Le linee guida della politica di difesa della Germania e sue affinità con quelle italiane
“Anche se non siamo in guerra, non siamo in pace da molto tempo", ha detto il comandante del comando territoriale della Bundeswehr, il tenente generale André Bodemann, presentando nell'ottobre 2023 il piano operativo per la Germania “Operationsplan Deutschland”. Il Piano operativo tedesco definisce non solo misure militari ma, contando su uno scambio di idee tra attori militari e civili (dal mondo accademico ai media all'economia e altro), procede verso una militarizzazione dell'intera società tedesca. [1]
La tesi che l'Europa debba prepararsi a una guerra, per cui è necessario un piano militare-civile che orienti e riorganizzi l’intera società secondo le linee guida della politica di difesa, accomuna i governi di Italia e Germania tranne che sull’idea di Stato che l’Italia riprende da Israele. [2]
Per ottenere quella “capacità di combattimento” come principio guida dell’azione, è fondamentale la ricezione di concetti come guerra ibrida, necessità dei riservisti, valorizzazione della cultura della Difesa e deterrenza come riarmo. Non si tratta solo del riarmo di fatto generalizzato in tutto il mondo, secondo il think tank Sipri nel 2023 [3] il bilancio globale della difesa ha registrato il maggiore aumento annuale degli ultimi 14 anni (2,4 trilioni di dollari), ma di decisioni che sottostanno ad un preciso orientamento di politica estera e di difesa.
L’aumento delle forniture militari non solo all’Ucraina, ma nello specifico a Israele, potrebbe costituire una complicità nel brutale massacro di civili a Gaza. Alcuni cittadini palestinesi di Managua hanno accusato Berlino di sostenere Israele nonostante che la sua condotta sia oggetto di indagine da parte della Corte di Giustizia Internazionale per il suo carattere potenzialmente genocida. In Italia un cittadino di Gaza, Salahaldin M. A. Abdalaty, avvocato gazawi che ha perso sei familiari a fine 2023 uccisi dalle bombe israeliane sulla Striscia, ha fatto causa al governo per la sua complicità con Israele attraverso il supporto militare, economico e politico. [4]
Il 30 aprile la Corte di Giustizia Internazionale ha respinto la richiesta di cessare la vendita di armi a Israele sostenendo la natura prevalentemente difensiva delle armi tedesche recentemente vendute, tuttavia ha rifiutato di archiviare del tutto il caso.
Diversamente paesi quali Olanda, Belgio, Spagna, Canada e Giappone, con modalità diverse, hanno interrotto la vendita di armi o di parti d’arma rispettando l’articolo 3 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio che stabilisce chiaramente che tra gli atti puniti è incluso anche “la complicità” nel genocidio. [5]
Sebbene nella Germania a guida socialdemocratica si siano triplicate manifestazioni e raduni neonazisti, attacchi contro centri di accoglienza per i migranti e atti di antisemitismo, il governo reprime violentemente l’attivismo filo-palestinese. Incredibilmente la polizia berlinese ha fatto irruzione nel luogo in cui si svolgeva una Conferenza sulla Palestina interrompendo l’elettricità e annullando un evento di tre giorni. [6]
La situazione italiana per un verso è differente: come ha dichiarato la scrittrice e poetessa Edith Bruck, sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, “il governo Meloni fa e dice cose fasciste”. Non solo, su Micromega si commenta la querela della premier al filologo classico, grecista, storico e saggista italiano Luciano Canfora: “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ritiene che si tratti diffamazione quando la si accusa di essere “neonazista nell’anima”. Eppure rivendica le origini del suo partito nell'Msi, fondato dai repubblichini di Salò, sodali e scherani della forze naziste che controllavano l’Italia del Nord. Mentre Almirante, il “fucilatore di partigiani”, rimane la luce della sua politica. Come dimostrerà che nessun sentimento neonazista alberga nella sua anima?”. [7]
Di conseguenza non sorprende che l’Italia a guida Meloni abbia visto il rafforzamento del sistema repressivo nei confronti del dissenso in generale, mentre quello giovanile in particolare si cerca di disciplinare per riportarlo ad un ordine forzato, e a una morale inscindibile dalla concezione dello Stato etico fascista come realtà morale, politica ed economica. Lo si è visto apertamente durante le manifestazioni pro-Palestina, dentro e fuori le università, in cui si chiede la sospensione della partecipazione ai bandi di ricerca Maeci per i progetti con le università israeliane, o alle collaborazioni industriali con l’industria bellica. Richiesta più che opportuna visto che, come sostiene l'antropologa israeliana Maya Wind nel libro Towers of Ivory and Steel: How Israeli Universities Deny Palestinian Freedom, “Iai, Rafael, Elbit sono nate negli atenei. E sul piano politico le facoltà di legge producono interpretazioni innovative del diritto internazionale per sostenere che Israele non lo viola”. [8]
Un esempio di cooperazione civile-militare, capace di rafforzare una rete più stretta tra agenzie di sicurezza, organizzazioni per la prevenzione dei disastri e aziende industriali, viene richiamato in un documento relativo al piano operativo tedesco: è l “operazione Hub Germany”, ovvero la possibilità di usare parte dell'Arsenale Navale Warnowwerft (Rostock) come porto logistico della NATO, mentre all’opposto un investitore privato potrà costruire piattaforme di conversione per parchi eolici offshore. Opportunità dovuta allo scoppio della guerra russo-ucraina, dopo l’annuncio del premier Scholz di istituire un fondo speciale di 100 miliardi di euro da assegnare alle forze armate di cui almeno 40 sono da destinare alla Marina. La nuova base a Rostock è uno dei primi elementi del piano, basato proprio sul rilancio del cantiere navale MV Werften. Con la nuova struttura si completerà la base militare di Wilhelmshaven nel Mare del Nord nella Germania rendendo così possibile trasferire truppe e materiali, e garantire rifornimenti nell'Europa centrale e orientale.
E’ facile immaginare che in un clima di guerra la cooperazione civile-militare nei settori della logistica, compresi i trasporti ferroviari, aerei e stradali, dell'approvvigionamento energetico e degli armamenti, diviene fondamentale perché permette alle Forze armate di dispiegarsi altrove. [9]
Anche in Italia il forte riarmo [10] comprende il settore della logistica: dall’adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare denominato "Basi Blu", all’accordo sottoscritto da Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) “per realizzare un progetto condiviso nell’ambito della Military Mobility, un’iniziativa Ue finalizzata ad aumentare le capacità infrastrutturali e digitali esistenti, per assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa, anche con breve preavviso e su larga scala, garantendo capacità di trasporto sicure, sostenibili e resilienti”. [11]
Ormai con lo spettro delle “minacce ibride”, comprese le campagne di disinformazione, attacchi informatici contro autorità governative e aziende, spionaggio, furto di proprietà intellettuale, tentativi di influenzare l’economia, la politica, le elezioni nonché il sabotaggio di infrastrutture critiche, la nuova politica di difesa tedesca ritiene basilare sostenere la necessità di una preparazione e consapevolezza della società civile, ancor più che dei militari, per poter affrontare un conflitto o una guerra. Guerra e combattimento non devono essere solo una questione riservata esclusivamente agli eserciti professionisti, pertanto il prerequisito di un aumento del potenziale militare ha bisogno di un cambiamento di mentalità nella popolazione. [12]
Infine, così come la Germania vuole affrontare i suoi alleati in Europa e negli Stati Uniti con nuova fiducia in se stessa, mostrando leadership e responsabilità e rivendicando un ruolo costruttivo non solo all’interno dell’UE ma anche nella NATO, così anche per l’Italia il ministro della difesa sostiene che “oggi più che mai è necessario il supporto delle Forze Armate affinché l’Italia possa giocare un ruolo importante e da protagonista”. [13]
[1] https://www.schattenblick.de/infopool/medien/altern/imi-1159.html
https://www.bundeswehr.de/resource/blob/5761202/5101246ca9de726f78c4d988607532fc/oplan-data.pdf
[2] Il concetto di sicurezza nazionale e la sua ricezione in Italia in “La catena dell’impunità”
https://www.peacelink.it/disarmo/a/49957.html
https://www.peacelink.it/disarmo/a/50002.html
https://www.difesa.it/primopiano/linee-programmatiche-difesa-audizione-ministro-crosetto/36033.html
[3] https://www.sipri.org/media/press-release/2024/global-military-spending-surges-amid-war-rising-tensions-and-insecurity
[4] https://www.farodiroma.it/la-germania-contribuisce-al-genocidio-in-atto-a-gaza-il-nicaragua-ha-denunciato-berlino-alla-corte-di-giustizia-internazionale-a-puccio/
https://www.repubblica.it/esteri/2024/04/12/news/armi_a_israele_germania_denunciata_crimini_gaza-422477210/
https://www.fanpage.it/esteri/un-palestinese-ha-denunciato-il-governo-italiano-per-complicita-con-israele-nel-genocidio-a-gaza/
https://altreconomia.it/litalia-continua-a-esportare-armi-a-israele-il-caso-delle-forniture-per-i-caccia/
[5] https://unipd-centrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Convenzione-per-la-prevenzione-e-la-repressione-del-crimine-di-genocidio-1948/175
https://www.eunews.it/2024/02/22/paesi-ue-armi-israele-genocidio-gaza/
[6] https://zeitun.info/2024/04/16/a-berlino-la-polizia-fa-irruzione-nella-sede-della-conferenza-mentre-cresce-in-germania-la-repressione-dellattivismo-filo-palestinese/
https://europa.today.it/attualita/germania-estrema-destra-triplicate-manifestazioni-neonaziste.html
[7] https://www.ilriformista.it/il-governo-meloni-fa-e-dice-cosi-fasciste-intervista-a-edith-burk-353656/
https://www.micromega.net/lanima-offesa-di-giorgia-meloni-in-difesa-di-luciano-canfora/
[8] https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/scontri-studenti-polizia-vg5ivfem?live
https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/99537-basta-repressione-a-palermo-studenti-e-palestinesi-denunciano-i-manganelli-di-pisa.html
https://www.interno.gov.it/it/bari-conflitto-israeliano-palestinese-massima-allerta-puglia
https://ilmanifesto.it/le-universita-israeliane-sono-il-laboratorio-dellindustria-militare
[9] https://seawaves.com/nato-deployment-hub-being-built-at-warnow-shipyard/
[10] https://www.peacelink.it/disarmo/a/49914.html
[11] https://www.rfi.it/it/news-e-media/comunicati-stampa-e-news/2024/4/15/leonardo-e-rete-ferroviaria-italiana-sottoscrivono-un-accordo-su.html
[12] https://www.bmvg.de/en/news/new-defence-policy-guidelines-call-for-warfighting-5702800
[13] https://tg24.sky.it/politica/2024/01/29/crosetto-esercito-riservisti
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