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La solidarietà di Noscorie Trisaia

La Val di Susa e la lezione di Scanzano

4 dicembre 2005
Noscorie Trisaia

SOLIDARIETA’ DI NO SCORIE TRISAIA (BASILICATA) CON LE POPOLAZIONI PIEMONTESI DELLA VAL DI SUSA

Il Movimento Anti Nucleare Pacifista NOSCORIE Trisaia (Basilicata) esprime la propria solidarietà ai cittadini Piemontesi e della Val di Susa in lotta contro la TAV. Quanto sta avvenendo denota, ancora una volta, un "deficit di democrazia". Allorquando si impongono scelte dall'alto senza ascoltare le ragioni delle popolazioni ed ogni volta che i cittadini sono costretti a far valere con manifestazioni civili le proprie ragioni è una sconfitta per le Istituzioni: questa è stata la lezione di Scanzano Ionico, della Basilicata e del Sud che hanno dovuto manifestare civilmente, esattamente così come oggi sono costretti a fare i cittadini e le popolazioni della Val di Susa in Piemonte.

Per evitare che si isolino, attraverso un decisionismo statalista, le popolazioni della Val di Susa, Noscorie Trisaia testimonia la propria solidarietà e vicinanza ai cittadini Piemontesi in lotta. Nessuna “ragion di stato” deve prevalere sulle ragioni dei cittadini, pena la sconfitta della democrazia. La politica e le istituzioni devono invece ripiegarsi e confrontarsi umilmente con i cittadini e le loro ragioni, evitando, come invece si sta invece facendo, di far ricorso alla militarizzazione del territorio per soffocare i diritti civili.

Evidentemente Scanzano Ionico non ha insegnato nulla alla politica ed alle istituzioni se essi perseverano nel commettere oggi gli stessi errori. I cittadini della Val di Susa sappiano che la parte sana del Paese, delle comunità, dei movimenti, dei partiti e della società civile è con loro, a fianco alla loro lotta per la tutela della salute, dell’ambiente e della qualità della vita contro chi intende imporre con arroganza scelte imposte dall’alto al solo scopo di rendere “disponibile” ed a proprio piacimento il territorio, per gli interessi di pochi.

Noscorie Trisaia chiede pertanto al Presidente della Regione Piemonte, al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio di voler trovare soluzioni alternative che prevedano tracciati alternativi per l’Alta Velocità in Piemonte, ad esempio adeguando il tracciato di linee ferroviarie esistenti che invece paradossalmente versano in uno stato di degrado mentre si pensa di intervenire in modo massiccio ed impattante su un territorio di montagna già penalizzato.


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