Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

Appello contro la “banalizzazione del nucleare”

75esimo Summit della NATO a Washington: non solo il ritorno degli euromissili

L’esercizio di queste capacità avanzate deve servire a dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e il suo contributo alla deterrenza integrata europea
25 luglio 2024

Euromissili

Al vertice di luglio a Washington l’alleanza militare della NATO ha deciso azioni che segnano un passaggio ad una fase nuova della guerra russo-ucraina. [1]
Si elencano alcune decisioni prese (con una particolare attenzione all’Italia) che fanno pensare ad un aumento significativo delle tensioni e del rischio di una escalation irreversibile:

- creazione di un ufficio in Ucraina e istituzione di un comando NATO in Germania (Nato Security Assistance and Training for Ukraine), guidato da un generale a tre stelle, che riferirà direttamente al comandante supremo delle forze dell'Alleanza Atlantica in Europa.
Per la NATO si tratta di assumersi la responsabilità di armare, finanziare e dirigere l’esercito ucraino (si prevede ufficialmente lo schieramento di forze NATO nel conflitto?). Da qui l’opportunità di estendere la possibilità di invocare l’articolo 5 del Trattato di Washington anche per il territorio ucraino. [2]

- Nell’ottobre 2023 articoli di riviste militari riportavano la notizia dell’attivazione di una terza batteria USA Shorad in Europa, precisamente a Vicenza nella base USA Del Din, per unirsi alle sue due controparti situate in Germania: “Il 17 ottobre, Charlie Battery, 1° Battaglione, 57° Reggimento Artiglieria della Difesa Aerea si attiverà presso la Caserma Del Din a Vicenza, Italia”. [3] Il livello di protezione Charlie, che svolge un ruolo di supporto alla 173a squadra di combattimento, è il secondo più alto per i membri del servizio e viene istituito “quando si verifica un incidente o si ricevono informazioni che indicano che è probabile una qualche forma di azione terroristica o un obiettivo contro il personale o le strutture”.

La decisione degli USA di rafforzare la propria posizione difensiva in Europa, per contrastare la Russia, rientra in un programma che prevede per l’Esercito non solo armi di alto livello come THAAD [Terminal High-Altitude Area Defense] e Patriot (sistema missilistico terra-aria) ma anche la necessità di unità mobili Shorad. La missione Shorad è eliminare, neutralizzare o scoraggiare le minacce aeree a bassa quota che comprendono sistemi aerei senza pilota, velivoli ad ala rotante e ad ala fissa. In Germania nel 2021 è stato testato il sistema Mobile Short Range Air Defense (M-SHORAD) che integra un cannone/mitragliera, missili a corto raggio e sensori esistenti basati su veicoli da combattimento Stryker. Per veicoli Stryker Leonardo DRS/RADA ha progettato il pacchetto di equipaggiamento. Curiosamente dalla scheda tecnica fornita dalla italiana Leonardo DRS [4] si capisce che ciò di cui scrivono vari quotidiani italiani (luglio 2024), non corrisponde a quanto annunciato precedentemente dai colleghi tedeschi e americani. Dal Messaggero a il Giornale o dal Corriere Veneto a Vicenza Today, i titoli sono gli stessi: “Missili per i soldati Usa a Vicenza, la sorpresa della città: mai informati”, o “Missili V-Shorad inviati alla Dal Din, la base usata come magazzino” o ancora “Missili V-Shorad per i soldati Usa a Vicenza: cosa c'è dietro la mossa di Washington”. Ovvero qui si parla di una batteria V-SHORADE (Very Short Range Air Defence) a cortissima portata che non solo non è utilizzabili ma anche che non ne è previsto lo schieramento sul territorio nazionale. Sul Corriere della Sera si riporta la dichiarazione virgolettata del ministro Crosetto “È stato autorizzato, quasi un anno fa, lo stoccaggio di questi missili a Vicenza. Sono in Italia, in magazzino, ma non sono utilizzabili”. [5]

E’ invece chiaro che il governo ha approvato la realizzazione di un sistema terra-aria a cortissimo raggio per l’Esercito Italiano (V-SHORAD) che coinvolgerà MBDA IT, LEONARDO, AVIO e IVECO Defense Vehicles (IDV). [6] Nella scheda viene precisato che “i mezzi e materiali in acquisizione dovranno rispondere a requisiti di interoperabilità nell'ambito della NATO Integrated Air and Missile Defence (IAMD)”. [7]

- Dal 1 luglio la caserma Ugo Mara di Solbiate Olona (VA) è diventata il quartier generale di una nuova forza multinazionale della NATO, la Allied Reaction Force (ARF, ovvero Forze di Reazione Alleate)in sostituzione della NATO Responce Force: “un cambiamento necessario dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Ora dobbiamo tornate a difendere ogni centimetro del territorio dell’Alleanza”, ha dichiarato il Comandante Christopher Cavoli. [8]

- Al vertice Washington il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha assicurato che insieme all’obiettivo di arrivare ad una spesa militare del 2%, il suo governo lavora anche per garantire che vi sia un’industria della difesa innovativa e competitiva che tragga vantaggio dalla complementarità tra Nato e Ue. Per l’anno 2024 il ministro Crosetto ha assegnato 30.832,5 M mentre nel 2023 erano 30.758,8 M pari a un valore dell’1,46% del Pil. Partendo da questo valore, il governo ha deciso di accelerare per arrivare all’1,6% del Pil nel 2025 attraverso un aumento di 4,7 MLD (aiuti militari per l’Ucraina compresi). Per il 2% del Pil ci vorrebbe una spesa complessiva di poco più di 40 MLD di euro. Sorprendentemente si è notata una accelerazione dell’avvio di più programmi pluriennali raggiungendo cifre incredibili (data la situazione economica): 100 M di euro per i missili israeliani Spike, 8 MLD per carri armati Leopard, 7 MLD per i caccia EFA e 23 MLD per i cingolati Linx di Leonardo-Rheinmetal.
Come si può leggere sul Foglio del 15 luglio 2024, per il raggiungimento dell’1,6% del Pil non ci sono i soldi, inoltre sarà difficile scorporare le spese militari dal Patto di stabilità. Anche la speranza del ministro Giorgetti che con l’aumento della spesa militare si possa evitare che la Commissione Europea apra una procedura di infrazione per deficit eccessivo, pare vana. Ad oggi questa deroga è valsa per Estonia e Finlandia che, benché presentassero nel 2023 un deficit superiore alla soglia del 3%, hanno nel frattempo aumentato considerevolmente la spesa militare.
Altro esempio è la Polonia che ha ottenuto da Bruxelles il non conteggio delle spese per la Difesa nel deficit perché ritenute di natura eccezionale. Ma la Polonia spende per la Difesa il 4% del Pil e ha un debito molto basso, sotto il 60% del Pil (inoltre confina con l’exclave russa di Kaliningrad).

- Il ritorno degli euromissili statunitensi e il programma europeo ELSA. Nella newsletter curata dal Servizio Rapporti Internazionali della Camera sul vertice NATO di luglio [9], si fa un sintetico riferimento alla lettera di intenti sottoscritta da Francia, Germania, Italia e Polonia per sviluppare l'European long-range strike approach (Elsa). Elsa è un programma volto a potenziare le capacità missilistiche europee per quanto riguarda i missili da crociera lanciati da terra con una gittata superiore ai 500 chilometri di distanza. Il ministro della difesa Crosetto ha felicemente commentato l’iniziativa perchè “getta le basi per una cooperazione integrata e a lungo termine tra le nostre Nazioni per rafforzare le capacità europee di difesa e deterrenza, sviluppando la base industriale del settore”. “Di fatto gli stati firmatari si impegnano a realizzare quei missili balistici o da crociera che vennero vietate in Europa alla fine della crisi dei cosiddetti “Euromissili”, gli statunitensi Pershing 2 e Tomahawk schierati in Europa Occidentale in risposta agli SS-20 sovietici. Armi con oltre 500 chilometri di raggio d’azione vietate dal Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) del 1987 da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2019” [10] per volontà del presidente Donald Trump.

Parallelamente i governi americano e tedesco hanno rilasciato una breve dichiarazione secondo cui, a partire dal 2026, gli Stati Uniti inizieranno a schierare unità di fuoco a lungo raggio. [11] Le nuove unità avranno una portata significativamente più lunga rispetto agli attuali missili terrestri in Europa. L’esercizio di queste capacità avanzate deve servire a dimostrare l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e il suo contributo alla deterrenza integrata europea. Le capacità di fuoco a lungo raggio includeranno i missili SM-6, “armi ipersoniche di sviluppo” e i Tomahawk, questi ultimi saranno armati con testate convenzionali, precisano gli interessati (poco credibili) e risiederanno nella Multidomain Task Force dell'esercito americano con sede in Germania. [12] Il problema non sono tanto gli SM-6, missili antiaerei a lungo raggio, ma le armi offensive, cioè i Tomahawk e le armi ipersoniche. Il nuovo accordo non ha coinvolto altri alleati europei, mentre nel 1979 il cancelliere tedesco Helmut Schmidt aveva condizionato l’accettazione di questi sistemi sul suolo tedesco solo se altri due stati europei avessero seguito l’esempio. Tra il 1979 e il 1983 in Germania vi furono le più importanti manifestazioni antinucleari della Guerra Fredda, oggi invece, sconcerta l’assenza di una reazione e la sua apatica sottomissione agli Stati Uniti. [13] Per avere una visione completa degli anni ‘70 e '80 è stato declassificato nel 1997 il documento della CIA “A Cold War Conundrum: The 1983 Soviet War Scare” che riporta tutto sulla crisi e ciò che l'accompagnò a livello dei servizi segreti. [14]
Nel sommario della monografia dello storico della CIA Benjamin Fischer si descrive uno dei maggiori periodi di tensione fra le due potenze, il 1983, nel quale si verificarono vari episodi e incidenti diplomatici. Per War Scare sovietica si intende la paura da parte dell’URSS che gli USA potessero scatenare una guerra nucleare. Able Archer 83 è una esercitazione che, secondo l’ex agente KGB Oleg Gordievskij all’epoca dei fatti doppiogiochista in favore dei servizi segreti inglesi, fu sul punto di scatenare una guerra nucleare. Per operazione RYAN (dal codice russo per un attacco nucleare) si intende un vasto piano di spionaggio sovietico che doveva essere in grado di produrre prove o confermare i sospetti della preparazione di un attacco nucleare da parte della NATO: “Questo studio traccia le origini e la portata dell'operazione RYAN e la sua relazione con la war scare. Alcuni osservatori liquidarono l’allerta e la paura della guerra come disinformazione e paura sovietica tattica, mentre altri la vedevano come il riflesso di paure autentiche. Quest'ultima opinione sembra essere stata più vicino alla verità”.

Attualmente, sebbene vi sia stata una assicurazione da parte statunitense che i missili non saranno dotati di testata nucleare, la riposta del vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov è stata poco chiara: “La natura della nostra risposta sarà determinata in modo calmo e professionale. I militari hanno già iniziato a lavorare sulla questione. Naturalmente analizzeremo i sistemi specifici che verranno discussi... Determineremo una risposta militare a questa nuova minaccia”. [15]
Invece la risposta di Sergey Karaganov, direttore del Consiglio per la politica estera e di difesa e presidente del comitato editoriale della rivista Russia in Global Affairs, è stata durissima: “La politica di sicurezza della Russia dovrebbe basarsi sul presupposto che la NATO sia un gruppo ostile che ha ripetutamente dimostrato la sua aggressività e che di fatto sta conducendo una guerra contro la Russia. Pertanto, qualsiasi attacco nucleare contro la NATO, anche preventivo, è moralmente e politicamente giustificato”. [16]

Contro la spaventosa “banalizzazione del nucleare” che sta avanzando a livello mondiale si è lanciato in Italia una campagna “Appello ai pacifisti per una mobilitazione contro i nuovi euromissili” a cui si può aderire:
https://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=109&id_topic=2

NOTE

[1] Washington Summit Declaration
https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_227678.htm
[2] Vedere art. 13 della Dichiarazione e l’articolo “Ukraine’s Opportunity at the NATO Summit”
https://foreignpolicy.com/2024/07/08/ukraine-nato-summit-opportunity-russia-war/
[3] https://www.stripes.com/branches/army/2023-10-17/shorad-battery-reactivated-vicenza-11734530.html
https://www.army.mil/article/270696/charlie_battery_1st_battalion_57th_air_defense_artillery_regiment_activation_ceremony
[4] https://www.leonardodrs.com/wp-content/uploads/2023/09/m-shorad-datasheet.pdf
[5] https://www.ilgiornale.it/news/difesa/missili-v-shorad-brigata-americana-base-vicenza-cosa-c-2346003.html
https://www.ilmessaggero.it/italia/missili_corto_raggio_v_shorad_soldati_stati_uniti_vicenza-8237443.html
https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/vicenza/cronaca/24_luglio_13/missili-per-i-soldati-usa-a-vicenza-la-sorpresa-della-citta-mai-informati-6d7dbac8-5361-4805-815b-0eb2bfecbxlk.shtml
https://www.vicenzatoday.it/attualita/missili-v-shorad-base-del-din-vicenza.html
https://www.corriere.it/politica/24_luglio_12/missili-a-kiev-la-lega-contro-fdi-nuovo-fronte-sulla-base-usa-a-vicenza-c96cb080-5453-4c78-b8fa-b24f4277axlk.shtml
[6] http://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/DI0070.pdf
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/NATO_Integrated_Air_and_Missile_Defence_System
[8] https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/nato-nrdc-ita-assume-ruolo-guida-allied-reaction-force/
[9] https://internazionale.camera.it/sites/internazionale/files/newsletter_pdf/XIX_NL005_Vertice%20NATO_0.pdf
[10] https://www.analisidifesa.it/2024/07/elsa-leuropa-punta-a-capacita-missilistiche-per-lattacco-in-profondita/
[11] https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2024/07/10/joint-statement-from-united-states-and-germany-on-long-range-fires-deployment-in-germany/
[12] https://apps.dtic.mil/sti/trecms/pdf/AD1200161.pdf
[13] https://www.alexanderlanger.org/it/147/236
[14] https://www.cia.gov/resources/csi/static/Cold-War-Conundrum.pdf
https://nsarchive2.gwu.edu/NSAEBB/NSAEBB426/
[15] https://www.ilgiornale.it/news/difesa/pronti-dispiegare-missili-nucleari-russia-avverte-usa-2348223.html
[16] https://eng.globalaffairs.ru/analytics/publishers-column/

Articoli correlati

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)