Scrive Cinzia Tromba, della redazione E&P (Epidemiologia&Prevenzione): "L’inquinamento atmosferico causa il cancro. Il cancro del polmone. Di più: tra tutte le sostanze inquinanti disperse nell’aria che si respira ogni giorno, le famigerate polveri sottili, PM2.5 e PM10 – proprio quelle i cui sforamenti rispetto alle soglie stabilite rappresentano una triste consuetudine nelle città italiane – sono cancerogene. Di sicuro per i polmoni". E aggiunge: "Con l’usuale linguaggio tecnico che contraddistingue i propri Rapporti, la IARC ha lanciato una vera bomba annunciando questa mattina, in conferenza stampa, le conclusioni contenute nella Monografia 109 dedicata all’inquinamento atmosferico (Ambient air pollution). Da oggi, le sostanze inquinanti sono dunque catalogate nel Gruppo 1 della classificazione IARC, quello relativo ai cancerogeni certi per l’uomo".
Queste parole hanno una data bene precisa: il 17 ottobre 2013. In quel giorno è stata presentata la monografia 109 della IARC, l'agenzia internazionale di ricerca sul cancro.
Una data che avrebbe dovuto scuotere la politica in quanto "occorre adeguare da subito queste normative se è vero, come è vero, che per quanto riguarda le polveri più sottili (PM2.5) la normativa europea, per esempio, prevede limiti (25 µg/m3) ben al di sopra di quanto raccomandato, da diversi anni ormai, dalla stessa OMS (10 µg/m3)", scrive Cinzia Tromba.
Il Volume 109 delle Monografie IARC è basato sulla revisione indipendente di più di 1000 lavori scientifici di studi effettuati nei 5 continenti.
Cristopher Wild, direttore della IARC, ha dichiarato: "Lo scopo delle nostre monografie è produrre le più aggiornate valutazioni evidence-based affinché le autorità sanitarie pubbliche, a livello nazionale e internazionale, possano mettere in atto strategie adeguate per limitare le esposizioni agli agenti cancerogeni".
Nonostante ciò i limiti di legge per il PM10 e il PM 2.5 non sono stati modificati.
Per altri approfondimenti sulla monografia 109 della IARC:
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