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Oltre ai nuovi euromissili sulla Russia saranno puntati anche missili sulla Cina dall'Indopacifico

Come gli Stati Uniti stanno ridefinendo la strategia nucleare per affrontare la Cina

Emerge il vero motivo per cui gli Stati Uniti si sono svincolati dagli impegni assunti da Reagan e Gorbaciov in tema di smantellamento delle armi nucleari. La ragione è quella di fronteggiare la Cina che non era menzionata negli accordi degli anni Ottanta. Occorre una nuova mobilitazione pacifista.
9 settembre 2024
Redazione PeaceLink

Negli ultimi mesi, l'amministrazione Biden ha compiuto passi significativi per aggiornare la strategia nucleare degli Stati Uniti, con un focus particolare sul ruolo emergente della Cina come potenza nucleare. Questo cambiamento rappresenta una svolta rispetto al passato e segna un'importante evoluzione nella politica di deterrenza americana.

Cosa sta facendo Biden?

Il presidente Biden ha approvato una revisione della "Nuclear Employment Guidance", un documento che delinea le strategie nucleari degli Stati Uniti. Questa guida, aggiornata ogni quattro anni, è cruciale per definire come e quando gli Stati Uniti potrebbero utilizzare le armi nucleari in situazioni di conflitto. La novità più rilevante è che, per la prima volta, la Cina viene esplicitamente menzionata come un potenziale avversario nucleare.

Perché è importante?

Negli ultimi decenni, la politica nucleare americana si è concentrata principalmente sulla Russia, erede dell'arsenale sovietico, come principale rivale nucleare. Tuttavia, la rapida espansione dell'arsenale nucleare cinese, che secondo il Pentagono potrebbe raggiungere le 1.500 testate entro il 2035, ha costretto gli Stati Uniti a rivedere le proprie strategie. La Cina sta sviluppando un arsenale che potrebbe presto rivaleggiare con quello degli Stati Uniti e della Russia in termini di dimensioni e capacità, spingendo Washington a considerare nuove opzioni per la deterrenza.

Cosa cambia rispetto al passato?

Il cambiamento principale è l'inclusione esplicita della Cina come minaccia nucleare nella guida strategica degli Stati Uniti. Questa nuova strategia non si limita a Pechino, ma prende in considerazione anche la possibilità di dover affrontare più avversari contemporaneamente, inclusi Russia, Corea del Nord e Iran. Questo scenario multipolare rappresenta una novità rispetto alla logica bipolare della Guerra Fredda, dove la deterrenza era principalmente diretta verso l'Unione Sovietica.

Inoltre, la nuova guida prevede un'ampia gamma di risposte, non solo con armi nucleari ma anche con capacità convenzionali, per far fronte a crisi che potrebbero svilupparsi simultaneamente o in sequenza. Questo approccio flessibile mira a garantire che gli Stati Uniti siano preparati a rispondere a qualsiasi scenario di crisi, aumentando la complessità della deterrenza nucleare.

Reazioni e implicazioni globali

La mossa americana ha suscitato preoccupazioni in Cina, con il Ministero degli Esteri cinese che ha espresso seria preoccupazione per il cambiamento della strategia americana. Tuttavia, Pechino ha ribadito la propria politica di "no-first-use", cioè di non utilizzare armi nucleari a meno che non venga attaccata per prima. Questo aggiornamento della strategia da parte degli Stati Uniti potrebbe innescare una nuova fase di tensioni nucleari, influenzando anche le dinamiche con altri attori globali come la Russia e la Corea del Nord.

In sintesi, la decisione di Biden di rivedere la strategia nucleare per includere la Cina rappresenta un significativo cambiamento di rotta nella politica di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, segnando l'inizio di una nuova era di competizione strategica globale.

Non solo euromissili

Emerge adesso il vero motivo per cui gli Stati Uniti si sono svincolati dagli impegni assunti da Reagan e Gorbaciov in tema di smantellamento delle armi nucleari di teatro. La ragione di tale scelta è quella di fronteggiare la Cina che non era menzionata negli accordi degli anni Ottanta. 

Oltre ai nuovi euromissili sulla Russia saranno puntati anche missili sulla Cina dall'Indopacifico. Probabilmente dalle Filippine. No alla guerra nucleare

Queste novità devono portare il movimento pacifista ad essere più attento al fronte dell'Indopacifico.

L'Italia ha già mandato quest'estate nell'Indopacifico la sua portaerei e i suoi F35.

Si è già creato un gruppo di parlamentari che dovrebbero occuparsi di Indopacifico.

Quest'area del pianeta diventerà purtroppo sempre più motivo di tensione e di conflitto. Vi sono isole contese e risorse notevoli in gioco. Recentemente si sono verificati speronamenti fra navi militari cinesi e filippine.

La nuova corsa al nucleare militare anti-Cina dovrebbe farci preoccupare.

Occorre come pacifisti progettare in modo proattivo iniziative di studio, discussione e mobilitazione.

Note: Le fonti di questo articolo sono qui

Biden sposta l'attenzione dell'arsenale nucleare sulla Cina
https://lists.peacelink.it/disarmo/2024/09/msg00002.html

Elaborazione testuale effettuata con l'ausilio di un LLM sotto la supervisione di Alessandro Marescotti.

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