Ecodidattica

Discorso agli studenti e ai docenti del Liceo Artistico Calò a Taranto

I giovani e la cultura della pace

C'è una bellissima agenda dell'ONU che ha bisogno dell'appoggio di tutti i popoli: è l'Agenda ONU 2030. Questa agenda ha la pace fra i suoi obiettivi. Voi giovani siete la nostra speranza per il futuro, l'unica nostra speranza per un futuro migliore, per un futuro di pace.
28 novembre 2023

Cari studenti e cari insegnanti, Educazione alla pace

oggi vi parlo di un tema che è molto importante per il nostro futuro: la cultura della pace.

Parto da una buona notizia. In questo momento all'ONU è in corso la conferenza delle nazioni che hanno firmato il trattato TPNW per la messa al bando delle armi nucleari. È un grande segno di speranza in questi tempi bui, in cui si assiste a una recrudescenza dei conflitti e della violenza.

I giovani hanno un ruolo fondamentale nella costruzione della pace. A scuola, con i loro insegnanti, possono approfondire i grandi temi a cui dipende il loro futuro: la pace, l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, la giustizia sociale e l'equa ripartizione delle ricchezze e delle risorse naturali. Per fare questo approfondimento, c'è una bellissima agenda dell'ONU che ha bisogno dell'appoggio di tutti i popoli del mondo: è l'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questa agenda contiene 17 obiettivi, tra cui la pace (obiettivo 16) e l'istruzione di qualità (obiettivo 4), finalizzata alla cultura della pace e dello sviluppo sostenibile.

Per conoscere e promuovere l'Agenda ONU 2030 dal 2015 abbiamo incominciato a collegare in rete le scuole. I giovani e la cultura della pace (locandina)

A Taranto e in provincia una rete di oltre 40 scuole che impegna per l'ecologia, sviluppando attività didattiche per fare della scuola un laboratorio di cultura, di consapevolezza e di pratiche green. Questa rete si chiama Ecodidattica e porta avanti quello che è un nuovo approccio alla scuola che si chiama "Service Learning". In questo approccio, apprendimento e servizio alla società vanno di pari passo, facendo della cultura un motore per l'azione sociale e dell'azione sociale uno spunto per porre nuove domande alla cultura e alla scuola.

A livello nazionale, esiste una rete di scuole per la pace. Sarebbe bello potersi collegare a questa rete offrendo il nostro contributo. In particolare, il 10 dicembre ad Assisi, in occasione dell'assegnazione del Premio Nobel per la Pace, ci sarà una grande iniziativa per la pace.

In questo momento, il mondo è attraversato da grandi tragedie, come la guerra in Ucraina e la questione palestinese. Occorre mobilitarsi perché la logica del dialogo e della diplomazia prevalga rispetto all'uso della forza e della violenza.

A proposito della violenza, è molto importante che in questi giorni migliaia e migliaia di giovani si siano mobilitati contro la violenza sulle donne. A Roma, c'è stata una grandissima manifestazione di mezzo milione di persone contro la violenza e i femminicidi. Incontro con Alessandro Marescotti dal titolo "I giovani e la cultura della pace"

Sappiamo l'incontro di oggi, qui a scuola, è nato perché avete visto sul sito di PeaceLink la pagina web "Dieci canzoni contro la guerra". Parto da questo per proporvi di realizzare una grande bacheca di cultura della pace, un Padlet per la Pace. In questo Padlet, potete raccogliere tutto quello che ritenete più bello ed efficace per promuovere la pace, dalla musica, alle immagini, ai video, alla storia, alla poesia, alla scienza per la pace. In questo Padlet, è importante mettere tutti gli esempi positivi, tutti i personaggi positivi che hanno dato senso alla storia e alla vita delle persone, portando speranza lì dove c'era la guerra e portando fiducia lì dove c'era la rassegnazione e il fatalismo.

Noi dobbiamo superare il disimpegno, l'ignavia, la rassegnazione e il fatalismo per fare della scuola un laboratorio di pace. E questa scuola può essere di esempio. Il fatto che siamo qui a parlarne è il segno che siamo una forza viva, portatrice di speranza a chi la speranza l'ha persa, portatrice di fiducia a chi la fiducia l'ha smarrita e portatrice del virus positivo della solidarietà e dell'altruismo. Perché dedicare la vita agli altri è uno dei migliori modi per fare della propria vita una cosa bella, che lascerà un ricordo agli altri e che non morirà mai. Sono qui per rispondere alle vostre domande e per ascoltare le vostre voci, le vostre proposte.

Insieme possiamo cambiare il mondo, renderlo migliore. La cultura della pace è questo e voi giovani siete la nostra speranza per il futuro, l'unica nostra speranza per un futuro migliore.

Grazie per l'attenzione.

Note: Ringrazio i docenti Stefano Bianco e Annunziata Costantino per l'organizzazione dell'evento, il coinvolgimento degli studenti e la presentazione degli argomenti.

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