Il cardinale Martino,il nucleare e il pranzo di Natale
Dopo aver scomodato politici, opinionisti, show girl, scienziati, la Rai con Piero Angela, i nuclearisti ora chiedono il sostegno della gerarchia ecclesiastica.
Certamente in buona fede sono state infatti le recenti dichiarazioni del cardinale Raffaele Martino sull’energia nucleare per scopi civili. Il cardinale afferma di essere favorevole all'uso dell'energia atomica per scopi civili e alla vendita della stessa anche ai paesi poveri. Però i cosiddetti paesi evoluti e del progresso, hanno già donato l’energia nucleare ai paesi poveri. I cosiddetti doni sono arrivati sotto forma di scorie radioattive come ad esempio in Somalia, bombe all’uranio impoverito, come in Afghanistan, Balcani e Iraq, missili e test nucleari sperimentati per il progresso testati sulle ignare popolazioni e sull’ambiente nei conflitti che spesso vengono definiti “missioni di pace”.
Quelle popolazioni ci ringrazieranno (o malediranno) per centinaia di anni, quando quei doni si moltiplicheranno e si trasformeranno in malattie incurabili e mortali aggiungendo dolore a dolore.
Come cristiani non vorremmo che le nostre offerte finissero per aiutare i poveri attraverso il nucleare “civile”. Nessuno infatti si sognerebbe di investire in una energia costosa e pericolosa, di cui oggi solo una potente lobby ha fortemente bisogno. Ma se l’affare nucleare è così ghiotto e futuristico, perché i grossi gruppi privati dell’agroalimentare, della telefonia, delle televisioni non investono sul nucleare ?
Constatiamo come la sicurezza in materia di decommissioning nucleare sia diventata un traguardo lontano da raggiungere e non scontato. Operazioni semplici ma delicate e pericolose su scorie interrate si trasformano spesso in incidenti. Lavori pagati profumatamente dalla comunità vengono affidati ad imprese di cui non si conosce neanche il nome, con costosi sub-appalti nucleari. Ancora più raccapriccianti sono le dichiarazioni(ai tavoli della trasparenza lucani) dell’ing. Nucci della Sogin società che gestisce il decommissioning italiano quando afferma che in operazioni simili “ gli incidenti possono capitare”, così come quando si costruisce una galleria.
Perché parlare allora di energia “sicura” se non siamo in grado di gestire i residui dell’energia nucleare italiane del passato?
Se quanto auspica il cardinale Martino è questo, ci si chiede perché proibire all’Iran di produrre l’energia nucleare per usi civili che civili sappiamo non essere ?
Chiediamo al cardinale Martino di leggere quanto scrive padre Alex Zanotelli. Egli richiama le nostre coscienze sul ritorno all’atomo che può trasformarsi nel riarmo globale per la distruzione dell’umanità. Il ritorno al nucleare arricchirà i potenti e personaggi senza scrupoli legati agli armamenti, mentre i cittadini chiedono che le proprie tasse producano solidarietà ed assistenza anche per i paesi in via di sviluppo. Nelle scuole elementari e anche in chiesa i bambini già sanno che con i soldi per costruire un solo missile nucleare è possibile costruire ospedali, scuole, servizi per i bambini poveri che oggi non possono permettersi non solo il pranzo di natale ma il pane di ogni giorno. La solidarietà, crediamo, ha bisogno della buona volontà che non può essere affidata a coloro che hanno dimostrato di non farne buon uso.
21.12.2006
NOSCORIE TRISAIA
Movimento Antinucleare Pacifista
email nonucleare@email.it
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