Musk-Meloni: satelliti per la rete internazionale nera
Quando la nuova amministrazione USA organizza il palcoscenico per l’insediamento del presidente Donald Trump, viene invitato solo un capo di governo dell’Unione Europea, quello più a destra, l’italiana Giorgia Meloni. Plaudente e compiaciuta, Giorgia Meloni viene integrata nella rete delle relazioni transatlantiche dell’estrema destra. Sprizzando gioia da tutti i pori, l’oligarca della tecnologia Elon Musk saluta tutti così: “Questa è una svolta per la civiltà umana. Grazie a voi per averlo reso possibile. Grazie a voi il futuro della civiltà è assicurato”. Ai festeggiamenti partecipano il capo di Meta Zuckerberg, di Amazon Bezos, il ceo di Open-Ai Sam Altman, di Apple Tim Cook e l'ad di Google Sundar Pichai.
Insieme al vice presidente Usa JD Vanc, Musk ha chiesto al popolo tedesco di sostenere il partito neonazista AfD (Alternative für Deutschland) sostenendo che la libertà di parola è minacciata in Europa, usa X per diffondere fake news, emula il saluto nazista. Questi “manipolatori di simboli”, che usano lo storytelling online e il rovesciamento narrativo per affermare un nuovo ordine mondiale, somigliano sempre più ai predicatori in età medievale.
Nel 2023 Elon Musk aveva annunciato al mondo intero che avrebbe offerto i suoi satelliti ai palestinesi e alle ONG riconosciute, suscitando le ire di Israele, ha permesso l’accesso agli ucraini alla rete e alle comunicazioni, ma ha avuto contatti regolari con il presidente russo Vladimir Putin dalla fine del 2022 [1] e infine ha definito Taiwan “parte integrante della Cina”.
L’imprenditore ha con la Cina interessi economici e rapporti politici che gli hanno permesso di ottenere prestiti a tassi vantaggiosi dalle banche cinesi grazie agli investimenti su Tesla.
A febbraio 2025 è stata avviata la produzione di batterie dette megapack (nuovo sistema di accumulo di energia) in un nuovo stabilimento, realizzato con un investimento di circa 202 milioni di dollari, posto accanto a quello della Tesla già accusato di violare i diritti dei lavoratori [2].
La forza attrattiva di Musk, con la sua estetica futurista fatta di saltellamenti ed euforiche espressioni facciali, ha incantato la premier Meloni già entusiasta della sua “migliore gioventù” che inneggia al “Duce” e urla “Sieg Heil!”. I due si capiscono ma non hanno la spessa potenza. Per mantenere accesa l’intesa Meloni deve cedere parte della sovranità italiana.
ELON MUSK: l’avvento del tecnologismo estremo di destra al potere
Tecnologismo inteso nella sua generalità:
- concezione della natura e dell’essere umano, in particolare, alla stregua di oggetti tecnologici;
- cieca fiducia nella capacità di integrazione della tecnologia negli armamenti e nei sistemi, estesa, indirettamente, alle burocrazie e ai poteri finanziari che da essa dipendono.
La tecnologia avrebbe un ruolo salvifico: Musk ha il compito di de-costruire il sistema (licenziamenti di massa, politica del più forte) e di portare il post-umano (dispositivi della Neuralink) su Marte (missili, satelliti, moduli di allunaggio).
In una lettera aperta alla prestigiosa rivista scientifica statunitense Nature Nature [3], circa 1400 scienziati hanno chiesto l’espulsione di Elon Musk dalla Royal Society britannica, la più antica e prestigiosa fra le società scientifiche del mondo. Sebbene Elon Musk ne sia membro dal 2018 per per lo sviluppo di tecnologie da parte delle sue aziende come razzi spaziali, auto elettriche e impianti cerebrali, oggi quei “contributi sostanziali al miglioramento della conoscenza” vengono meno davanti alla continua a diffusione di fake news sul suo social media in appoggio delle destre estreme e che, chiamato a guidare il Dipartimento di efficienza del governo (DOGE) da Donald Trump, sta riducendo pesantemente i finanziamenti alla ricerca scientifica e parallelamente portando avanti attacchi contro i valori dell’inclusione e della diversità nella scienza.
Non è un caso che più comunità scientifiche stiano passando da X alla piattaforma Bluesky (da 14 milioni a 21 milioni di utenti da novembre 2024), visto che su X prospera grande disinformazione sui principali argomenti scientifici quali, ad esempio, cambiamento climatico e malattie infettive.
Peraltro la furia autoritaria di Musk e Trump è persino arrivata a licenziare, per errore, gli addetti alla sicurezza nucleare della Nnsa, l'agenzia che gestisce le scorte di armi atomiche del Paese.
In Italia anche il premio nobel per la fisica, Arturo Parisi, ha affermato che la scienza dovrebbe lasciare la piattaforma X, mentre il primo astronauta europeo a bordo della Stazione spaziale internazionale, Umberto Guidoni (precedentemente Musk ha avuto un violento battibecco con Suni Williams e Butch Wilmore, astronauti NAS), ha dichiarato che Musk fa il bullo anche nello spazio: “L’avvento di privati come il proprietario di SpaceX ha messo in evidenza un vuoto legislativo: l’Europa deve stabilire subito regole precise. Nello spazio ci devono essere salvaguardie etiche, ambientali e di sicurezza” [4].
All’eccentrico imprenditore sudafricano interessa poco rispettare regole, quanto piuttosto riscriverle. Da monopolista della politica spaziale si fa beffa del Trattato delle Nazioni Unite che disciplina lo spazio extra atmosferico, definito “appannaggio dell’intera umanità”, occupando un pezzo dell’universo con i suoi settemila satelliti (che potrebbero arrivare a 12mila nel 2025 per un ricavo di 11,8 miliardi). Il Trattato, siglato nel 1967 anche dagli USA, parla di uso pacifico dello spazio: non si può portare nello spazio qualsiasi tipo di arma, di esplorazione pacifica dello spazio, della Luna e degli altri corpi celesti, di libertà di accesso senza alcuna forma di discriminazione. Non si può occupare lo spazio e altri corpi celesti e rivendicarne in alcun modo la proprietà. [5].
In aggiunta sulla rivista Scienze è stato pubblicato un articolo sull’inquinamento atmosferico prodotto dallo smaltimento dei satelliti, ovvero fatti bruciare nell’atmosfera.
Un incidente provocato da un guasto di un razzo Falcon 9 di Space X, che trasportava venti satelliti Starlink, ha prodotto il loro posizionamento su un’orbita troppo bassa per cui nel giro di pochi giorni sono caduti nell’atmosfera, bruciando come pioggia di meteoriti [6].
Questi eventi provocano allarmi negli studiosi perché durante la combustione i satelliti rilasciano polveri di metalli inquinanti nell’atmosfera, tra cui l’ossido di alluminio, un composto noto per le sue proprietà corrosive nei confronti dello strato di ozono. Quindi con l’aumento della produzione di satelliti si può prevedere di arrivare a 360 tonnellate di emissioni nell’atmosfera ogni anno, con conseguente distruzione di una quantità sempre maggiore di ozono. Altra preoccupazione riguarda l’aumento anche del rischio di collisione fra satelliti senza dimenticare che nemmeno lo spazio è immune alla guerra (ad esempio proteggere i propri asset spaziali e neutralizzare quelli avversari).
L’oligarca tech esercita un ruolo fondamentale nella New Space Economy, un settore strategico che ha implicazioni politiche, militari, tecnologiche e industriali.
La sua azienda SpaceX, fondata nel 2002, ha come obiettivi principali quelli di ridurre i costi di accesso allo Spazio rendendo i viaggi in orbita accessibili anche ai civili (colonizzazione di Marte) e, al contempo, di aumentare l’affidabilità dei vettori. Per i suoi prodotti, lanciatori spaziali a razzo e veicoli spaziali, chiude diversi accordi con la NASA e il Dipartimento della Difesa americano. Nel 2021 con il National reconnaissance office (Nro), agenzia del governo statunitense che gestisce i satelliti spia, sottoscrive, attraverso l’unità “Starshield”, un contratto da 1,8 miliardi di dollari per la realizzazione di una costellazione di satelliti in grado tracciare obiettivi a terra, condividere i dati con l’esercito e l’intelligence, e consentire di acquisire rapidamente immagini continue delle attività a terra in quasi ogni luogo del mondo. Se Starshield è la variante militare di satelliti a bassa orbita terrestre, Starlink è un sistema di telecomunicazioni satellitare che offre una connessione internet a banda larga a privati, imprese e istituzioni. Progettato per uso commerciale, potrebbe essere destinato ad uso militare [7].
LA RELAZIONE FRA MELONI E MUSK: dagli “Anelli del potere” ai satelliti
Elon Musk è diventato il punto di riferimento culturale per la destra italiana: “il Futurismo di Marinetti fornì ai primi fascisti un quadro culturale per il loro zelo rivoluzionario, la visione ipertecnologica di Musk offre a Meloni e ai suoi alleati un modello per le loro ambizioni” [8].
Alla festa di Atréju del 2023 Meloni cita Tolkien “Più forte di quell'anello c'è una compagnia dove ognuno fa la sua parte ed è pronto a prenderti in braccio se non ce la fai", abbraccia Musk e con lui parla di intelligenza artificiale, natalità e Starlink. Nel giugno dello stesso anno avevano discusso con il ministro Tajani di cybersecurity, spazio, Twitter e libertà di informazione.
Dunque fra Meloni e Musk non vi è solo una collaborazione economica, ma anche politica che va oltre i protocolli istituzionali.
I primi di gennaio 2025, l’agenzia Bloomberg [9] pubblica la notizia che nel corso del 2023 l’Italia ha aperto una trattativa con SpaceX dal valore 1,5 miliardi di euro. L’accordo, approvato dai servizi segreti italiani e dal Ministero della difesa ma rimasto riservato, riguarda diverse forniture: una gamma completa di crittografia di alto livello per i servizi telefonici e Internet utilizzati dal governo, servizi di comunicazione per l'esercito italiano nell'area del Mediterraneo, l'implementazione dei cosiddetti servizi satellitari direct-to-cell in Italia da utilizzare in emergenze come attacchi terroristici o calamità naturali. Il servizio Starlink Direct To Cell consente di collegarsi a Internet dal proprio smartphone ovunque, anche in aree rurali e zone non coperte dalla telefonia mobile terrestre. L’Italia è già servita da Starlink attraverso la rete di oltre 7.000 satelliti che forniscono Internet a banda larga.
Bloomberg ricorda anche altri accordi: nel 2024, Telecom Italia SpA ha venduto la sua rete fissa alla società di private equity statunitense KKR per 22 miliardi di euro con l'obiettivo di ridurre il suo debito. La vendita della rete è stata la prima del suo genere per una compagnia telefonica europea, ed è stata fortemente sostenuta dal governo Meloni. Eppure l'Italia considera le telecomunicazioni un asset strategico.
LE COLLABORAZIONI STRATEGICHE SUI SATELLITI IN ORBITA SATELLITE BASSA:
L’orbita bassa (Leo – Low Earth Orbit) è divenuta il nuovo campo di battaglia tra le potenze spaziali. L’obiettivo è quello di dominare le comunicazioni civili e militari senza cavo. I satelliti LEO, cioè a una distanza di circa 800km dalla Terra, sono molto adatti alle telecomunicazioni perché forniscono Internet ad alta velocità per comunità remote, imbarcazioni marittime e militari in guerra. Il loro funzionamento viene visto come indispensabile dalle Forze armate che usufruiscono già dei servizi offerti dai sistemi in orbita geostazionaria Sicral.
I satelliti in orbita bassa offrono però maggiore continuità copertura e miglior tempo di latenza, e quindi possibilità di trasmettere e ricevere quantità significative di dati a grande distanza in tempo quasi reale (permette uno scambio dati tra i satelliti governativi).
Telespazio e Leonardo con SpaceX.
La costellazione di satelliti europea Iris2 associata al programma GovSatCom dell’Unione europea per fornire ai governi comunicazioni sicure
Nel giugno 2024 Telespazio (Leonardo al 67% e Thales al 33%) annuncia di aver firmato un accordo con SpaceX per la commercializzazione dei servizi Starlink. Con questo accordo Telespazio integra Starlink nella propria rete globale di connettività ibrida, realizzata con soluzioni satellitari e terrestri. Tuttavia per il settore spaziale segna l’ingresso di attori privati senza aver affrontato importanti questioni riguardanti il ruolo dei privati nello spazio, la regolamentazione delle attività spaziale e le implicazioni etiche e legali.
Da questo punto di vista sarà importante l’approvazione di alcuni articoli, tagliati su misura per Musk, presenti nel disegno di legge “Spazio”. In particolare quello che prevede una “riserva di capacità trasmissiva nazionale”, ovvero una rete protetta riservata agli apparati statali che potrà utilizzare “sia satelliti sia costellazioni in orbita geostazionaria, media e bassa, gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti all’Ue o all’Alleanza atlantica” [10]. E’ stato proprio Musk a proporre al governo Meloni (nella conferenza stampa di gennaio ha affermato che non vi è “alcuna alternativa pubblica” a Starlink) di valutare una ridefinizione di alcuni capitoli del Pnrr al fine di assegnare la copertura delle aree rurali e meno coperte del Paese, attraverso una nuova generazione di satelliti senza passare dalle antenne degli operatori. Il Pnrr ha già affidato lavori pari a 3,4 miliardi di euro a Tim e a Open Fiber (scadenza dei lavori il 2026). Si tratta dunque di trovare risorse pubbliche possibili con l’approvazione, appunto, di articoli che permettono di considerare la riserva satellitare come capacità trasmissiva acquisita in modalità Iru (Indefeasible Rights of Use). Un diritto di uso come si fa con i cavi sottomarini. In Italia i cavi sottomarini sono gestiti dalla controllata di Tim Sparkle.
Roberto Cingolani, ad di Leonardo, ha dichiarato che “tutti i Paesi europei stanno valutando i sistemi satellitari a bassa orbita” per cui Starlink è tra le possibilità “non è l’unica ma certo è quella più avanzata”. Anche se ci fosse un accordo con Musk, Leonardo avrebbe comunque la tecnologia per crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi. Per ampliare la presenza nel settore spazio, Leonardo ha rinegoziato gli accordi di Telespazio con Thales focalizzandosi sui servizi satellitari end to end (sicurezza dall’inizio alla fine), dalla costellazione alla stazione di terra. Rammenta che l’Italia partecipa al progetto europeo Iris2 e non rinuncia ad affermare che “l’accordo firmato da Musk per operare in Cina senza un partner locale, un unicum per un’azienda occidentale, mette in evidenza le dinamiche di potere globali”. Tutto questo ricordare al governo Meloni che per competere con SpaceX o Blue Origin c’è bisogno sia di investimenti massicci sia una visione strategica e, soprattutto, la capacità di attrarre partnership internazionali senza rinunciare all’autonomia [11].
In realtà la patriota Meloni, a giorni alterni, sta già svendendo ai fondi finanziari statunitensi pezzi della grande industria italiana (strategica): al fondo statunitense KKR la rete primaria e secondaria delle telecomunicazioni di TIM e fino al 30% del capitale sociale di Enilive (ENI) sempre a KKR, e alla società di investimento statunitense BlackRock ha permesso di superare la soglia del 3% in Leonardo, facendo del fondo americano l’unico azionista privato con tale quota [12]. Ed è pronta a fare la stessa cosa con Musk, che a sua volta ha fatto sapere di di essere disponibile a investire nel settore aerospaziale, in particolare nel campo della componentistica elettronica per lo Spazio (il 52,8 per cento delle imprese dell’aerospazio, in Italia, ha un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro, solo l’11 per cento delle imprese ha un fatturato superiore ai 5 milioni).
Una alternativa al paladino del nazismo Elon Musk, e a Starlink, è la costellazione europea a bassa orbita denominata Iris2 integrata con il programma spaziale GovSatCom [13].
Ad eccezione di Starlink, i programmi europei e italiani sono finanziati sia con finanziamento ordinario gestito dalla Commissione europea, sia con il contributo dell’Agenzia Spaziale Europea e parte del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Dunque il governo dovrà decidere come inserire e coordinare il contratto da 1,5 miliardi di euro con Starlink fra gli altri programmi.
I servizi offerti dal contratto da 1,5 miliardi di Starlink sono analoghi a quelli offerti dal sistema satellitare GOVSATCOM. Per ora il programma non porta alla realizzazione di un’infrastruttura ad hoc in orbita, ma i servizi di connettività strategica e classificata sono molteplici: ad uso militare, comunicazioni governative e istituzionali su dati sensibili criptati. I principali utilizzatori saranno le squadre di protezione civile, le forze di polizia e di sicurezza interna, le forze militari, i soccorritori degli aiuti umanitari e le delegazioni locali dell'Unione europea e nazionali. Infine supporterà il funzionamento dei sistemi aerei a pilotaggio remoto (RPAS) sempre più utilizzati nelle missioni di gestione e sorveglianza delle crisi.
GOVSATCOM si baserà su sistemi di comunicazione satellitare nazionali esistenti e sugli operatori privati accreditati, che verranno poi integrati da un’ulteriore infrastruttura spaziale ad hoc, il Communications Hub, unico servizio a cui potranno accedere i governi europei.
L’Italia partecipa con il programma nazionale Ital-GovSatCom. Per la sua realizzazione Asi (Agenzia Spaziale Italiana), insieme al Mise (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), ha dato vita ad un partenariato che vede insieme Thales Alenia Space Italia (in qualità di capofila), Telespazio, Leonardo, Sitael, Airbus Italia e il coinvolgimento di 43 imprese di 12 regioni diverse.
Quindi il programma GovSatCom non solo fornirà la maggior parte dei servizi come Starlink, ma occuperà posti di lavoro, manterrà sovranità tecnologica e autonomia strategica.
Al programma GovSatCom è associata la costellazione europea IRIS2 (Infrastruttura per la Resilienza, l'Interconnettività e la Sicurezza via Satellite) finanziata con 6 miliardi di euro sino al 2035 dalla UE, 500 milioni di euro dall’Agenzia spaziale europea e 4,1 miliardi da investitori privati. Progettazione, realizzazione e gestione della nuova costellazione satellitare è stata affidata a SpaceRise, un consorzio composto da tre operatori satellitari (Eutelsat, Hispasat e Ses) e da partner industriali (Airbus, Thales, Telespazio, Ohb, Deutsche Telekom e Orange) [14]. Nell'aprile 2024 si è deciso che i centri di controllo Iris2 saranno a Tolosa in Francia, al Fucino in Italia, e a Bettembourg, in Lussemburgo. La costellazione consta di oltre 290 satelliti che saranno posizionati in due orbite diverse: bassa (fino a 2.000 chilometri) e media (tra 2.000 e 35.786 km).
Tuttavia a mettere a rischio l’indipendenza e sicurezza dei dati non si sono solo i programmi per fornire comunicazioni sicure per applicazioni civili e di sicurezza, o per fornire servizi satellitari commerciali, come la banda larga residenziale, ma tutta la questione dei nuovi data center e cloud.
Se la rete TIM è stata ceduta al fondo americano KKR e il cloud di TIM si basa su tecnologia Google, il cloud nazionale è stato affidato, con gara pubblica, a un consorzio che comprende anche Big Tech USA come Google e Microsoft. Inoltre Amazon Web Services [15] è entrata far parte del Polo Strategico Nazionale (PSN), ovvero l’hub nazionale per i servizi cloud. in quanto di partner del consorzio partecipato da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (tramite la controllata CDP Equity) e Sogei, Gestirà il cloud service provider, le informazioni che ne costituiscono il vero valore. Amazon ha annunciato piani per investire più di 1,2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per espandere la sua infrastruttura cloud e i servizi nella Regione AWS Europa (Milano).
Allo Stato il compito di accollarsi la spesa delle infrastrutture che servono alle Big Tech per installare le loro server farm (serie di server collocati in un unico ambiente in modo da poterne centralizzare la gestione, la manutenzione e la sicurezza). L’Italia, di fatto, è già una colonia tecnologica degli USA.
NOTE
[1] Elon Musk’s Secret Conversations With Vladimir Putin
https://www.wsj.com/world/russia/musk-putin-secret-conversations-37e1c187
[2] I fornitori cinesi di Tesla violano i diritti dei lavoratori
https://www.asianews.it/notizie-it/I-fornitori-cinesi-di-Tesla-violano-i-diritti-dei-lavoratori-62569.html
[3] Facilitate the move of academia from X to Bluesky
https://www.nature.com/articles/d41586-024-04191-7
[4] Umberto Guidoni: «Musk fa il bullo anche nello spazio: l’Ue ora intervenga»
https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/umberto-guidoni-intervista-primo-astronauta-iss-musk-bullo-anche-nello-spazio-ue-intervenga-f9yotr08
Musk-Trump e gli astronauti abbandonati (Suni Williams e Butch Wilmore)
https://www.umbertoguidoni.it/musk-trump-e-gli-astronauti-abbandonati/
[5] Trattato sulle norme per l’esplorazione e l’utilizzazione, da parte degli Stati, dello spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti
https://elearning.unite.it/pluginfile.php/276785/mod_resource/content/0/Trattato%20Spazio.pdf
[6] I satelliti bruciati stanno inquinando l’atmosfera
https://30science.com/2024/07/news/i-satelliti-bruciati-stanno-inquinando-latmosfera/
[7] Musk's SpaceX Forges Tighter Links With U.S. Spy and Military Agencies
https://www.wsj.com/tech/musks-spacex-forges-tighter-links-with-u-s-spy-and-military-agencies-512399bd?page=1
[8] Il nuovo Futurismo: cosa può significare un’alleanza Meloni-Musk per l’Europa
https://ecfr.eu/rome/article/il-nuovo-futurismo-cosa-puo-significare-unalleanza-meloni-musk-per-leuropa/
[9] Italy Plans $1.6 Billion SpaceX Telecom Security Deal
https://www.bnnbloomberg.ca/business/company-news/2025/01/05/italy-plans-15-billion-spacex-telecom-security-services-deal/
https://www.ilfoglio.it/tecnologia/2025/01/06/news/cosa-non-torna-nella-triangolazione-sullo-spazio-tra-starlink-e-l-italia-7299347/
[10] Il parziale freno al progetto di Musk che ha fatto arrabbiare Stroppa: come sarà il ddl Spazio presto in aula alla Camera
https://www.open.online/2025/02/26/ddl-spazio-no-freni-musk-starlink-stop-aziende-piccole-camera/
[11] Cingolani: “Dallo spazio alla portaerei volante, il futuro di Leonardo è la sicurezza globale”
https://www.repubblica.it/economia/2024/12/15/news/cingolani_stalink_musk_armi_cybersicurezza_intervista-423887244/
[12] l governo Meloni continua a cedere aziende strategiche ai fondi USA: dopo TIM tocca a ENI
https://www.lindipendente.online/2024/10/25/il-governo-meloni-continua-a-cedere-aziende-strategiche-ai-fondi-usa-dopo-tim-tocca-a-eni/
[13] Progetto europeo GovSatCom
https://defence-industry-space.ec.europa.eu/document/download/cd9a1eb9-3ed6-4473-8b5b-6cefc1028893_en?filename=DEFIS_EU_SPACE_GOVSAT%20-%20Overview.pdf
[14] L'ESA sostiene lo sviluppo del sistema di satelliti di comunicazione sicuri dell'UE
https://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/L_ESA_sostiene_lo_sviluppo_del_sistema_di_satelliti_di_comunicazione_sicuri_dell_UE
[15] Accordo tra Amazon Web Services e Polo Strategico Nazionale per il cloud sicuro
https://www.ilsole24ore.com/art/accordo-amazon-web-services-e-polo-strategico-nazionale-il-cloud-sicuro-AGiJCEWC
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