Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

Cosa si nasconde dietro il suo falso "pacifismo" di facciata

Trump e l'aumento della spesa NATO al 5% del PIL

La proposta di aumentare la spesa dei membri NATO al 5% del PIL, superando l’attuale obiettivo del 2% fissato nel 2014, mostra chiaramente l'intento trumpiano di rafforzare l’industria bellica e la corsa agli armamenti, alimentando la militarizzazione globale dell'economia.
23 dicembre 2024
Redazione PeaceLink

La corsa agli armamenti di Donald Trump Donald Trump

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, spesso presentato impropriamente come un "pacifista" per le sue dichiarazioni ondivaghe sull'Ucraina e per l'annunciato stop del sostegno bellico americano a Zelensky, si sta già rivelando in realtà uno dei principali promotori della militarizzazione globale. La sua proposta di aumentare la spesa dei membri NATO al 5% del PIL, superando l’attuale obiettivo del 2%, mostra chiaramente il suo intento di rafforzare l’industria bellica e la corsa agli armamenti. 

L'obiettivo del 5%

Attualmente, solo 23 dei 32 membri dell’alleanza raggiungono il benchmark del 2%. Passare al 5% rappresenterebbe una sfida enorme per nazioni già gravate da debiti pubblici e crisi economiche. Gli stessi Stati Uniti, che prevedono di spendere il 3.1% del PIL per la difesa nel 2024, dimostrano quanto sia irrealistico il nuovo obiettivo per i paesi europei. Fonti vicine a Trump suggeriscono che potrebbe accontentarsi di un compromesso attorno al 3.5%, ma la richiesta resta comunque un fardello per molti governi, alimentando tensioni politiche interne e internazionali.

Chi c'è dietro Trump

Da quanto sta emergendo dalle dichiarazioni a zig-zag di Trump è evidente che dietro di lui si nascondano furbescamente gli interessi economici legati all'industria bellica statunitense. Nonostante le sue iniziali critiche all’assistenza militare all’Ucraina, la sua prospettiva non è per nulla chiara e appare sempre più una partita a poker con Putin.

La posizione dei pacifisti

Solo dei pacifisti sprovveduti e ingenui potevano pensare di avere Trump come alleato. In realtà la nuova provocazione di Trump rappresenta una sfida non solo per i bilanci pubblici, ma anche per gli ideali di pace e cooperazione. Per i movimenti pacifisti, l’idea di destinare ulteriori risorse agli armamenti rappresenta una minaccia diretta agli sforzi per promuovere il disarmo e la cooperazione internazionale. Un aumento al 5% della spesa per la difesa aggrava la corsa agli armamenti, alimentando tensioni tra blocchi geopolitici rivali e riducendo la sicurezza reale a livello globale.

Gli interessi dei lavoratori e dei cittadini

Questa strategia distoglie risorse da priorità cruciali come la lotta al cambiamento climatico, la riduzione delle disuguaglianze e la lotta alla fame. L’unità della NATO non è scontata e molti paesi potrebbero opporsi a tale pressione economica, generando nell'opinione pubblica un'ondata di ostilità all'alleanza. Se Trump e la Nato tirano troppo la corda, i sindacati europei potrebbero incominciare a protestare con più forza in tutte le capitali per contrastare le spese militari, il che non sarebbe male.

Note: Per saperne di più https://www.perplexity.ai/search/trump-wants-5-nato-defence-spe-qb1ngcV2TXmH05dLu395Tw#0

Articoli correlati

  • Spese militari e moltiplicatore keynesiano
    Economia
    La spesa militare produce effetti benefici sull’economia nazionale?

    Spese militari e moltiplicatore keynesiano

    Per ogni miliardo di dollari speso nel settore militare si creano circa 11.200 posti di lavoro. Ma lo stesso miliardo investito in sanità ne crea 14.300, nell’istruzione 15.500, nelle energie rinnovabili 16.800.
    22 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
  • L'aumento delle spese militari è un suicidio finanziario
    Disarmo
    I dati dell'Ufficio parlamentare di bilancio confermano le perplessità dei pacifisti

    L'aumento delle spese militari è un suicidio finanziario

    Aumentare le spese per la difesa fino al 2% del Pil, come richiesto dalla NATO, farebbe salire il debito pubblico italiano oltre il 137% nel 2028. Nessun effetto moltiplicatore economico: ogni euro speso per la guerra rende meno di quello che toglie. Una perdita secca per la collettività.
    22 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
  • Coordinamento No Riarmo
    Disarmo
    Dalla raccolta firme alla costruzione di un movimento orizzontale e partecipato

    Coordinamento No Riarmo

    Dopo l'annuncio del piano di riarmo da parte della Commissione Europea è scattata una mobilitazione nazionale spontanea che sta portando alla costituzione di un coordinamento nazionale e di comitati locali per chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono dire no all'aumento delle spese militari.
    12 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
  • Due campagne, un’unica voce contro il riarmo
    Editoriale
    Costruire convergenze per la pace

    Due campagne, un’unica voce contro il riarmo

    PeaceLink aderisce alla campagna Stop Rearm Europe, promossa da ARCI e da altre realtà impegnate nella difesa della pace e dei diritti umani. Al tempo stesso fa parte di una precedente mobilitazione nata subito dopo la scellerata decisione della Commissione Europea di varare il piano di riarmo.
    11 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.1 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)