Gli aggiornamenti delle dottrine nucleari di Russia e Stati Uniti
Il saggio di Alessandro Pascolini, docente presso l’Università di Padova, analizza gli aggiornamenti delle dottrine nucleari di Russia e Stati Uniti, due superpotenze che continuano a rivestire un ruolo centrale nella sicurezza internazionale attraverso la deterrenza nucleare.
Il testo mette in evidenza le modifiche apportate recentemente alle rispettive strategie, illustrando come entrambi i paesi abbiano ampliato le condizioni in cui considererebbero l’uso delle armi nucleari.
Pascolini descrive come la Russia, con il decreto firmato da Vladimir Putin nel novembre 2024, abbia abbassato la soglia per l’impiego nucleare, includendo persino minacce alla sovranità nazionale, e abbia esteso il concetto di deterrenza a nuovi tipi di attacchi, come quelli con velivoli e droni strategici.
Dall’altra parte, il Rapporto 491 statunitense, reso pubblico nel novembre 2024, evidenzia la necessità di fronteggiare simultaneamente più avversari dotati di armi nucleari, accentuando la flessibilità nella pianificazione delle risposte.
L’analisi evidenzia l’assenza di reali prospettive di disarmo e un crescente rischio di escalation nucleare.
Entrambe le potenze stanno potenziando i propri arsenali, aumentando la centralità delle armi nucleari nelle rispettive politiche di sicurezza, in un contesto internazionale che sembra proiettato verso una nuova corsa agli armamenti.
Il saggio sottolinea la discrezionalità decisionale dei leader nella gestione di situazioni di crisi, mettendo in guardia contro i pericoli di una stabilità sempre più precaria.
Pascolini ci offre un contributo lucido e dettagliato per comprendere le dinamiche di potere che ruotano attorno alle armi nucleari, invitandoci a riflettere sui rischi che tale politica comporta per la sicurezza globale.
Allegati
Aggiornamenti russo e americano sull'impiego delle armi nucleari
Alessandro Pascolini (Università di Padova)69 Kb - Formato pdf
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