In Norvegia l’Arca di Noè delle sementi
La Norvegia costruirà oltre il circolo polare una grande «banca delle sementi»: in vista di una delle possibili (e sempre più probabili) apocalissi, la «banca» fornirà nuove sementi per una nuova umanità.
Le sementi che conosciamo, per lo più selezionate dagli antenati verso l'8 mila avanti Cristo, sono in pericolo per vari possibili motivi: una guerra atomica, un cambiamento climatico catastrofico, un sollevamento del livello del mare.
Ma anche e soprattutto, un'invasione di sementi geneticamente modificate (che sono sterili) che può «spiazzare» e far scomparire le fragili colture naturali o selezionate in modo naturale.
L'Arca di Noè norvegese conserverà due milioni di sementi, praticamente tutte le varietà commestibili o utili (officinali) note all'uomo.
Sarà costruita nell'isola di Spitzbergen, a 1000 chilometri dal Polo Nord, su un'altura di arenaria. Scavata in profondità nel permafrost (il terreno ghiacciato in permanenza), con muri di cemento di un metro di spessore, e due portelloni a tenuta d'aria e a prova d'esplosione.
E' concepita per durare praticamente per sempre.
Costerà tre milioni di dollari.
I semi saranno tenuti a temperatura da surgelato; gli operatori contano di cambiare l'aria all'interno una volta l'anno in inverno, ma se per qualche ragione la ventilazione diventasse sconsigliabile o impossibile, il gelo del permafrost, si spera, basterà a tenere i semi in stato vitale. Anche in caso di riscaldamento climatico drammatico, lo spessore delle mura e la profondità dello scavo dovrebbero garantire che l'aria calda non raggiungerà le sementi se non dopo decenni.
Sarà, si aggiunge, una riserva di ultima istanza.
I campioni là conservati saranno tirati fuori e fatti germinare solo se la semente corrispondente sarà sparita dalla faccia della Terra. La Norvegia aveva già delineato il progetto negli anni '80; ma l'aveva sospeso perché la marina sovietica aveva allora accesso allo Spitzbergen.
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