La Francia vuole uscire dal nucleare mentre l'Italia fa marketing su l'atomo
Dopo la svolta tedesca sull’uscita dal nucleare da parte della cancellieria Merkel e dopo le proteste della cittadina Francese di Bure che non vuole il megadeposito di scorie Nucleare, ora l’intera Francia si mobilita contro le potenti lobby del nucleare.
A CHERBOURG, il 15 e 16 aprile ci sarà una gran mobilitazione internazionale contro l’atomo. La società civile francese e internazionale sarà chiamata a raccolta. Molte centinaia di organizzazioni di 34 paesi parteciperanno il 15 e 16 aprile 2006 all’iniziativa contro la realizzazione del reattore EPR e contro il rilancio del nucleare( NO EPR SI ALTERNATIVE ).
Sono previsti già 38 punti di partenza d’autobus e treni da tutte le cittadine francesi, dal Belgio e dalla Germania. Sul sito http//www.stop-epr.org/tracts-affiches-fr.php sono presenti tutti gli indirizzi a cui rivolgersi per le partenze, i volantini e i poster da scaricare e distribuire . I francesi ora più che mai non vogliono sentir parlare di nucleare, di reattori di quarta generazione e di EPR.
I Francesi come gli italiani vogliono le energie alternative rinnovabili!
Ora i tifosi dell’atomo italiani non hanno più alibi ed esempi da mostrare, visto che la tanto decantata Francia vuole uscire dal nucleare. Dopo anni di nucleare nazionale, se i francesi non vogliono il nucleare sicuramente qualche motivo lo avranno. Non sarà certo il caldo o il freddo, il gas o il petrolio o il governo di turno a far cambiare idea al popolo francese.
Le vicende dell’Iran mostrano in modo chiaro ed esplicito che dietro il nucleare non esiste il civile
energetico, ma bensì quello militare strategico.
Avere una centrale o un impianto nucleare significa produrre plutonio e uranio impoverito, avere l’arma di distruzione finale. I tempi della guerra fredda nucleare tra Usa e Urss sembravano essere terminati, invece ora tutti i popoli vogliono avere l’atomica per sentirsi forti, minacciare il mondo e cercare chissà quali equilibri strategici internazionali.
In Italia la lobby dell’atomo ha aperto la sua campagna pubblicitaria inserendosi nelle fasce d’audience e d’alto ascolto con vari programmi e interviste. Il tg2 manda in onda un sondaggio che vede oltre il 60% degli intervistati, favorevole al nucleare. Ovviamente nel sondaggio si è omesso di chiedere se gradirebbe vivere vicino ad un impianto di produzione energetica nucleare o vicina ad un sito di trattamento e/o smaltimento delle scorie!
Questo sondaggio ci sembra la solita “statistica del pollo”.
Sappiamo benissimo che nessun italiano vorrebbe un impianto nucleare o di scorie vicino casa; pagherebbe volentieri di più per una energia pulita e “salutare”; preferirebbe più un finanziamento personale per pannelli fotovoltaici rispetto ad un finanziamento di una centrale nucleare che mette a rischio la salute e l’ambiente e certamente produce scorie di difficile se non impossibile gestione!
Sembra, inoltre, che in finanziaria, nell'indifferenza generale, sia stato attivato "un fondo per attività nucleari", anche se la cifra non rappresenta un granché. "Si parla di 5 milioni di euro nel 2008 per arrivare progressivamente a 10 milioni l'anno". Beneficiario del finanziamento sarà Finmeccanica".
Intanto si sprecano i soldi dei contribuenti in pubblicità che potrebbe divenire falsa e ingannevole, o investimenti poco chiari mentre non vengono dati incentivi ai cittadini ed alle imprese affinché possano dare il proprio contributo energetico al paese attraverso l’incentivazione del risparmio energetico, gli adeguamenti edilizi, il solare, l’eolico e tutte le altre possibili fonti rinnovabili con la diffusione delle tecnologie ad idrogeno.
E’ necessario il rilancio di un piano energetico nazionale (ed internazionale …) incardinato su queste tematiche!
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