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Giornata Mondiale Acqua, 11 milioni rischiano di morire

La Giornata Mondiale dell'Acqua conclude il IV Congresso Mondiale sull'Acqua organizzato dalle Nazioni Unite a Città del Messico, con la presentazione del secondo rapporto sullo sviluppo mondiale delle risorse idriche dal titolo "Acqua: una responsabilità comune".
22 marzo 2006
Fonte: © Reuters 2006

ROMA (Reuters) - Di fronte al dramma di oltre 11 milioni di persone che rischiano di morire a causa della siccità in Africa orientale, la Giornata Mondiale dell'Acqua di oggi è un'occasione per sensibilizzare tutti al problema dell'acqua e della sua scarsità nel terzo mondo.

Lo afferma l'Ong Amref in un comunicato sul World Water Day.

La Giornata Mondiale dell'Acqua conclude il IV Congresso Mondiale sull'Acqua organizzato dalle Nazioni Unite a Città del Messico, con la presentazione del secondo rapporto sullo sviluppo mondiale delle risorse idriche dal titolo "Acqua: una responsabilità comune".

In questo documento sono riportati i dati allarmanti della situazione idrica globale, come il fatto che 1,1 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua o che solo nel 2002 3,1 milioni sono morte di diarrea e malaria a causa della mancanza di acqua pulita.

"Circa 11 milioni e mezzo di persone distribuite tra Kenya, Tanzania, Uganda, Etiopia, Somalia, Eritrea e Burundi stanno pagando le conseguenze della disastrosa stagione delle piogge primaverile e autunnale del 2005, tra le più aride degli ultimi 15 anni" ricorda Amref nel comunicato.

Questa siccità ha colpito duramente i Paesi africani, in un meccanismo devastante per le comunità locali.

"La mancanza d'acqua ha innescato un circolo vizioso da cui è difficile uscire: falliti i raccolti agricoli, le comunità sono costrette ad utilizzare le riserve alimentari che si stanno rapidamente esaurendo... Anche le piccole attività commerciali stanno chiudendo: i clienti non hanno i soldi per poter saldare i debiti che hanno contratto nelle prime settimane della carestia. Molti bambini e ragazzi sono stati costretti ad abbandonare la scuola" spiega Amref nel comunicato.

L'Amref è impegnata in Kenya, uno dei Paesi maggiormente prostrati dall'emergenza idrica, dove 60 persone sono già morte e circa 4 milioni sono minacciate dalla carestia che è seguita alla siccità.

"In questo momento i nostri esperti sono coinvolti in decine di interventi di aiuto e assistenza alle popolazioni colpite. In particolare Amref è impegnata, insieme ad altre organizzazioni, nell'Emergency Operation attiva in 17 distretti del Paese e diretta al soccorso di più di un milione di persone" dichiara Ilaria Borletti, presidente di Amref Italia.

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