Ogm, la Bayer vuole venderci il suo riso biotech
Se siete a corto di notizie sulla contaminazione incontrollata di riso ogm proveniente dagli Stati Uniti, non dovete preoccuparvi più di tanto. C'è la BayerCropScience che sta lavorando per voi. Gli emissari della multinazionale biotech, responsabile di aver inquinato i raccolti di mezzo mondo con il riso ogm LLRICE601, sono sbarcati a Roma per spiegare che ormai è tutto a posto. L'inquinamento è avvenuto - i coltivatori americani hanno chiesto centinaia di milioni di dollari di risarcimento, le esportazini sono crollate - ma il riso è davvero buono. Questo il messaggio che hanno consegnato alle autorità nostrane durante l'incontro che si è tenuto ieri mattina presso il ministero della Salute. Lo scopo prefissato, «acquisire ulteriori informazioni». Eccole: dice BayerCropScience che secondo la Food and Drug Administration americana (Fda), notoriamente di manica piuttosto larga, il riso che aveva cessato di sperimentare nel 2001 non costituisce un pericolo né per la salute né per l'ambiente. Quindi, così come stanno premendo sull'Unione europea, gli inquinatori chiedono una autorizzazione di fatto. Visto che il riso è già pronto da cucinare, ormai tanto vale legalizzarlo. Se così fosse, il sabotaggio di un alimento base andrebbe a buon fine. Che ne è stato del riso contaminato sbarcato in Italia? Secondo il sottosegretario con delega alla sicurezza alimentare, Gian Paolo Patta, non sarebbe arrivato sulle nostre tavole. «Dalle informazioni desunte dai rapporti dei Nas - spiega - il riso ogm non risulta commercializzato in Italia, in quanto una parte è stata spedita in paesi comunitari, mentre 6700 tonnellate sono sotto sequestro presso l'azienda italiana che li ha introdotti». Significa che in questi mesi abbiamo venduto riso contaminato a Austria, Norvegia, Polonia, Germania e Irlanda, il resto è ancora stoccato nei silos della Euricom Spa di Vercelli. Le nostre aziende, che continuano a tacere, forse non sapevano. O forse sì, e stanno aspettando che la Ue autorizzi qualche nuovo ogm. Del resto è ciò chiede la Wto ogni volta che si pronuncia; proprio tre giorni fa ha consegnato un voluminoso dossier per ammonire l'Europa che in questi anni ha opposto resistenza all'invasione ogm sponsorizzata da Washington. Nessuna sanzione, ma l'ennesimo invito a cambiare politica. Ma siccome i consumatori si ostinano ad avversare gli ogm, per i giganti del biotech, oltre a dossier compiacenti, continuano ad arrivare pessime notizie. La Ebro Puleva , una delle più importanti aziende importatrici di riso in Europa, ha bloccato tutte le importazioni di riso americano. Che sia buono o innocuo non interessa granché a chi controlla il 30% del mercato europeo, e sembra che gli americani - fatta eccezione per l'Iraq - stiano facendo fatica a convincere l'Europa a chiudere un occhio sul riso ogm. Tanto più che Uruguay a Argentina hanno tonnellate di riso pulito da venderci.
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