Futuro sostenibile, il corso di Ecodidattica
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E' stata una bella esperienza quella dei corsi di #Ecodidattica e lo vorrei dire chiaramente: abbiamo bisogno di portare a scuola la felicità e un'idea positiva di futuro. Taranto non merita il carbone ma la cultura.
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- Materiali del corso (mappe concettuali, slides, ecc.) e loro qualità: dai un punteggio da 1 a 10: VOTO MEDIO ASSEGNATO DAI CORSISTI 9,6/10
- Aspetti innovativi del corso: dai un punteggio da 1 a 10: VOTO MEDIO ASSEGNATO DAI CORSISTI 9,5/10
- Capacità di trasmettere motivazioni didattiche: dai un punteggio da 1 a 10 al corso: VOTO MEDIO ASSEGNATO DAI CORSISTI 9,5/10
Fra i corsisti c'era anche un giornalista (Dino Miccoli) che ha preso spunto dal corso per realizzare questo articolo che è stato pubblicato sul Quotidiano di Puglia, nella cronaca di Taranto.
C'era una volta (e ancora c'è…) un quartiere a Stoccolma molto simile al rione Tamburi.La versione "svedese" del quartiere a ridosso del centro siderurgico si chiamava (e si chiama tuttora) Hammarby Sojstad ma da qualche anno esiste la sua versione "nuova" riconciliata con l'ambiente e con la gente che vi abita. Questo non è che uno dei tanti esempi virtuosi offerti durante il Corso di Futuro Sostenibile ICG5 tenutosi presso l'Istituto Righi da Alessandro e Daniele Marescotti, rispettivamente tutor ed esperto di un viaggio formativo che ha lanciato a chiare lettere il "grido" di assoluta presenza della scuola ionica sui temi climatici ma più in generale su quelli della cittadinanza attiva e responsabile.
Sono ormai tre anni che Alessandro Marescotti, docente di lettere dell'Istituto "A.Righi" conduce i laboratori nella forma della condivisione e della informazione di metodologie didattiche e di contenuti, incontrando docenti di ogni ordine della provincia tarantina. Alcune centinaia in questi anni sono andati via con una maggiore consapevolezza sui temi del clima e dell'ambiente, molti di essi ci ritornano perchè ritengono fondamentale rimanere "sul pezzo" e perchè l'offerta formativa varia di anno in anno. Nel corso conclusosi di recente è stato dato spazio all'Agenda 2030 con un certo "strabismo" tra cronaca sempre in evoluzione ed esperienze consolidate nel tempo. Un "tourbillon" di notizie e di testimonianze individuali e collettive che si sono date "appuntamento" non soltanto negli incontri cosiddetti "in presenza" ma che hanno continuato a generare entusiasmo anche su social usati a scopi didattici,lontani anni luce da quelli in uso per le amenità quotidiane.
In particolare il corso ha costruito un "padlet" sull'argomento,una sorta di tabellone personale realizzato con temi, testi, suoni ed immagini, in un contesto più ampio di mosaico sui temi che coinvolgono le realtà più vicine sino a quelle più lontane. Un viaggio dal microcosmo al macrocosmo, alla ricerca di quella che sembra essere una utopia apparsa realizzabile: un mondo migliore.
"Abbiamo messo in campo le conoscenze informatiche - ha detto Sabrina Scarpetta docente di filosofia e storia del Liceo Archita-i temi affrontati hanno anche bisogno di competenze di base di questo tipo e i suggerimenti dateci da Marescotti sono un tesoro prezioso da condividere". C'è uno sfondo che tutti hanno chiaramente percepito segnatamente all'argomento che sta cuore a tutti: la cittadinanza attiva. "Il problema di fondo - ha detto Chiara Mastroserio del 1° Circolo Didattico Maria Pia di Savoia di San Giorgio Ionico -è la ricaduta del lavoro approfondito su colleghi e studenti. Per questo bisogno tornare a fare ricerca insieme anche con le università". Lucia Basile, insegnante di scienze del "Righi" ha ribadito come "siano state bellissime le esperienze dei "tag" condivisi sulla cittadinanza attiva che testimoniano come ci sia una forte sensibilità e sensibilizzazione da estendere ai nostri ragazzi". Si punta a non rimanere inascoltati. "Dobbiamo rimanere in sintonia - ha detto Lucia Schiavone, docente di lettere del liceo Aristosseno- non c'è stato forse tempo per le testimonianze di uomini impegnati (a parte lo stesso Marescotti) come nei precedenti corsi. Ma noi abbiamo imparato a muoverci. Segnalo l'iniziativa che stiamo portando avanti con i nostri studenti che hanno dato vita al Comitato di Quartiere Don Puglisi. A Natale metteremo in scena la natività al quartiere Tamburi".
Lo stesso Alessandro Marescotti ha centrato le finalità del corso. L'educazione attiva alla cittadinanza, all'ambiente e alla ricerca delle alternative. Come fatto a Hammarby oggi quartiere ricercato per il tempo libero degli svedesi un tempo solo crocevia di inquinamento di tipo industriale. "Noi come scuola - ha spiegato ancora Marescotti - attraverso i corsi in questione siamo impegnati nella condivisione sul territorio per una scuola che mette al servizio delle comunità le conoscenze e le competenze proprio nell'ottica del pensiero di un pioniere come Don Milani. Lo studio deve servire a comprendere il mondo guardando oltre. Lontano".
Tutor del corso: prof. Alessandro Marescotti
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