pascolini (Università di Padova)

Il trattato New START che limita le forze nucleari strategiche di Russia e Stati Uniti si avvia verso la sua conclusione, prevista il 5 febbraio 2021, se non verrà esteso per un periodo fino a cinque anni dal mutuo consenso delle parti. Il New START è l'unico accordo legalmente vincolante le armi nucleari delle due potenze sopravvissuto alla nomoclastia dell'amministrazione Trump e la sua cessazione in assenza di un nuovo accordo segnerebbe la fine della cinquantennale politica del controllo degli armamenti per garantire, almeno, la sicurezza e la stabilità strategica degli armamenti nucleari. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump

Proprio per tale motivo gli alleati degli USA e la stessa NATO, con la grande maggioranza degli analisti mondiali, concordano sulla necessità dell'estensione del trattato per altri cinque anni, mentre Trump e i suoi collaboratori hanno sempre considerato il New START un pessimo accordo, "un affare profondamente viziato negoziato sotto l'amministrazione Obama-Biden", nelle parole dell'attuale negoziatore americano con la Russia.
Mentre da parte russa si insiste da tempo per negoziati sull'estensione, il governo americano è rimasto incerto sulla questione, che ha deciso di affrontare concretamente solo dallo scorso giugno con i colloqui sulla sicurezza strategica a Vienna, continuati durante i mesi di luglio (27-30) e agosto (17-18). Le delegazioni erano composte da esperti e responsabili ad altissimo livello, guidate, rispettivamente, dal viceministro degli esteri Sergei Ryabkov e dallo Special Presidential Envoy for Arms Control Marshall Billingslea.
Inizialmente gli USA volevano la partecipazione ai colloqui anche della Cina, con l'obiettivo di estendere il trattato a comprendere anche le sue forze nucleari; la Cina ha ribadito di non essere disponibile a negoziati trilaterali, finché gli arsenali russo e americano non vengano ridotti alle dimensioni dei propri armamenti.


Gli incontri di luglio e agosto non hanno portato a posizioni condivise e agli inizi di settembre gli USA hanno presentato alla Russia le proprie condizioni per l'estensione del New START, condizioni considerate un ultimatum sostanzialmente non accettabile da parte russa.

Note: COSA PREVEDE IL TRATTATO
Il trattato decennale New START è stato firmato nell'aprile 2010 dai presidenti Barack Obama e Dmitri Medvedev, a sostituzione dello START I del 1991, che era scaduto nel dicembre 2009, e del Trattato di Mosca del 2002. Secondo i termini del trattato, gli USA e la Russia devono limitare le proprie forze nucleari strategiche a un totale aggregato di
• 700 missili fra missili balistici intercontinentali con base a terra (ICBM) o installati su sommergibili (SLBM) e bombardieri pesanti per armamenti nucleari
• 1.550 testate nucleari su ICBM, SLBM, e bombardieri pesanti (ogni bombardiere viene considerato come avente una testata indipendentemente da quante ne può trasportare)
• 800 vettori fra ICBM, SLBM e bombardieri pesanti equipaggiati, di cui 700 operativi.

IL SAGGIO
In allegato il testo completo del saggio sulle prospettive del Trattato.

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