Il solito cavallo di troia "nucleare" e Ferrandina Los Alamos
Si fa in fretta a dimenticare Scanzano, il nucleare della Trisaia, i fusti di Ferrandina per proporre in modo medianico( cosi come vuole la moda del ritorno al nucleare) un nuovo centro atomico in Basilicata a Ferrandina.
Qualcuno vuole stupirci con effetti speciali con la fusione nucleare, anche se il tempo dei miraggi scientifici non è più di moda (di pulita ora ci sono solo i luoghi che si andranno a contaminare).Altri vogliono portarci il cavallo di troia nell'attesa che ci addormentiamo per costruire il deposito nazionale. Durante i preparativi per il primo tavolo della trasparenza tra la Sogin e la Regione Basilicata sul futuro del nucleare lucano, il 14 luglio 2004 l'università di Basilicata stipula con la Fusion Reactor Tecnology nella persona del suo amministratore delegato il dott. Panarella, una convenzione per scambio d'idee e docenti, per progetti di ricerca ovviamente nei rispettivi campi tecnologici e per trovare presso gli enti interessati i fondi necessari per la ricerca. Il presidente della regione sembra essere favorevole a sponsorizzare un nuovo progetto nucleare dal costo di 35 milioni d'euro allo scienziato lucano- canadese per la creazione di un centro di ricerca nucleare a Ferrandina (Mt) vicino ai calanchi. Tutto avviene dimenticando Scanzano.
Molti ignorano che Ferrandina con i calanchi è nella mappa dei siti da deposito nazionale delle scorie nucleari, ( magari per un sito ingegneristico di superficie )
Ci stupisce anche la somma dei 35 milioni d'euro, questi soldi bastano solo per aprire un cantiere nucleare, quanto basta per condannare l'area dopo la storia dei fusti radioattivi. Non certo deciderà il futuro dell'energia e dell'umanità. L'unica sperimentazione sull'energia a fusione di certa importanza è già stata contesa dai Francesi che si sono letteralmente accapigliati con Stati Uniti e Giappone. Sarà realizzato, infatti, in Francia con un progetto economico imponente il primo reattore a fusione nucleare. D'esperimenti nucleari in Basilicata non sappiamo cosa farcene, ci bastano quelli avvenuti a ns. insaputa in Trisaia.
In Trisaia purtroppo abbiamo contato gli incidenti e le inchieste della magistratura per traffico internazionale di rifiuti nucleari, dulcis in fondo la storia dei fusti radioattivi di Ferrandina.
Intanto l'Italia collabora con altre società dell'energia all'estero in programmi nucleari (vedi centrali atomiche slovacche), e allo stato attuale serve invece proprio alla bisogna un bel deposito da localizzare convenientemente in Basilicata per il ritorno del materiale radioattivo riprocessato all'estero .
La strategia in atto perseguita dai nuclearisti bipartisan non è più quella dell'imposizione, ma quella sottile della partecipazione, del coinvolgimento nel disegno nucleare a causa del caro petrolio, attraverso il pressing medianico, il coinvolgimento degli enti locali grazie al partito del nucleare trasversale che parte da destra e arriva sinistra.
L'Università lucana se vuole fare ricerca nel settore dell'energia, può utilizzare i laboratori ed i tecnici dell'Enea di Trisaia, il solare termico e l'idrogeno possono aprire nuove frontiere per la ricerca, il futuro dell'energia pulita, e, della stessa università creando un nuovo polo universitario.
Il partito dell'energia e del nucleare trasversale lucano esca allo scoperto, e ripassi bene la lezione di Scanzano. Dopo la farsa delle commissioni d'inchiesta regionali sul dopo Scanzano, la classe politica non si nasconda dietro il dito e dia ora chiari segni concreti sul futuro nucleare della regione. Siamo stanchi di aspettare il destino di terzo Cavone(dove molti si sono riempiti la bocca con il progetto della città dei bambini).Abbiamo perso già molto tempo per la messa in sicurezza della Trisaia, il futuro delle barre d’Elk River e dell'Itrec ( bonifica in ritardo perenne).Della tutela delle popolazioni (a che punto è il promesso monitoraggio su ambiente e popolazione e i piani d'emergenza nucleare ).Della storia dei fusti radioattivi a Ferrandina, e, di tutte quelle situazioni ambientali che minacciano la salute pubblica ( non a caso l'inquinamento delle zone industriali della Val Basento ), altro che Los Alamos.
Movimento Antinucleare Pacifista NOSCORIE TRISAIA
Email nonucleare@email.it
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