Riconversione dell'industria bellica
La parola "riconversione" evoca un'immagine di trasformazione profonda, un passaggio da sistemi produttivi dannosi a modelli sostenibili e orientati al bene comune.
La parola riconversione è particolarmente utilizzata nel campo della transizione ecologica ma è anche particolarmente importante nel campo dell'industria bellica.
Questo concetto, oggi più che mai attuale, trova spazio del mondo accademico con RUniPACE.
Dalla teoria alla pratica: il ruolo delle università
La Rete delle Università per la Pace (RUniPACE) si è posta come riferimento nella promozione della riconversione, in particolare nel settore bellico. "L’università - si legge sul sito di RUniPACE - dovrebbe essere capofila di ricerche innovative e specifiche per andare verso l’eliminazione delle cause dei conflitti, come ad esempio la fame, la necessità di acqua e i bisogni energetici delle nazioni ed in particolare, in accordo con l’articolo 3 dello statuto di RUniPACE farsi promotrice di studi e ricerche volti alla riconversione civile dell’industria bellica".
Le università, infatti, dispongono di competenze e risorse uniche per favorire la transizione verso un'economia più sostenibile e pacifica. Attraverso la ricerca, la formazione e la divulgazione scientifica, possono contribuire a diversi percorsi innovativi. Eccone alcuni.
- Sviluppare soluzioni innovative: gli atenei possono promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie pulite e sostenibili, contribuendo a risolvere problemi globali come il cambiamento climatico e la scarsità di risorse.
- Favorire la creazione di reti e partnership: le università possono facilitare la collaborazione tra imprese, istituzioni e società civile, creando sinergie e accelerando il processo di riconversione.
- Formare nuove generazioni di professionisti: gli atenei possono offrire corsi di laurea e master specializzati in economia circolare, sostenibilità e transizione ecologica, preparando i giovani a lavorare in un mondo in continua evoluzione.
Oltre l'industria militare: ecoriconvertire per il bene comune
La riconversione non riguarda solo l'industria bellica. Anche altri settori, come l'agricoltura, l'edilizia e l'energia, possono beneficiare di un approccio più sostenibile. Le università possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere pratiche agricole rispettose dell'ambiente, nell'incentivare l'uso di materiali eco-compatibili nell'edilizia e nel favorire lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile.
Un futuro da costruire insieme
La riconversione è un processo complesso e sfidante, ma rappresenta un'opportunità unica per costruire un futuro più giusto e sostenibile. Le università, in collaborazione con le imprese, le istituzioni e la società civile, possono giocare un ruolo chiave in questa transizione. Investire nella ricerca, nella formazione e nella diffusione della conoscenza è fondamentale per superare le resistenze al cambiamento e costruire un futuro migliore per tutti.
Link sulla riconversione dell'industria bellica e sul percorso compiuto dal movimento per la pace
- Riconvertire dal militare al civile si può (Marinella Correggia, Sbilanciamoci)
- Industria degli armamenti e ipotesi di riconversione (Archivio Disarmo)
- Industria bellica, perché la produzione non si riconverte (Giorgio Beretta, Il Manifesto)
- I passi della riconversione (Elio Pagani, Ecoinformazioni)
- Le sfide della riconversione (Elena Camino, Centro Studi Sereno Regis)
- Per un'economia di pace (Sergio Bassoli, Collettiva)
- Riconversione dell'industria bellica in Lombardia (Rete Regionale per il Disarmo, PeaceLink)
- La riconversione non è una missione impossibile (Andrea Maggiolo, OPAL)
- La sfida della riconversione (Economia Disarmata, Atlante delle guerre)
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