No all’aumento delle spese militari
INCONTRO
Europa, NATO e... la guerra continua
25 febbraio 2025, ore 18
Biblioteca Bernardini ex Convitto Palmieri - Piazzetta Carducci, Lecce
No all’aumento delle spese militari
PeaceLink partecipa a questa iniziativa per analizzare il ruolo crescente dell’industria bellica e l’aumento delle spese militari. L’obiettivo è smontare le narrazioni che giustificano il riarmo e promuovere un’alternativa pacifista.
Circolano statistiche artefatte - che riscrivono i dati statistici delle spese militari russe ricorrendo al concetto di PPP purchasing power parity (1) - per convincere l'opinione pubblica che le spese militari della Russia siano superiori a quelle dell'Europa.
"Valutare la spesa militare russa a 462 miliardi di dollari, cioè ben 316 in più rispetto ai 146 effettivamente stanziati, sembra confermare che stia tornando in voga la tendenza, molto diffusa durante la prima Guerra Fredda, di gonfiare la spesa militare di Mosca per giustificare alte spese militari". Lo scrive Andrea Gaiani su Analisi Difesa.
Si allegano le 40 slide che verranno proiettate oggi a Lecce. Questi alcuni dei punti focali.
1. Il complesso industriale-militare: definito da Eisenhower nel 1961, questo intreccio tra politica e industria bellica minaccia la democrazia. Oggi, l’Europa e la NATO accelerano la corsa agli armamenti.
2. La spesa militare in Italia: nel 2025 raggiungerà i 32 miliardi di euro (+12,4% rispetto al 2024), con 13 miliardi per nuovi armamenti (+77% in cinque anni). Si tagliano fondi a scuola, sanità e welfare per finanziare la difesa.
3. Il riarmo globale: la NATO spende 11 volte più della Russia. L’Europa 3 volte in più. E inoltre l'Europa vuole sviluppare nuovi missili con gittata sufficiente a colpire la Russia in profondità. L’Italia investe nel nuovo caccia Tempest e in pericolose missioni nell'Indo-Pacifico in funzione anti-Cina.
4. La guerra in Ucraina: dopo tre anni di conflitto armato, la situazione militare appare sempre più compromessa per Kiev. Il governo ucraino affronta un’ampia diserzione e una crisi delle proprie forze armate.
5. L’opposizione pubblica: l’85% degli europei è contrario all’escalation, ma i governi europei continuano ad aumentare le spese militari.
6. Un’alternativa pacifista: PeaceLink propone una petizione popolare per ridurre le spese militari e un’Agenda per la Pace 2025, con azioni concrete per fermare il riarmo e promuovere soluzioni diplomatiche.
7. Conclusione: la mobilitazione pacifista è essenziale per contrastare l’aumento delle spese militari e costruire una cultura di pace.
Approfondisci e partecipa
Scarica le slide (clicca sul link)
Seguici su Albert, il bollettino pacifista: www.peacelink.it/albert
Segnala iniziative pacifiste: www.peacelink.it/segnala
Contatti:
Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink
Email: a.marescotti@peacelink.org | www.peacelink.it
La pace ha bisogno del tuo contributo.
Il metodo PPP non è però appropriato per il raffronto delle spese militari fra Nato e Russia. Il SIPRI non lo usa.
------ I DATI DI FORMICHE.NET SULLE SPESE MILITARI TUSSE ------
Nel 2025 la Russia spenderà più dell’Europa?
Nel 2024 Mosca ha destinato il 6,7% del Pil, pari a circa 145,9 miliardi di dollari, alle spese militari. Di contro, le spese combinate dei Paesi europei (incluso il Regno Unito) hanno sfiorato quota 457 miliardi nel 2024. L’Iiss fa notare che, se calcolati a parità di potere d’acquisto, gli investimenti russi ammonterebbero a circa 461,6 miliardi di dollari. Se comparato alla spesa europea, questo dato vorrebbe la Russia spendere da sola più di tutti i Paesi del Vecchio Continente messi insieme. Questo a causa dei costi di produzione degli armamenti russi, i quali sono quasi integralmente realizzati all’interno del Paese. Tuttavia, tale comparazione rischia di trarre in inganno: dati alla mano, la Russia non spende più dell’Europa. Semplicemente, la Russia spende unitariamente meno degli europei per i propri armamenti, non dovendo rivolgersi all’importazione dall’estero e potendo godere di una solida base industriale domestica.
Non solo quanto, ma come si investe
Nel 2025, si prevede che la Russia aumenterà ulteriormente gli investimenti e che raggiungerà una quota pari al 7,5% del Pil. Benché i volumi di investimento siano importanti per realizzare delle previsioni preliminari, da soli non bastano per una stima puntuale delle capacità belliche di uno Stato. Il volume quantitativo degli investimenti rappresenta una base, ma è l’analisi qualitativa a fornire materiale per analisi più strutturate.
Riccardo Leoni
Fonte: https://formiche.net/2025/02/spese-militari-la-russia-accelera-e-leuropa-tentenna-quali-implicazioni-per-la-nato/#content
Allegati
Slides su Europa, Nato e spese militari
Alessandro Marescotti4175 Kb - Formato pdfSlides su Europa, Nato e spese militari
Alessandro Marescotti27312 Kb - Formato pptxSpese Nato
Fonte: Nato1038 Kb - Formato pdfSpese militari mondiali
SIPRI819 Kb - Formato xlsx
Articoli correlati
- Dalla raccolta firme alla costruzione di un movimento orizzontale e partecipato
Coordinamento No Riarmo
Dopo l'annuncio del piano di riarmo da parte della Commissione Europea è scattata una mobilitazione nazionale spontanea che sta portando alla costituzione di un coordinamento nazionale e di comitati locali per chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono dire no all'aumento delle spese militari.12 aprile 2025 - Redazione PeaceLink - Costruire convergenze per la pace
Due campagne, un’unica voce contro il riarmo
PeaceLink aderisce alla campagna Stop Rearm Europe, promossa da ARCI e da altre realtà impegnate nella difesa della pace e dei diritti umani. Al tempo stesso fa parte di una precedente mobilitazione nata subito dopo la scellerata decisione della Commissione Europea di varare il piano di riarmo.11 aprile 2025 - Alessandro Marescotti - L’Italia vede finanziati due progetti in due sedi
Europa anno 2023: 31 progetti e 500 milioni per produrre esplosivi, proiettili e missili
Alla fine il vecchio tabù rappresentato dall’uso del bilancio comunitario per obiettivi militari è stato spezzato9 aprile 2025 - Rossana De Simone - "Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta"
Le "Eurobombe" renderebbero il mondo un luogo molto più instabile e pericoloso
Le armi nucleari sono terrificanti armi di distruzione di massa che prendono di mira i centri abitati. Non distinguono tra civili e obiettivi militari. Anche le armi nucleari non strategiche di oggi sono 5-10 volte più potenti di quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki.7 aprile 2025 - Kati Juva e Arja Alho
Sociale.network