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Iniziativa nazionale del 12 febbraio

Meno commercio bellico, più commercio equo e solidale

Lo spirito dell’iniziativa è riassunto in questa frase di Gandhi: “La forza generata dalla nonviolenza è infinitamente maggiore della forza di tutte le armi inventate dall’ingegno umano”.
Daniele Marescotti8 febbraio 2005
Fonte: Redattore Sociale

Il logo dell'iniziativa del 12 febbraio 2005


Sabato 12 febbraio 2005, in tutte le botteghe del Commercio Equo e Solidale, si terrà un incontro di riflessione sul tema degli armamenti. L’evento è organizzato da AGICES (Assemblea Generale Commercio Equo e Solidale), Assobotteghe (Associazione botteghe del mondo) e ControllARMI (Rete Italiana per il Disarmo). Lo slogan dell’iniziativa è “il commercio equo per un mondo senza armi”. “Le armi – spiegano gli organizzatori - non fanno male solo quando sparano, solo quando sono usate. La sola scelta di investire risorse in armamenti piuttosto che in sviluppo, sanità, istruzione comporta dei grandi deficit per molte parti dell’umanità”.
Fra le associazioni che promuovono questo evento ci sono anche ACLI, Amnesty International, ARCI, Campagna Obiezione alle Spese Militari, Emergency, FIM Cisl, FIOM Cgil, Libera, PeaceLink, Rete di Lilliput, e molte altre che fanno parte della Rete Italiana per il Disarmo.

Queste associazioni concordano nel ritenere che “se il 10% delle spese militari fosse annualmente trasferito agli Obiettivi del Millennio essi potrebbero essere raggiunti secondo le previsioni”.
Per Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo (MDGS) sono stati fissati dall’Onu nel settembre del 2000. Essi mirano ad eliminare la povertà estrema e la fame, eliminare la disparità fra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie e all’acqua entro il 2015. Sono, questi, obiettivi il cui raggiungimento appare difficoltoso, specie se le risorse atte ad occuparsene sono impiegate per trasferimenti di armi.

Ciò che sarà chiesto al nostro Paese, attraverso questa iniziativa del 12 febbraio, sarà che l’Italia non si renda partecipe al commercio delle armi che impoverisce le popolazioni in maggiore difficoltà.
E’ proprio al terzo mondo che, infatti, viene venduta la maggior parte delle armi poiché – secondo i dati comunicati dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Action Aid International – il 51% delle armi pesanti del mondo si trova in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente e il 67% di armi (sul totale mondiale) nel 2002 è stato venduto in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente. Eppure, in queste stesse nazioni, più di un miliardo di persone vive con meno di un dollaro al giorno, il 25% dei bambini non completa l’istruzione primaria e 14 milioni di bambini hanno perso i genitori per AIDS nel solo 2001.
“Se vuoi aiutare qualcuno a mangiare… non dargli solo il pesce ma insegna a pescare… e soprattutto non dargli armi!!”, si legge sui depliant illustrati giunti in questi giorni alla rete delle botteghe del commercio equo e solidale che organizzeranno l’evento.
Una giornata, insomma, quella del 12 febbraio, il cui nucleo sarà la sensibilizzazione e la nonviolenza. Lo spirito dell’iniziativa è stato riassunto in questa frase di Gandhi: “La forza generata dalla nonviolenza è infinitamente maggiore della forza di tutte le armi inventate dall’ingegno umano”.

Note: Per gentile concessione dell'agenzia stampa Redattore Sociale
http://www.redattoresociale.it

Link utili:

ControllArmi - Rete Italiana per il Disarmo,
il sito dell'iniziativa contro il commercio delle armi:
http://www.disarmo.org/

Il sito dell'Associazione Botteghe del Mondo:
http://www.assobdm.it/modules/news/

AGICES (Assemblea Generale Commercio Equo e Solidale)
http://www.agices.it/

Disarmo on-line
http://www.disarmonline.it/indice.html

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