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Se Cina e Russia rinsaldano l'alleanza militare gli USA potrebbero installare nuovi missili

Il futuro atomico americano: dalla bomba B61-13 all'espansione dei missili nucleari

Il mondo non può permettersi un ritorno alla logica dello scontro nucleare. Il mondo ha bisogno di pacifisti instancabili, tenaci e informati. È ora di scegliere la pace e di lavorare per il disarmo
9 giugno 2024
Redazione PeaceLink

E' di ieri la notizia che gli Stati Uniti potrebbero aumentare il numero di armi nucleari strategiche nei prossimi anni, per contrastare quelle che ritengono le minacce crescenti da parte di Russia, Cina e altri Paesi ostili.

Ne hanno parlato anche Rainews e Ansa, la fonte è il News York Times.

Verso un nuovo riarmo nucleare

Tutto questo desta grande preoccupazione perché rischia di riportarci indietro ai giorni più bui della Guerra Fredda.

Secondo un direttore senior del Consiglio di sicurezza nazionale, Pranay Vaddi, gli Stati Uniti potrebbero essere costretti ad espandere il proprio arsenale atomico. "In assenza di un cambiamento nella traiettoria dell'arsenale avversario, nei prossimi anni potremmo raggiungere un punto in cui sarà necessario un aumento rispetto all'attuale numero di unità schierate, e dobbiamo essere pienamente preparati ad eseguirlo se il Presidente prenderà questa decisione", ha affermato Vaddi.

La nuova bomba atomica B61-13

Attualmente, gli Stati Uniti stanno ammodernando, non espandendo il proprio arsenale nucleare. Tuttavia, il rifiuto della Russia di negoziare un accordo sul controllo degli armamenti nucleari successivo al New Start ha "gettato un'ombra" sul futuro. Le prospettive per il controllo degli armamenti strategici sono deboli.

Lo sviluppo della bomba a gravità B61-13 è un esempio del tipo di progetti che gli Stati Uniti potrebbero perseguire in mancanza di un cambiamento della strategia nucleare di Russia e Cina. La B61-13 rappresenta un significativo aggiornamento tecnologico rispetto alle versioni precedenti della B61. La modernizzazione implica miglioramenti nella precisione, nella sicurezza e nell'affidabilità dell'arma. Questo rende la B61-13 un'arma più efficace e utilizzabile in una varietà di scenari tattici e strategici. Una delle caratteristiche più pericolose della B61-13 è la sua capacità di penetrare obiettivi fortificati prima di detonare. Questo la rende particolarmente efficace contro bunker sotterranei e altre strutture rinforzate, aumentando la sua potenziale letalità e rendendola un'arma più versatile e potente in scenari di guerra.

Dall'ammodernamento all'espansione dell'arsenale atomico

Le parole di Vaddi rappresentano l'avvertimento pubblico più esplicito finora che gli Stati Uniti sono pronti a passare dal semplice ammodernamento del proprio arsenale all'espansione. Questo avvertimento è anche un messaggio al presidente russo Vladimir Putin sulla probabile reazione degli Stati Uniti nel caso in cui il New Start scadesse nel febbraio 2026 senza essere sostituito. Non ci sono stati colloqui con la Russia da quando ha invaso l'Ucraina per negoziare un accordo sostitutivo del New Start, che limita ciascun Paese a 1.550 armi nucleari strategiche dispiegate.

Un conflitto nucleare per errore

La storia ci insegna che l'accumulo di armi nucleari non porta mai alla sicurezza, ma piuttosto a un fragile equilibrio del terrore. Durante la Guerra Fredda, la dottrina della distruzione mutua assicurata ha mantenuto il mondo in uno stato di paura costante. L'idea che più armi nucleari possano dissuadere i nemici non tiene conto del fatto che un errore di calcolo o un incidente possono scatenare un conflitto nucleare globale. Le conseguenze sarebbero incalcolabili: lo sterminio di milioni di vite, danni ambientali irreversibili e un mondo irrimediabilmente cambiato.

Il ruolo della società civile

La società civile deve informarsi e mobilitarsi. Le organizzazioni per la pace, i movimenti ambientalisti e tutti i cittadini preoccupati devono far sentire la loro voce. La pressione dal basso può fare la differenza, spingendo i governi a rispondere all'opinione pubblica.

A rafforzare l'urgenza di questo appello, sono le parole del segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, che ieri ha lanciato un allarme grave e preoccupante: "L'umanità è sul filo del rasoio: il rischio che venga usata un'arma nucleare ha raggiunto livelli mai visti dai tempi della Guerra Fredda". 

Il Segretario Generale dell'ONU: rischi sempre maggiori di catastrofe nucleare

In occasione della conferenza annuale dell'US Arms Control Association, Guterres ha sottolineato come gli stati siano immersi in una corsa agli armamenti qualitativa, con tecnologie come l'intelligenza artificiale che moltiplicano i pericoli. Ha denunciato la minaccia "temeraria" di una catastrofe nucleare, chiedendo agli stati di mettere fine alla "pazzia" delle armi nucleari.

Il segretario generale ha inoltre evidenziato che "il ricatto nucleare sta risorgendo" mentre i sistemi adottati per prevenire l'uso, lo sviluppo e la proliferazione di questo tipo di armi "si stanno indebolendo". Ha lanciato un appello urgente: "Cari amici, abbiamo bisogno subito del disarmo, abbiamo bisogno che tutti i Paesi facciano un passo avanti, ma gli Stati che possiedono armi nucleari devono aprire il cammino". Guterres ha chiesto loro di "riavviare il dialogo, impegnarsi ad evitare qualsiasi uso di armi nucleari e mettersi d'accordo sul fatto che nessuno sarà il primo ad usarle". Ha inoltre sottolineato la necessità di "riaffermare la moratoria sui test nucleari e accelerare l'applicazione degli impegni al disarmo assunti con il Trattato di non proliferazione", ribadendo che "fino a quando non saranno eliminate queste armi, tutti i Paesi devono accordarsi sul fatto che qualsiasi decisione sull'uso del nucleare debba essere presa da umani, non da macchine o algoritmi".

E' ora di scegliere la pace

Il mondo non può permettersi un ritorno alla logica dello scontro nucleare. Il mondo ha bisogno di pacifisti instancabili, tenaci e informati. È ora di scegliere la pace, di lavorare per il disarmo e di costruire un futuro basato sulla cooperazione e sulla fiducia reciproca. Solo così possiamo garantire un mondo sicuro e sostenibile per le future generazioni.

Le parole di Antonio Guterres devono spronarci a impegnare i governi a ridurre l'escalation militare. L'ONU è e rimane l'unica possibilità di riprendere il filo perduto del dialogo fra blocchi di potenze ostili, nella consapevolezza che l'unica vittoria oggi possibile è la pace.

Note: Articolo realizzato con IA generativa rielaborando informazioni tratte dalle seguenti fonti: Ansa e Rainews. Prompt e revisione finale a cura di Alessandro Marescotti.

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