Un pianeta pulito per tutti
L'impatto del riscaldamento del pianeta sta trasformando l'ambiente in cui viviamo e aumentando la frequenza e l'intensità dei fenomeni meteorologici estremi, al punto che negli ultimi cinque anni l'Europa ha registrato quattro ondate di caldo eccezionali (quella dell'estate scorsa ha innalzato la temperatura atmosferica sopra al circolo polare artico di 5 °C oltre il
normale); di recente forti siccità hanno colpito gran parte del continente e una serie di alluvioni si è abbattuta in particolare sulle regioni centrali e orientali".
La Commissione Europea punta su un nuovo tipo di economia "di transizione" green. Nel documento si legge: "La transizione richiede inoltre l'espansione delle innovazioni tecnologiche in corso nel settore
dell'energia, nell'edilizia, nei trasporti, nell'industria e nell'agricoltura, che può essere accelerata da grandi passi avanti nel campo della digitalizzazione, dell'informazione e delle comunicazioni, dell'intelligenza artificiale e della biotecnologia. Occorre anche espandere nuovi sistemi e processi, poggiando sulla cooperazione intersettoriale, su modello dell'economia circolare, un buon esempio di approccio sistemico che consentirà di sfruttare una serie di soluzioni avanzate e promuovere nuovi modelli imprenditoriali. La transizione richiederà inoltre cooperazione a diversi livelli, tra regioni e tra Stati membri, per sfruttare al massimo le sinergie mediante la condivisione delle risorse e dei saperi".
Le tecnologie giocando un grande ruolo in questa vision finalizzata alla decarbonizzazione dei processi industriali e alla ristrutturazione de vivere quotidiano. Si legge nel documento:
"L'efficienza energetica, la digitalizzazione e l'automazione domestica, l'etichettatura e la definizione di norme tecniche hanno effetti che vanno ben al di là dei confini dell'Unione, perché l'esportazione e l'importazione di apparecchiature e articoli elettronici obbligano i produttori esteri a utilizzare gli stessi standard dell'UE. L'efficienza energetica sarà determinante nella decarbonizzazione dei processi industriali, ma il calo più vistoso della domanda energetica si verificherà negli edifici, sia nel settore residenziale che in quello dei servizi, il cui consumo di energia ammonta oggi al 40 %. Dato che nel 2050 la maggior parte del parco immobiliare sarà costituito da edifici già oggi esistenti, occorre aumentare il tasso di ristrutturazione, cambiare combustibile di riscaldamento in modo che la grande maggioranza delle case siano riscaldate da impianti alimentati da rinnovabili (energia elettrica, teleriscaldamento, gas rinnovabile o solare
termico), diffondere i prodotti e le apparecchiature più efficienti, utilizzare sistemi intelligenti di gestione degli edifici e delle apparecchiature e migliorare i materiali d'isolamento".
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