Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati
E' stata qui effettuata una sintesi della "Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati" che è un documento di grande importanza con il quale è stata definita nel 2001 una progettualità su tali inquinanti. Nel 2018 l'EFSA (ente europeo per la sicurezza alimentare) ha fissato limiti ancora più stringenti per la dose tollerabile settimanale di tali inquinanti.
Chi vuole consultare il documento integrale relativo alla "Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati" troverà in fondo alla pagina web il file PDF.
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INTRODUZIONE E FINALITÀ
Le diossine, i furani e i PCB (bifenili policlorurati) sono un gruppo di sostanze chimiche tossiche e persistenti che hanno effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente, tra cui dermotossicità, immunotossicità, disturbi della funzionalità riproduttiva, teratogenicità, alterazioni del sistema endocrino ed effetti cancerogeni. Dopo aver constatato una presenza sempre più significativa di tali sostanze nell’ambiente e a seguito di svariati incidenti (a Yusho in Giappone, a Yu-cheng su Taiwan, a Seveso in Italia e più recentemente anche in Belgio), la comunità internazionale ha espresso forti preoccupazioni al riguardo e la necessità di ridurne e controllarne l’impiego. Non solo l’opinione pubblica, ma anche la comunità scientifica e le autorità di regolamentazione hanno esternato timori fondati per gli effetti negativi che l’esposizione a lungo termine a quantità anche infinitesimali di diossine e PCB può produrre sulla salute umana e sull’ambiente. (...)
Non si può più prescindere da un intervento mirato per evitare effetti sull’ambiente e sulla salute umana derivati dalle diossine e dai PCB, per una serie di ragioni elencate qui di seguito.
- Lungo la catena trofica si osservano fenomeni di bioaccumulo da ricondurre al rilascio di queste sostanze provenienti da discariche, suoli inquinati o sedimenti. La netta diminuzione dei cosiddetti «livelli di base» nell’ambiente, osservata nell’arco degli ultimi 20 anni, si ripeterà difficilmente nei decenni futuri.
- Sembra che le caratteristiche tossiche delle sostanze siano state sottovalutate: recenti dati epidemiologici, tossicologici e sui meccanismi biochimici riferiti in particolare agli effetti sullo sviluppo cerebrale, sulla riproduzione e sul sistema endocrino hanno dimostrato che gli effetti delle diossine e di alcuni PCB sulla salute sono molto più gravi di quanto precedentemente supposto, anche a dosi estremamente ridotte. Il fenomeno colpisce in particolare i gruppi umani più vulnerabili, quali i lattanti e i feti, che in generale sono esposti direttamente al carico corporeo accumulato dalla madre.
- L’esposizione a diossine e a PCB diossino-simili supera la dose tollerabile settimanale (TWI Tolerable Weekly Intake) e la dose tollerabile giornaliera (TDI Tolerable Daily Intake) in una parte considerevole della popolazione europea.
EFFETTI SULLA SALUTE UMANA
L’esposizione accidentale o dovuta a motivi professionali alle diossine [in particolare alla TCDD (1)] è stata correlata a varie forme tumorali e in generale ad una maggiore incidenza di neoplasie. Inoltre è stata riscontrata un’aumentata prevalenza del diabete e un incremento della mortalità dovuta a diabete e a malattie cardiovascolari sempre in relazione all’esposizione a tali sostanze.
In bambini esposti a diossine e/o PCB durante la fase gestazionale sono stati riscontrati effetti sullo sviluppo del sistema nervoso e sulla neurobiologia del comportamento, oltreché effetti sull’equilibrio ormonale della tiroide a seguito di esposizioni a livelli pari o lievemente superiori ai valori di base.
A livelli più elevati, i bambini esposti per via transplacentare in fase intrauterina ai PCB e alle diossine (esposizione accidentale o sul posto di lavoro della madre) presentano alterazioni della cute (ad esempio cloracne), alterazione della mineralizzazione dentale, ritardo nello sviluppo, disordini comportamentali, riduzione delle dimensioni del pene in fase puberale, riduzione dell’altezza media nei soggetti femminili in età puberale e deficit dell’udito. (...)
UNA STRATEGIA INTERNAZIONALE
Occorre definire programmi di monitoraggio per verificare l’osservanza della legislazione in vigore e monitorare l’impatto della presente strategia, la situazione ambientale e le tendenze evolutive. Questi programmi saranno molto importanti per poter identificare ulteriori misure da adottare. (...)
Occorre altresì informare l’opinione pubblica, tranquillizzandola e sensibilizzandola nei confronti dei rischi connessi all’esposizione a tali composti e circa il ruolo che la collettività può svolgere in termini di prevenzione di ulteriori contaminazioni dell’ambiente. E' importante anche consentire una «autoidentificazione» dei gruppi a rischio. (...)
AZIONI A BREVE E MEDIO TERMINE (5 anni)
Queste azioni riguardano in particolare l’identificazione dei pericoli, la valutazione del rischio, la gestione del rischio, la ricerca, la comunicazione ai cittadini e la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali.
A. Identificazione dei pericoli
Identificazione più puntuale delle fonti di emissione di diossine e PCB
E' necessario redigere un repertorio completo sulle fonti di emissione di diossine con dati più precisi sul contributo di ciascuna fonte alla produzione complessiva di emissioni contaminanti. (...)
B. Valutazione del rischio
Definizione di indicatori ambientali e bioindicatori
Verranno sviluppati indicatori per monitorare l’impatto delle misure di controllo sull’ambiente e sull’esposizione di soggetti umani a diossine e PCB. La selezione degli indicatori ambientali a scopo di monitoraggio rientra tra le azioni da effettuare a breve e medio termine, anche se di per sé il monitoraggio rappresenta un’azione a lungo termine. (...)
C. Gestione del rischio
Controllo delle emissioni
La Commissione ha organizzato un meccanismo di scambio di informazioni tra esperti, le industrie e le organizzazioni ambientali, sotto il coordinamento dell’Ufficio europeo IPPC. In questo ambito essa intende incoraggiare gli Stati membri a riconvertire gli impianti esistenti in base alle specifiche della direttiva IPPC anche prima della scadenza prevista per l’ottobre 2007. La Commissione inviterà i rappresentanti degli Stati membri e delle industrie toccate dal problema a continuare a partecipare a pieno titolo al sistema di scambio di informazioni sulle migliori tecniche disponibili, con particolare attenzione per i settori che potenzialmente producono emissioni di diossine e PCB, in modo da inserire nei documenti definitivi di riferimento sulle migliori tecniche disponibili dati attendibili sui livelli di diossine e PCB. La Commissione esorterà le organizzazioni che rappresentano le industrie del settore e le autorità pubbliche a sensibilizzare ulteriormente l’industria circa gli obblighi introdotti con la direttiva IPPC, in modo che i gestori di grandi impianti siano pronti ad attuare le disposizioni sulle migliori tecniche disponibili al più tardi entro l’ottobre 2007. (...)
D. Ricerca
La Commissione intende sostenere qualunque tipo di ricerca che possa contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle diossine e dei PCB e promuoverà attività di scambio tra ricercatori e il coordinamento tra gli Stati membri. Per definire ulteriori misure di abbattimento dei livelli di contaminazione, prevedere gli effetti delle misure di controllo e monitorare l’ambiente (raccogliendo dati tossicologici ed epidemiologici) occorre sviluppare in futuro un approccio integrato alla ricerca in modo da impiegare adeguatamente i fondi e studiare tutti gli aspetti principali in gioco. (...)
E. Informazione del pubblico
Per allontanare i timori dell’opinione pubblica, sensibilizzandola e informandola adeguatamente, verranno diffuse informazioni affidabili, accurate, chiare e comprensibili circa le attività della Commissione, i possibili effetti e i rischi, le incertezze ancora esistenti, ecc. (...)
L’«educazione» dell’opinione pubblica: non basta semplicemente informare l’opinione pubblica; occorre anche coinvolgerla affinché contribuisca in modo attivo alla prevenzione delle emissioni di sostanze contaminanti nell’ambiente. (...)
Pertanto la Commissione intende promuovere lo scambio di informazioni e di esperienze tra gli Stati membri per rafforzare i programmi di istruzione, formazione e sensibilizzazione del pubblico.
https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/dioxins-and-related-pcbs-tolerable-intake-level-updated
Allegati
Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati
Commissione Europea
Fonte: Gazzetta ufficiale delle Comunità europee 17.11.2001141 Kb - Formato pdfCOMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE
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