Stragi e distruzioni non fermano la cooperazione militare fra Italia e Israele
Il ministro della Difesa Guido Crosetto durante il question time al Senato del 15 marzo 2024, in risposta all'interrogazione sugli orientamenti del governo in materia di produzione ed esportazione di materiale bellico, ha assicurato che dopo il 7 ottobre 2023 l'autorità nazionale Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (UAMA) non ha concesso nuove autorizzazioni a Israele determinando la sospensione che prosegue tuttora. Ha poi precisato che le licenze autorizzate prima del 7 ottobre erano già state in gran parte utilizzate, mentre le altre non riguardano materiali che possono essere impiegati contro i civili di Gaza. [1]
Il 12 marzo 2024 il governo ha trasmesso al Parlamento la richiesta della Marina Militare di acquisire 3 veicoli subacquei Large Displacement Autonomous Underwater Vehicles (LDAUV) della ditta israeliana ELTA insieme al supporto logistico, stazione di comando controllo remoto e sistemazioni di rilascio e recupero da navi e sottomarini. PeaceLink ha riportato la notizia completa delle informazioni necessarie per capire il valore della decisione che dovrebbe avvenire il 22 aprile 2024:
La Marina Militare Italiana avvia la cooperazione con Israele per il programma bellico di droni sottomarini "Blue Whale"
I 3 mezzi subacquei saranno realizzati in cooperazione con Israele sulla base del LDAUV Blue Whale realizzato da ELTA Systems (parte della Israel Aerospasce Industries -IAI) con l’integrazione di payload e sistemi di produzione nazionale con il coinvolgimento nel programma delle aziende italiane Elettronica, FAAM (per la fornitura di accumulatori di ioni di litio), Cabi Cattaneo (per lo sviluppo delle sistemazioni per l’integrazione del veicolo con le piattaforme sottomarine e navali), ICS Technologies (per l’integrazione della suite sonar), BATS Italia (per il supporto logistico).
https://lists.peacelink.it/disarmo/2024/03/msg00047.html
Che il governo abbia l’attitudine a censurare o mentire, o in ogni caso mancare di trasparenza su tutto ciò che ha a che fare con il trasferimento, esportazione e transito dei materiali di armamento, si era già constatato a proposito dell’invio di armi all’Ucraina e relative spese aggiuntive per sostituire i mezzi militari stipati nei magazzini della Difesa. Tuttora è ancora così (parafrasando quanto detto da Crosetto). In un articolo pubblicato dall’Espresso il 2024/3/27 si parla di una vera e propria censura della verità da parte del governo visto che UAMA ha sostenuto che:
- Israele ha richiesto nuove autorizzazioni di armi dopo il 7 ottobre 2023.
- Le richieste sono state valutate con particolare prudenza e respinte. Al momento, queste autorizzazioni sono sospese per un periodo non precisato, ma potrebbero riprendere in futuro.
- Le esportazioni autorizzate prima del 7 ottobre non sono state né revocate né sospese.
Infatti nell’articolo Carlo Tecce scrive che “il governo italiano ha modificato la versione originale della nota di Uama, omettendo la parte che smentiva gli stessi ministri. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla trasparenza riguardo alle consegne di armi italiane a Israele dopo il 7 ottobre 2023”. Tant’è che Altraeconomia, rivista mensile di informazione indipendente, ha verificato, tramite l’ISTAT, che l’Italia ha continuato ad esportare armi e munizioni a Israele dopo il 7 ottobre.
- Con la modifica della legge 185/90 il governo mira a ridurre al minimo l’informazione e la trasparenza accentrando su di sé, attraverso il Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa (Cisd), la decisione se porre o meno il veto ai divieti alle esportazione di armi senza che nessuno, nemmeno il Parlamento, ne sappia nulla. Inoltre nella relazione annuale verrebbero a mancare informazioni dettagliate sulle esportazioni autorizzate e svolte dalle aziende, insieme a quelle riguardanti gli istituti di credito operanti nel settore dell’import/export di armamenti. [2]
“La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi”
Al primo abbraccio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Giorgia Meloni ci ha tenuto a sottolineare che i due governi di estrema destra condividono i valori di identità etnica e culturale, tradizione religiosa e Stato forte e ben armato. Ribadendo la sua posizione “l’Italia è al fianco di Israele” e rinnovando la subalternità agli USA, continua a tacere sulle stragi e distruzioni che Israele inferisce alla striscia di Gaza e ai territori in Cisgiordania:
- In 179 giorni vi sono stati 32.916 morti e 75.494 feriti.
- Mentre la Commissione europea decide di non interrompere il sostegno all’Unrwa, l’Italia mantiene la sospensione
- Il 1 aprile le Forze di Difesa Israeliane (IDF) uccidono sette operatori umanitari internazionali della World Central Kitchen (WCK) a Gaza in un attacco aereo mirato sul loro convoglio di veicoli dopo avere scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari. Mentre il capo delle Forze di Difesa dichiara che i cooperanti sono stati uccisi per "errata identificazione", Netanyahu, con il suo “in guerra succede", rievoca la segretaria di Stato USA Madeleine Albright che nel '96 disse che il pacchetto di sanzioni che portò a morire di fame 500mila bambini iracheni pur di rovesciare Hussein in Iraq, “valeva la pena” . Entrambi hanno condiviso l’uso della fame come arma di guerra mostrando disprezzo verso “Il diritto internazionale umanitario vieta esplicitamente di attaccare, distruggere, rimuovere o rendere altrimenti inutilizzabili beni essenziali per la sopravvivenza dei civili, come cibo, campi agricoli, coltivazioni, bestiame e strutture per l’acqua potabile”.
- Sono più di 100 morti il bilancio dei giornalisti uccisi da inizio guerra
- Al Jazeera”, dopo le pressioni di Netanyahu, probabilmente verrà oscurata nei prossimi giorni.
Per questo sono importanti tutte le iniziative e documentazioni che permettono di capire cosa sta succedendo in quei territori. In relazione alle stragi negli ospedali distrutti dalle bombe può servire l’intervista ad Angelo Stefanini, già direttore dell’OMS per i Territori Palestinesi Occupati: I cinque mesi di violenza militare più distruttiva che Gaza abbia mai conosciuto hanno oggi il loro apice nella guerra agli ospedali. Colpire con intensità il settore sanitario per provocare un orrendo sterminio è definibile violenza performativa, cioè una violenza che non descrive né prescrive un’azione ma ne realizza di fatto il compimento. [3]
Di Angelo Stefanini si può leggere l’articolo “Gaza, guerra agli ospedali. Il sistema sanitario di Gaza da luogo di cura protetto a obiettivo militare” nel dossier “La catena dell'impunità: Inchiesta sulla storia degli armamenti israeliani e sulle complicità dell'Occidente e dell'Italia nella guerra condotta ai danni della popolazione civile in Palestina” a cura di di Raffaele Spiga e Federico Zanettin (BDS Italia) https://bdsitalia.org/index.php/notizie-embargo/2826-embargo-militare
NOTE:
[1] https://www.youtube.com/watch?v=nVqDkA5qHTg
[2] https://documenti.camera.it/leg19/resoconti/assemblea/html/sed0213/leg.19.sed0213.allegato_b.pdf
https://lespresso.it/c/inchieste/2024/3/21/le-consegne-di-armi-italiane-a-israele-non-si-sono-fermate-il-documento-ufficiale-smentisce-il-governo/50443
https://www.tpi.it/politica/guerra-gaza-israele-hamas-italia-consegna-armi-dopo-7-ottobre-nota-uama-202403261092574/
https://altreconomia.it/litalia-ha-esportato-armi-e-munizioni-verso-israele-dopo-il-7-ottobre-i-dati-dellistat/
https://sbilanciamoci.info/armi-italiane-e-trasparenza-ritorno-al-passato/
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01388305.pdf
[3] https://www.eunews.it/2024/03/01/commissione-ue-unrwa-50-milioni-gaza/
https://it.euronews.com/2024/04/02/gaza-un-raid-israeliano-uccide-sette-operatori-umanitari-di-wck-long-sospende-le-operazion
https://www.youtube.com/watch?v=ZaCzd9f0StY
https://azionecontrolafame.it/news/in-guerra-la-fame-uccide-piu-delle-armi/
https://www.agenzianova.com/a/65aa1a31bc6339.83813289/4778097/2024-01-18/gaza-fonti-stampa-sale-a-oltre-100-il-bilancio-dei-giornalisti-uccisi-da-inizio-guerra-
https://comune-info.net/il-carattere-performativo-della-violenza-israeliana/
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