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La democrazia cacciata tra i rifiuti

23 maggio 2007
Guglielmo Ragozzino
Fonte: Il Manifesto

L'emergenza rifiuti in Campania è un problema che si può risolvere. Si tratta in primo luogo di «produrre» meno rifiuti, vivendo più sobriamente, rinunciando all'usa e getta; e di attrezzarsi, invece, per sviluppare a livelli di eccellenza la raccolta differenziata, gestire i residui dell'industria in modo imprenditoriale, considerandoli vere e proprie risorse vendibili, valorizzare i resti organici in centrali di compostaggio; insomma separando le varie parti, bruciando il meno possibile, e utilizzando poco e in modo decrescente le discariche a cielo aperto. La popolazione campana è in grado di fare tutto questo, solo che dal 1992 si trova in emergenza perenne, un vero controsenso, e affronta un prolungato disagio.
Se si parte dagli aspetti più semplici, nessuno ha organizzato effettivamente una raccolta differenziata in una città come Napoli che poi rappresenta il punto principale di difficoltà.
Ha toccato l'argomento Alex Zanotelli, scrivendo su questo giornale non più tardi del 13 maggio. Egli la considera la vera soluzione, che in effetti è alla portata della popolazione, purché la si informi adeguatamente e la si metta in condizione di praticarla. Invece la raccolta e la separazione delle varie parti dei rifiuti diventa l'avversario da battere per coloro che hanno interesse alle soluzioni pesanti o al disagio generalizzato. E la raccolta differenziata è circondata da derisione e incredulità, e diventa irrealizzabile per una popolazione che non si ribella all'accusa di mancare di senso civico.
Crescono così la sfiducia e il disincanto che paralizzano ogni azione positiva, ogni ricerca del bene comune rappresentato dal buon vivere cittadino. Nel frattempo si sono formate incrostazioni affaristiche e le sacche di strabiliante inefficienza che si sono potute vedere nel servizio di Report, con gli addetti ai mezzi di raccolta rassegnati all'inazione, per l'impossibilità di usare i macchinari, l'assenza di programmi e di comandi, i dissidi tra le amministrazioni.
L'inefficienza pubblica può anche fare comodo. Zanotelli parla di «business selvaggio in mano alle lobby economiche». E non serve neppure scomodare la camorra.
E poi ci si mette il governo. Il recentissimo decreto -legge (11 maggio 2007) in materia di «emergenza nel settore rifiuti in atto nel territorio della regione Campania» riporta al quarto punto del 1º articolo questa frase: «L'utilizzo dei siti di cui al presente articolo è disposto nel rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento, anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per
la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, fatto salvo l'obbligo del commissario delegato di assicurare le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell'ambiente».
Zanotelli dice: è lo stato che schiaccia lo stato. E insieme, lo si vede in questi giorni, schiaccia anche la democrazia.

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