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Occorre avviare un dibattito pubblico su questa svolta militare

Missili con una gittata superiore ai 1000 chilometri per la Marina Militare italiana

La partecipazione dell’Italia a questo progetto segna un punto di svolta. I missili FC/ASW potrebbero essere integrati sui mezzi della Marina Militare, ampliando significativamente il raggio d’azione e le capacità offensive delle nostre forze armate.
3 gennaio 2025
Redazione PeaceLink

La Marina Militare italiana potrebbe dotarsi in futuro di missili cruise con una gittata superiore ai 1000 chilometri, un’arma che rappresenta un cambio radicale nelle capacità offensive del nostro paese. Questi missili verrebbero imbarcati sui nuovi sottomarini e, successivamente, sulle fregate Fremm. Una decisione che non solo solleva interrogativi sull’orientamento della politica estera italiana, ma che trova radici in una cooperazione militare internazionale già avviata senza campagne di contestazione. Programma Future Cruise and Anti Ship Weapon (FC/ASW)

Il programma FC/ASW: missili per colpire in profondità 

In occasione del Salone di Le Bourget 2023, il Ministero della Difesa italiano, rappresentato da Guido Crosetto, ha firmato con le autorità francesi e britanniche una lettera d’intenti relativa al programma FC/ASW (Future Cruise/Anti-Ship Weapon), noto anche come FMAN/FMC (Futur missile antinavire / Futur missile de croisière). Si tratta di un’iniziativa congiunta franco-britannica, estesa ora all’Italia, per lo sviluppo di una nuova generazione di missili capaci di:

- colpire obiettivi navali a lungo raggio (capacità antinave).
- effettuare attacchi in profondità su obiettivi terrestri.

Il programma è attualmente nella fase di preparazione ma mira a fornire armi ad alta precisione e autonomia, in grado di rivoluzionare il panorama militare europeo.

Un cambio strategico per la Marina Militare italiana
La partecipazione dell’Italia a questo progetto segna un punto di svolta. I missili FC/ASW potrebbero essere integrati sui mezzi della Marina Militare, ampliando significativamente il raggio d’azione e le capacità offensive delle nostre forze armate. Tuttavia, questa scelta alimenta un’escalation nella corsa agli armamenti e allontana l’Italia dalla sua Costituzione.

Dotarsi di armi offensive di questa portata rende l’Italia un potenziale bersaglio in caso di conflitti globali.
Devia inoltre ingenti somme di denaro pubblico potrebbero essere distolte da settori cruciali come sanità, istruzione e transizione ecologica.

Un appello alla trasparenza e alla responsabilità
La partecipazione dell’Italia al programma FC/ASW rappresenta una scelta politica di vasta portata che richiede un dibattito pubblico e trasparente. È fondamentale che il Governo chiarisca come intende conciliare la propria adesione a questi progetti di natura offensiva con l’impegno costituzionale dell’Italia per la pace e il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionale.

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