Il generale Jean torna a casa
Il governo ha deciso di non rinnovare più l'incarico al commissario strordinario del decommissioning nucleare italiano,generale Carlo Jean .
Il generale Jean è stato e rimarrà il simbolo del sito unico nazionale delle scorie nucleari. Jean è un militare, cosi come deve essere considerato il nucleare. Non esisterà mai una divisione tra nucleare civile e militare. Jean era solo un simbolo e la facciata dell’affare militare-nucleare che si voleva realizzare a Scanzano Jonico in un’ottica di emergenza nazionale,che speriamo sia finita.
Ora però vogliamo conoscere la volontà del governo sulla questione nucleare Lucana e Nazionale e sulle attività della Sogin. Questa azienda che si affida molto alla comunicazione esterna, ma che poco offre in termini di affidabilità e sicurezza nel decommissioning lucano. Dopo i ritardi conclamati dei cronoprogrammi sulla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi della Trisaia di Rotondella, attendiamo dagli ultimi due tavoli della trasparenza risposte su come vengono eseguiti i lavori di decommissioning all’interno del centro: chi esegue questi lavori, che garanzie di sicurezza per l’ambiente e il territorio offrono e quanto costa tutto questo. Parliamo della condotta a mare, filmata in mezzo alle fragole dal dr. Pesce e dei lavori di carotaggio intorno alla fossa irreversibile,dove c'e' stata una fuoriuscita di acqua radioattiva che ha contaminato il suolo circostante. Incidente di cui la collettività è venuta a conoscenza solo grazie alla stampa e agli articoli della Gazzetta del Mezzogiorno.
In virtù del conclamato sub appalto e in considerazione dell’alto costo del decommissioning non vogliamo assistere alla classica partecipazione della “divisione della torta”, così come accade nelle opere pubbliche, ossia i tanti sub appalti e le tante direzioni lavori che portano ad eseguire le operazioni all’ultimo arrivato. Sono già stati mercificati come ricchezza per il territorio i pochi assunti che andranno a lavorare in ambienti radioattivi e contaminati ( un’altra vergogna sulla pelle dei disoccupati). Il decommissioning non può essere considerato come una normale opera pubblica o come la realizzazione di una galleria, così come l’ha considerata l’amministratore delegato della Sogin, Nucci all’ultimo tavolo della trasparenza, che ha anche affermato che gli incidenti possono capitare. Occorrono invece professionalità e competenze che diano garanzie di sicurezza e di affidabilità per evitare “incidenti “,attività per le quali i cittadini hanno già pagato. Il governo dal canto suo con il ministro Bersani, sta continuando sulla strada del riprocessamento del combustibile nucleare all’estero come il vecchio governo e non si è ancora pronunciato sul nucleare estero in Slovacchia gestito dall’ Enel. Aspettiamo ancora dal Governo risposte certe per l’invio delle Barre di Elk River agli Stati Uniti (legittimi proprietari), unico posto al mondo(dove sono custodite altre centinaia di barre) e dove speriamo non possano nuocere all’umanità.
NOSCORIE TRISAIA
Movimento Antinucleare Pacifista
emai nonucleare@email.it
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