Cosa è la percezione del rischio?
"La percezione del rischio è un processo cognitivo coinvolto in diverse attività quotidiane e che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono dei rischi potenziali. La percezione del rischio coinvolge diverse dimensioni come, per esempio, le conseguenze sia immediate sia future e le loro implicazioni tanto su un piano razionale ed oggettivo quanto su un piano emozionale e soggettivo. La ricerca ha sottolineato che in molti casi esiste una discrepanza tra la percezione soggettiva del rischio e la valutazione oggettiva (Slovic, 2001). In poche parole, capita che le persone a volte temano delle attività che non sono in realtà pericolose e non temano, invece, delle attività che potrebbero avere conseguenze molto drammatiche".
Gli studi oggi si soffermano sulla differenza fra rischio reale e rischio percepito.
Una delle ragioni per cui i rischi reali vengono percepiti meno dei rischi residuali è dovuto probabilmente alla politica che preferisce creare pericoli che pongano in ombra i veri problemi sociali che la politica non risolve. Si pensi al caso della percezione degli immigrati che nell'immaginario di molti tende a prendere il posto dei problemi ambientali e sanitari.
Scrive l'Istituto Cattaneo: "Lo scarto tra la percentuale di immigrati presenti in Italia e quella percepita dagli intervistati è maggiore tra chi si definisce di centrodestra o di destra. In quest’ultimo caso, la percezione è del 32,4%, superiore di oltre sette punti rispetto alla media nazionale. All’opposto, tra chi si definisce di sinistra, centrosinistra o di centro la differenza tra il dato reale e quello stimato si riduce notevolmente".
Quanto è invece percepito il pericolo dell'inquinamento?
Quante persone sono uccise dall'inquinamento e quante dagli immigrati?
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Rischio
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